Sulla ripresa della scuola in Puglia dopo le lunghe vacanze di fine anno e le prevedibili difficoltà legate alla gestione delle misure per evitare e gestire i contagi da Covid è intervenuta l’Associazione Nazionale Presidi – Puglia, ribadendo che resta estremamente problematico individuare e tracciare gli alunni contagiati, così come resta difficoltosa l’interlocuzione delle scuole con le strutture sanitarie.
Inoltre in presenza di molti alunni assenti è impossibile aggregare classi diverse mantenendo il distanziamento minimo nonché garantire il distanziamento di due metri indicato per consumare i pasti a mensa, non ci sono le mascherine FFP2, che pure debbono essere fornite obbligatoriamente al personale della scuola dell’infanzia e si ripresentano le difficoltà nel fare lezione contemporaneamente in presenza e a distanza.
Ciò, secondo ANP Puglia, sarebbe sufficiente a descrivere un servizio scolastico assai poco paragonabile a quello ordinario. Tuttavia le scuole hanno riaperto, grazie all’impegno del personale e, in particolare, dei dirigenti, che ormai da quasi due anni lavorano letteralmente senza soste, tra risorse promesse e non ancora (o mai) arrivate e la continua mutevolezza e la spesso inutile complicazione di molte delle misure previste dai protocolli di gestione della pandemia.
L’inspiegabile silenzio di Ministero e Regione su quanto sta accadendo nelle scuole pugliesi dopo le vacanze natalizie, secondo ANP Puglia, l’ha indotta a promuovere un sondaggio per valutare l’andamento della prima settimana di attività scolastica svolta con l’unico fine di ottenere – in mancanza d’altro – almeno un’indicazione sintetica sulla reale situazione di docenti, personale e classi nella nostra regione
Il sondaggio, riferito alla data di sabato 15 gennaio, ha riguardato in forma volontaria e anonima 64 scuole distribuite su tutto il territorio regionale (il 10% del totale), 7.766 docenti, 1.805 unità di personale non docente, 335 sezioni di scuola dell’infanzia e 2.547 classi in totale, fra scuola primaria, media e superiore.
Dallo stesso sono stati ricavati tre parametri indicativi della situazione in atto:
-risulta assente e non ancora sostituito il 4,2% dei docenti ed il 6,3% del personale non docente;
– nella scuola dell’infanzia è stata sospesa per 10 giorni l’attività nel 10,7% delle sezioni;
– negli altri ordini di scuola (primarie, medie e superiori) il 14% sul totale delle classi risulta in DAD completa (intera classe collegata da casa) oppure in DID (didattica integrata digitale, ossia con un gruppo di alunni collegato da casa e il resto in presenza a scuola);
Nell’11% delle scuole, inoltre, risulta avviata (o da avviare nel brevissimo periodo) un’attività di vaccinazione in loco per gli alunni.
Al di là della scontata variabilità dei dati delle singole istituzioni scolastiche fra di loro (ad esempio, ci sono scuole con oltre il 75% di classi in didattica a distanza parziale o totale, oppure con il 15% di docenti assenti e non sostituiti, mentre in altre questi dati sono pari a zero) i numeri disegnano – per il momento almeno – una situazione nel complesso abbastanza lontana dalle fosche previsioni formulate alla vigilia del rientro a scuola.
Se consideriamo che nella nostra regione si registra un andamento molto buono della campagna vaccinale tra gli alunni ed il personale scolastico, con percentuali al di sopra delle medie nazionali, non è forse azzardato sperare che entro due settimane o tre la situazione possa migliorare senza che si sia dovuto ricorrere, nel frattempo, a misure di sospensione generalizzata delle attività scolastiche in presenza.
fonte: comunicato stampa ANP Puglia (presidente Roberto Romito)
Redazione Corriere di Puglia e Lucania