Principale Attualità Carcere Taranto, Macina: “Lo Stato c’è”

Carcere Taranto, Macina: “Lo Stato c’è”

Carcere Taranto, Macina: “Lo Stato c’è”

Il sottosegretario alla Giustizia in visita al penitenziario della città ionica.

“Ho incontrato tutti i soggetti preposti, dalle organizzazioni sindacali ai detenuti e al direttore sanitario, al personale che si occupa del trattamento dei detenuti, che è poi è la mia delega specifica. Ho raccolto tutte le loro sollecitazioni, dopodiché devo dire con molta franchezza che non ho la bacchetta magica ed è inutile sostenere che la cosa si possa risolvere in poche ore”. E’ quanto ha dichiarato questa mattina il sottosegretario alla Giustizia Anna Macina, dopo la sua visita nel carcere di Taranto, accompagnata dal provveditore di Puglia e Basilicata del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giuseppe Martone e dai vertici, militari e civili della struttura.

La visita è durata circa quattro ore, durante la quale il sottosegretario ha voluto visitare tutti gli ambienti della struttura eccezion fatta per il padiglione dove sono isolati i detenuti positivi al Covid (attualmente il 13% del totale), oltre ad aver incontrato una delegazione dei reclusi con i quali si è intrattenuta per circa un’ora. Durante la quale le è stato chiesto di avere maggiori contatti con i familiari così come la possibilità di riprendere il prima possibile le cosiddette attività trattamentali (lavori interni, laboratori teatrali, studio in presenza e didattica in genere). Il tutto, ha assicurato la Macina, riprenderà quando la soglia dei contagi tornerà sotto controllo.

Con i dirigenti della struttura, amministrazione e comandante degli agenti di custodia, sono invece state affrontate le altre questioni, a partire dal sovraffollamento e della carenza dell’organico.

Apprezzamento è stato rivolto dal sottosegretario nei confronti del nuovo padiglione che può garantire circa duecento posti. Mentre la parte più vecchia del carcere, necessita di interventi radicali.

Con i sindacati è stato poi affrontato il problema del personale insufficiente, ai quali è stato garantito l’arrivo di 45 nuove unità che serviranno quanto meno a ridurre le tensioni e i turni del personale (ad oggi tra le 10 e le 12 ore, molto lontane dalle 6 previste). Carente anche l’organico del personale educativo, appena quattro unità per quasi settecento detenuti, due dei quali impiegati anche presso il penitenziario di Turi.

Sicuramente migliore la situazione attinente al settore medico/sanitario del carcere, fornito di attrezzature per la telemedicina però non ancora in funzione per problemi tecnici ma di prossima attivazione. 

Nei giorni scorsi i sindacati di categoria e il personale della Polizia penitenziaria, Osapp, Uil Pa, Sinappe, Uspp, Cisl Fns e Cnpp, avevano tenuto un sit-in nel piazzale antistante la casa circondariale per denunciare il sovraffollamento della popolazione carceraria a fronte di una carenza di organico. “C’è tutta la volontà – ha aggiunto ancora Macina – a prendere in carico il problema e ad affrontarlo in maniera strutturale prevedendo degli interventi che necessitano non solo in questo istituto, considerando che i problemi sono sparsi un pò in tutta Italia”.

Nelle scorse settimane ci sono stati episodi di aggressioni agli agenti penitenziari da parte dei detenuti e di tentativi di rivolta. A chi le ha chiesto se ci fossero anche a Taranto rischi di sommosse, così come avvenuto a Foggia, il sottosegretario Macina ha risposto: “Mi auguro di no, anche se non ho gli elementi per esprimermi su questo argomento. Ma posso dire che anche la mia presenza dimostra che lo Stato è al fianco di tutti i lavoratori del carcere, degli agenti, dell’istituto, di chi si occupa di trattamento e anche dei detenuti che hanno delle rivendicazioni che meritano di essere ascoltate. Cosa che ho fatto questa mattina”.

Intanto, Federico Pilagatti, della segreteria nazionale del Sappe, tra i rappresentanti sindacali che hanno incontrato il sottosegretario Macina, ha annunciato che martedì prossimo l’organizzazione sindacale organizzerà una nuova protesta all’esterno del carcere.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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