Principale Attualità & Cronaca Ucraina, ipotesi “guerra per procura” per trasformare il futuro

Ucraina, ipotesi “guerra per procura” per trasformare il futuro

Il conflitto in corso alimenta preoccupazioni sull'evoluzione del panorama geopolitico mondiale. E l'idea di una guerra istigata dagli USA, ma non partecipata, si materializza

All’inizio del 2022 sembrava che Washington e Mosca potessero raggiungere un accordo per risolvere sul nascere la crisi ucraina. Dopo le richieste inviate dal Cremlino e gli incontri accettati dagli americani, si è respirata – per un attimo – aria di distensione. Invece, l’effettivo avvio delle negoziazioni ha svelato una complessità sconcertante: i russi, abituati a tattiche di concordato sfumate, hanno trovato ancora più difficile del solito dialogare con l’amministrazione “democratica” statunitense, che ha mostrato sin da subito una comprensione superficiale delle loro preoccupazioni.

Le responsabilità e i vantaggi in gioco

Il passato, comunque, ha anche insegnato quanto la facile credulità sovietica abbia contribuito all’attuale situazione. Cieca fiducia in promesse fatte “a voce” (e successivamente disattese), sorrisi ipocriti a suggellare amicizie mai strette, unitamente ad altri segnali abbastanza ovvii, hanno segnato la storia delle relazioni tra est e ovest. Ora, una nuova offerta segreta lanciata dalla squadra Biden ha generato le ennesime speculazioni con annessi “complottismi”.

Col mancato raggiungimento di punti in comune si è palesata, in pratica, una sfida geopolitica di proporzioni epiche. Si è creato il tipico terreno fertile per una “guerra per procura“, un conflitto indiretto che coinvolgerebbe (e spaccherebbe) l’Europa e offrirebbe una soluzione politica apparentemente senza sangue a tutti (risultato identico a quello raggiungibile con un ipotetico consulto referendario). Questo tipo di conflitto, sostenuto “a distanza” da superpotenze esterne, alimenterebbe l’industria bellicista interna e accrescerebbe il PIL nazionale, con gli Stati Uniti che giustificherebbero le loro proprie spese militari in un mondo privo di nemici definiti e scaricherebbero sugli alleati la tecnologia militare oramai obsoleta. Come risultato si potrebbe realizzare che Washington otterrebbe quasi tutta l’area di influenza europea, mentre la Russia si riprenderebbe alcune parti del territorio perduto anni fa.

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Ipotesi pace sempre più lontana

Un accordo di “compromesso“, invece, che garantirebbe la pace per lungo tempo, sia in Europa che in Ucraina, non sembra essere nell’agenda di Washington, le cui lobby spingono prepotentemente per il militarismo (non avendo mai ridotto i bilanci della difesa, gli statunitensi sembrano avere bisogno di nemici “freschi”, dopo l’ISIS, al-Qaeda, il loro terrorismo islamico e dopo l’Afghanistan). Questa situazione, di sicuro, comporterà una perdita immane di vite umane e ingenti spese, con una generazione intera che pagherebbe il prezzo dell’ostilità politica.

Le risposte segrete di Washington, unite alle tante dichiarazioni di leader come Zelensky e Lloyd Austin riguardo alla presenza militare degli Stati Uniti nell’area di Kiev, indicano una situazione potenzialmente esplosiva. E anche se il mondo pare disprezzare le politiche dipendenti dalla guerra, la prospettiva di un conflitto “per procura” sembra affascinare sempre più le parti coinvolte (e chi le regge).

Tuttavia, l’analisi dei fatti ci costringe a riflettere sulla possibilità di una pace duratura, per quanto remota. Forse il mondo è alla cuspide di un nuovo ordine, ma solo il tempo dirà se questa guerra trasformerà il futuro o condurrà all’ennesimo – e mai ultimo – capitolo di instabilità internazionale.

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Fonti:

Visione TV (Testata giornalistica italiana; articolo di Tim Kirby, con traduzione di Martina Giuntoli, del 13 febbraio 2022);
Strategic Culture Foundation (Testata giornalistica internazionale);
Tass (Agenzia stampa internazionale);
Sito web di Proteo (rivista a carattere scientifico di analisi delle dinamiche economico-produttive e di politiche del lavoro curata dal CESTES-PROTEO e dalla Federazione Nazionale delle Rappresentanze Sindacali di Base RDB);
Wikipedia (enciclopedia libera con sito web);
Opinio Juris (Sito web della rivista pensata per essere uno strumento di informazione e di approfondimento su tematiche di attualità giuridica e politica);
USEmbassyKyiv (canale video istituzionale su YouTube);
WION (canale video d’Informazione su YouTube).

 

Antonio Quarta

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Il Corriere Nazionale

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