Arriva direttamente dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore – la notizia che vede i Comuni di Barletta e di Aliano (Matera) tra gli otto finalisti concorrenti al titolo di “Capitale italiana del libro 2022”, scelti dalla Giuria presieduta da Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura, e composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio e Valentina Sonzini.
Preme specificare, innanzitutto, che il titolo di “Capitale italiana del libro” è stato istituito recentemente dalla Legge n. 15 del 13 febbraio 2020 ed è assegnato da allora ai comuni che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge”: nella prima edizione, del 2020 appunto, è stato attributo tale titolo alla città di Chiari (BS), mentre in quella del 2021 a Vibo Valentia.
Quest’anno, in seguito a un accurato esame dei sedici dossier redatti e presentati dalle Amministrazioni comunali, ritroviamo fra i candidati – oltre a Costa di Rovigo, Ivrea, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone – anche una rappresentanza pugliese e una lucana. Questo, non solo è motivo di orgoglio per tutti gli amanti della lettura della nostra regione e per i fedelissimi del nostro giornale, ma è anche, e soprattutto, consacrazione di una Puglia e una Basilicata che, ogni anno sempre di più, si fanno sentire a livello nazionale e internazionale e, in un certo senso, vanno a sdoganare in sordina l’idea del sud come privo di cultura e con un basso tasso di alfabetizzazione. Insomma, una sorta di rinascita che prende piede e crea ulteriori aspettative di crescita in tutti noi.
Nella nota ministeriale si legge che “Le otto città finaliste sono state convocate in audizione la settimana prossima per la presentazione pubblica e l’approfondimento del progetto, ai fini della valutazione finale. Al termine delle audizioni, la Commissione indicherà la città vincitrice al Ministro Franceschini per la proclamazione e la successiva assegnazione del titolo da parte del Consiglio dei Ministri. Il progetto della Città a cui verrà conferito il titolo di “Capitale italiana del libro 2022” sarà finanziato con mezzo milione di euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore, erogati tramite il Centro per il libro e la lettura”.
Il conferimento ha, infatti, la finalità di favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura, e avviene all’esito di un’apposita selezione, svolta secondo modalità definite dal decreto n. 398 del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo del 10 agosto 2020.
In particolare, per la Città di Barletta, la Commissione ministeriale incontrerà in via telematica, venerdì 11 febbraio, il Commissario Straordinario, Francesco Alecci, e la Dirigente del Settore comunale Beni e Servizi culturali, Santa Scommegna. Sarà ovviamente analizzato nel profondo il dossier, redatto dall’Amministrazione con il sostegno delle realtà associative, università e istituti di ricerca che hanno aderito al “Patto per la lettura della Città di Barletta”.
Tale dossier è articolato in varie sezioni che delineano il contesto culturale cittadino, le attività bibliotecarie e le proposte volte all’inclusione sociale, innovazione, promozione della lettura e formazione, con cronoprogramma, monitoraggio, piano economico e valutazione. È possibile consultarlo sulla rete civica www.comune.barletta.bt.it e sulle pagine social della Biblioteca comunale “Loffredo”.
«L’idea della Capitale italiana del libro – ha dichiarato il Ministro Franceschini – nasce da un’esperienza molto importante, ossia la Capitale Italiana della Cultura, che a sua volta è partita da quella della Capitale Europea della Cultura. Questo tipo di procedure hanno messo in moto negli anni un meccanismo assolutamente virtuoso di identificazione della comunità locale nella competizione, la progettazione di un disegno complessivo legato al tema, in questo caso al libro, e l’incrocio tra pubblico e privato. Questo meccanismo produce risultati che restano nel tempo, non soltanto per la città vincitrice, ma anche per tutte quelle altre che vi partecipano. È un po’ come ai premi Oscar: quando sei stato candidato all’Oscar, è già un titolo, anche se l’Oscar non lo hai vinto».