Dario Patruno
Non è una provocazione, né un atto di presunzione ma la realtà volontà di contribuire con coraggio e metodo trasparente al perseguimento del bene comune, causa certificata carenza di classe politica e di leadership che sappia provvedere perché investita della funzione sacrale di eleggere il Presidente della Repubblica.
Nel rispetto dell’articolo 84 della Costituzione, l’anagrafe mi dà ragione, ho compiuto nel 2021 sessantaquattro anni, ho una laurea in Giurisprudenza conseguita con il massimo dei voti e lode, sono dipendente di un Ente pubblico, padre e nonno di un bimbo di venti mesi, non sono iscritto da molti anni ad alcun partito, pur essendo un grande appassionato di politica e mi tremano i polsi a pensare che questo ruolo sia attribuito per il bene di tutti e ciascuno, nel 2029 compirò settantadue anni. In questa fase storica sono in terapia salvavita per un linfoma e spero di guarire quanto prima; per questo ho imparato che, pensando alla mia salute, ho uno sguardo diverso sul concetto di sanità anche meno drammatico e più concreto su quanto funziona e può essere valorizzato e su cosa deve essere cambiato; vi assicuro che guardare per esempio la Sanità dall’ottica del malato aiuta anche a non aver paura nel rispetto delle norme anti COVID.
Cosa mi manca? Certo l’esperienza politica, ma se dovessi ammettere, a quanto e a cosa sia servita ai 1009 grandi elettori del Presidente della Repubblica, alcuni espertissimi, che hanno accolto con un applauso la rielezione di Mattarella come un gesto liberatorio, certificando la loro incapacità di “discernere”. Infatti proprio il discernimento che connota il Capo dello Stato in carica dal 2015, era la dote che doveva animare la ricerca del successore è mancata clamorosamente.
Si è così certificata la volontà di non decidere su una questione nota da tempo e di lasciare lo status quo, nonostante ci siano parlamentari che siedono in parlamento da diversi decenni incapaci di mediare e in Italia fuori dal Palazzo, uomini e donne degne di ricoprire la prima carica dello Stato. La paura, l’horror vacui si è impadronito di persone che hanno cultura pragmatica ma priva della capacità di mediare che nasce da credibilità di ideali vissuti più che sbandierati, non pensando che il blocco dell’attività di Governo ha tenuto fermi 69 tavoli di crisi aziendali con il coinvolgimento di 180.000 lavoratori, secondo i dati forniti dal MISE.
Hanno preferito affidarsi a riti scaramantici come quello di indossare più che alla valorizzazione delle persone competenti, dando spazio alla meritocrazia.
Il lavoro di fine legislatura: compiti a casa
Sicuramente i meccanismi che aiuterebbero il ricambio sono il limite massimo di legislature consentite a ciascun deputato o senatore che dovrebbe essere fissato dai partiti e non mi permetto di dire il quantum, ma fissiamolo. Alcune riforme urgenti:
- la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica;
- l’abrogazione del semestre bianco;
- La legge sulle lobby in dirittura di arrivo;
- la fissazione di un quorum minimo per la validità della elezione, un limite di partecipazione alle elezioni politiche, al di sotto del quale le elezioni non sono valide (alle ultime elezioni suppletive in un collegio di Roma ha votato poco più del 13% degli aventi diritto);
- dulcis in fundo, la legge elettorale con scontro tra i sostenitori del proporzionale e quanti propendono per il maggioritario.
Si potrebbe arrivare, Dio non voglia, che per sfiducia nel cambiamento, non vada a votare nessuno, un paradosso paventato nel suo romanzo “Sulla lucidità” Josè Saramago.
Inoltre con un Parlamento che vedrà 600 parlamentari e sei senatori a vita quante chances avranno i non ricchi di potersi finanziare una campagna elettorale? Ragione in più per reintrodurre il finanziamento pubblico dei partiti.
C’è molto da fare e la pazienza degli italiani ha un limite. Buoni sì e pure stanchi, fessus, in latino significa stanco.
Le prospettive e l’auspicio
“I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio …” disse Gesù rivolgendosi ai capi dei sacerdoti e questo è un monito ai tanti politici che si professano cristiani, la fede non è un semplice sentimento interiore, obbliga ad assumere uno stile di vita. Se dici di essere credente devi diventare credibile. E la credibilità del Parlamento in questi giorni è stata messa a dura prova, non potendo continuare ad affidarci al “guardrail” della “oscillante” democrazia italiana come il New York Time ha definito Mattarella. L’eternità di alcuni politici nel Parlamento on esiste e qualcuno deve cominciare a capirlo nel Palazzo.
Qualcuno potrebbe dire ma tu chi ti credi di essere? Oὐδείς , in greco antico “nessuno”, nome che il personaggio di Ulisse, Ὀδυσσεύς adotta per sfuggire alla minaccia di Polifemo. Ma Nessuno riuscì dopo vent’anni di peregrinazioni a tornare a Itaca, cacciare i Proci e tornare al governo legittimo della sua amata Itaca.