Stiamo pensando di giocare con le mascherine per tutelarci dal Covid. Siamo costretti a vivere alla giornata: ci si prepara per una partita e poi, all’ultimo si rischia di non giocarla” – queste le parole pronunciate dal palleggiatore e capitano della Gioiella Prisma Taranto, Marco Falaschi, alla trasmissione di “Terzo Tempo” di Cosmopolismedia.
Dunque il mondo del volley di serie A ha deciso, nei limiti del possibile, di andare avanti e di non fermarsi, adattandosi alla situazione del momento. Per la prima volta nel campionato di SuperLega italiano un club, Vibo Valentia, ha deciso di giocare con le mascherine. E’ accaduto nel match con Modena del 6 gennaio scorso.
“ In Italia è una novità ma già la passata stagione, osservando i giocatori dei campionati esteri, mi è capitato di vedere delle squadre scendere in campo con la mascherina. E’ accaduto nel campionato brasiliano ma anche nei tornei dei college americani. Si tratta di una precauzione, una scelta per proteggere soprattutto le famiglie degli atleti” – ha affermato nel corso della trasmissione di Mondorossoblù “Volley Club”, Goran Vujevic, ex giocatore di Taranto ed attualmente direttore tecnico della Sir Safety Perugia, uno dei top club di SuperLega
Gli ha fatto eco nelle dichiarazioni anche il direttore sportivo di Taranto, Mirko Corsano: Siamo circondati da questo virus che sta condizionando le nostre vite. Nessuno di noi pensava di vivere una situazione del genere alla quale dobbiamo cercare di abituarci scendendo in campo con le mascherine o anche, come accaduto a noi nel match con Milano, nell’accordarsi con la squadra avversaria nel rinunciare al cambio campo ad ogni finale di set”.
In Italia il primo a giocare con una mascherina è stato l’ex nazionale azzurro Alberto Cisolla, che da qualche stagione gioca a Brescia in A/2. Il 26 dicembre scorso lo schiacciatore quarantunenne è entrato a partita in corso con la mascherina in volto. A fine gara ha spiegato così questa sua isolata scelta: ”In questi giorni ci siamo sempre allenati con la mascherina. Una semplice precauzione per evitare il più possibile i contagi: entrando solo per un giro dietro, non ho fatto fatica a tenerla indosso. In questo periodo non ho visto i miei parenti, era una questione di sicurezza in più”. Per la cronaca anche ieri in A/2 la squadra dell’Ortona nel match vinto contro Cantù ha giocato con la mascherina.
Eticamente sarebbe stato più giusto sospendere i campionati ma il movimento pallavolistico nazionale, come quello cestistico, non può permettersi di correre il rischio di non concludere una stagione, come accaduto nel 2019/2020, non avendo la forza economica e gli appoggi politici del calcio.
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Redazione Corriere di Puglia e Lucania