Mentre il mainstream europeo sembra voler ignorare (con probabile cognizione di causa) cosa sta accadendo nelle ultime ore in Canada, è bene sapere che le autostrade per Ottawa sono, da giorni, teatro di un’imponente protesta: migliaia di camionisti, provenienti da tutta la nazione, stanno convergendo verso la capitale per esprimere il loro malcontento contro le restrizioni socio-sanitarie imposte dal governo del Primo Ministro (e Young Global Leader del WEF) Justin Trudeau.
Un convoglio che spiega le ali e viaggia spedito
Un movimento, battezzato “Convoglio per la Libertà” dai suoi stessi promotori, ha preso vita qualche giorno fa in maniera spontanea, con un gruppo di truckers – contrari alla vaccinazione obbligatoria contro il Co.Vi.D./19 come requisito indispensabile per poter lavorare nel trasporto merci e attraversare il confine con gli Stati Uniti – che ha deciso di manifestare la propria totale disapprovazione circa le ultimissime misure federali, illegittime e forzose, approvate da Parliament Hill e che limitano loro, prepotentemente, ogni opportunità. In breve tempo questa iniziativa ha catturato l’attenzione di un vasto pubblico, ottenendo il supporto di migliaia di cittadini che, lungo i bordi delle strade, stanno dimostrando solidarietà a una protesta, inizialmente, settoriale. La colonna principale del convoglio, partita dalla costa occidentale canadese, ha visto l’adesione di almeno altre due carovane, tutte dirette verso Ottawa. Il gruppo Facebook che promuove socialmente l’evento – e che conta già oltre 600.000 follower – pare abbia raccolto oltre 5 milioni di dollari in poche ore, denaro utile a sostenere una causa che sta cominciando ad annoverare innumerevoli consensi e simpatie.
Sorprendente è stato il sostegno da parte di noti attivisti e figure pubbliche americane: Robert F. Kennedy Jr. – avvocato e scrittore, nonché nipote di John Fitzgerald Kennedy, memorabile presidente USA degli anni ’60 -, non ha atteso a lungo, ad esempio, per esprimersi a favore dell’organizzazione. Ancora più inaspettato è stato, poi, il tweet del magnate del gruppo Tesla (e SpaceX) Elon Musk, che ha “benedetto” la mobilitazione con entusiasmo. E mentre il governo e i principali media canadesi stanno tentando ripetutamente di screditare il “Convoglio per la Libertà”, affibbiandogli l’etichetta di “movimento di estrema destra” o, addirittura, di “corrente separatista“, spuntano anche parlamentari e governanti di diverse province locali a sostenere la protesta.
“We are taking our fight to the doorsteps of our federal government and demanding that they cease all mandates against its people.”
SIGN UP #TheDefender: https://t.co/zL66EdwTnDhttps://t.co/MCMhhREHqh
— Robert F. Kennedy Jr (@RobertKennedyJr) January 22, 2022
Trudeau “suda freddo”, ma non è il solo…
Le istituzioni statali, di colpo, sono molto preoccupate per la crescente opposizione alle misure liberticide e si pongono vari interrogativi, tra cui come fare ad accogliere i mezzi pesanti che giungeranno a Ottawa. Stime preliminari parlano di almeno 50.000 autotrasportatori diretti verso la capitale, ma il numero potrebbe aumentare notevolmente nelle prossime ore, soprattutto se i “cinguettii” di Musk continueranno ad infiammare gli animi di quest’iniziativa (è nota l’influenza socio-mediatica dell’imprenditore sudafricano, come dimostrano i buonissimi risultati finanziari ottenuti anche grazie ad esternazioni social espresse in concomitanza di svariati investimenti passati).
In sostanza, il rombo degli autoarticolati libertari sta scuotendo l’intero Paese e potrebbe – ce lo si augura – stimolare un dibattito nazionale più ampio – persino anche mondiale – sulla questione delle limitazioni socio-sanitarie. Il discutissimo Trudeau si trova ora di fronte a una sfida senza precedenti: affrontare una mobilitazione popolare spontanea, di proporzioni notevoli, che potrebbe segnare un punto di svolta per la politica dell’intera nazione (e non solo). Vedremo come la situazione si evolverà nei prossimi giorni e, soprattutto, nelle prossime ore, visto che mentre il “Convoglio per la Libertà” avanza verso Ottawa pare sia alimentarsi il fuoco della protesta che aumentare il numero di riflettori mediatici puntati su di essa.
Fonti:
Wikipedia (enciclopedia libera con sito web);
ByoBlu, la TV dei Cittadini (emittente televisiva DTV con sito web);
Twitter (social network);
Immigrant.Today (agenzia di consulenza specializzata sui servizi alle persone che vogliono trasferirsi in Canada);
ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (associazione di diritto privato senza scopo di lucro, dedicato allo studio delle dinamiche internazionali);
Global News (canale video su YouTube);
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania