Una lontra spiaggiata sull’arenile presso la foce del fiume Lato ed intrappolata in una gabbia.
Questo il triste scenario che ci ha accolto durante il sopralluogo per verificare quanto ci era stato segnalato.
La povera bestia era, ovviamente, morta. Abbiamo allertato i Carabinieri Forestali, con i quali abbiamo provato a ricostruire le cause della morte.
La gabbia in cui l’animale è rimasto intrappolato è di quelle che pescatori utilizzano per catturare i grossi granchi nel fiume; probabilmente l’animale vi è rimasto intrappolato, magari inseguendo una preda. Le lontre sono dei mammiferi, vivono nei corsi d’acqua dolce e si immergono per catturare pesci e granchi di cui si nutrono, per poi riemergere. La gabbia con l’animale intrappolato evidentemente è stata abbandonata, trascinata a mare dalla corrente del fiume e la mareggiata l’ha poi depositata sull’arenile.
I Carabinieri Forestali hanno provveduto al allertare il Servizio Veterinario della ASL , che provvederà a prelevare l’animale. Per parte nostra abbiamo provveduto ad informare il centro recupero dell’Oasi WWF di Policoro che, tra l’altro, si occupa anche di studiare e monitorare la presenza della lontra nei nostri fiumi.
Bisogna ricordare, infatti, che la lontra è un animale strettamente legato ai corsi d’acqua e in Italia, è considerata una specie in pericolo di estinzione (EN) e con una popolazione stimata approssimativamente in 230-660 individui
Come per molte altre specie, la conservazione della lontra può essere assicurata solo se si garantisce la tutela del suo habitat.
Il ritrovamento dimostra, peraltro, che la lontra è tornata a ripopolare i nostri fiumi, e questa è certamente una buona notizia. Una ragione in più per preservarne l’habitat tutelando l’ambiente fluviale. Bisogna, perciò, evitare ogni forma di inquinamento ed evitare pratiche di pesca che possano causare la morte di questi splendidi animali.
Nel mentre auspichiamo maggiore attenzione e controlli da parte di tutte le Autorità competenti, rivolgiamo un appello ai pescatori, perché anche loro vigilino ed evitino pratiche che possano causare la morte di questi animali.
Il Circolo Legambiente