Principale Estero Viaggi & Turismo Due poesie scritte 16 anni fa da Giovanni Mercadante omaggiano il popolo ucraino

Due poesie scritte 16 anni fa da Giovanni Mercadante omaggiano il popolo ucraino

Giovanni Mercadante con due ristoratrici di Kharkov in abiti tradizionali

Nei versi del giornalista e scrittore Giovanni Mercadante di Altamura l’omaggio a due grandi e belle città dell’Ucraina: Kiev la capitale;  e Kharkov. Due componimenti scritti 16 anni fa durante un viaggio di lavoro nel 2006. 

I venti di guerra che  soffiano in questi giorni nell’Europa orientale stanno destando serie preoccupazioni. 

La stabilità geopolitica dell’Europa potrebbe essere compromessa minuto dopo minuto. Mentre sale l’inquietudine, non mancano i sentimenti di vicinanza ai due popoli ora entrati in conflitto: russo e ucraino. 

Da non dimenticare che  in Italia vivono numerose comunità di entrambi i Paesi; e se restringiamo il focus, queste comunità sono molto vicine a noi: Altamura-Bari e altre città della Puglia e Basilicata. Gente che ha stretto vincoli  di sangue con matrimoni, attività lavorative  e commerciali.

Personalmente, anche se ho studiato il russo negli anni Settanta, allora era difficile fare uno stage per approfondire la lingua;

la cortina di ferro impediva la libera circolazione delle persone. Fortunatamente negli anni Novanta la situazione cambiò e così per la mia professione di traduttore (inglese, francese, tedesco  e russo)  si presentò l’occasione nel 2002-2006 di viaggiare in Russia: tappe a Mosca con pernottamenti in alberghi militari;  e nel profondo Sud nella Repubblica di  Baschkordostan, detta anche Baschiria; regione ricchissima di giacimenti petroliferi e  industrie. Capitale Ufa, con viali chilometrici, larghissimi, affiancati da piste ciclabili e pedonali nei due sensi di marcia.

La vicina città industriale di Starlitamak, che gravita nell’area del capoluogo Ufa a 150 chilometri di distanza, è il simbolo della Russia urbanizzata con blocchi di edifici, tipo case popolari, i cui numeri civici sono indicati dalla numerazione dei blocchi.

Dei viaggi in Ucraina, dopo la rivoluzione “Arancione”, ho un bellissimo ricordo di Kiev la capitale, e di Kharkov a 500 chilometri a sud ovest, poco distante dal confine russo.

Piazza Indipendenza con la statua dorata di S. Michele

La grandissima Piazza Indipendenza a Kiev è impreziosita dalla maestosa colonna su cui troneggia la statua dorata di S. Michele; la città è attraversata dal fiume Dniepr ed è  nota per l’architettura religiosa, i monumenti secolari,  i musei, e la statua della Madre Patria, alta 102 metri; la figura tiene al braccio destro una spada lunga 16 metri e pesante 9 tonnellate; e al braccio sinistro uno scudo che misura 13 per 8 metri, con lo stemma dell’Unione sovietica.

Kharkov (Charkiv) invece è una città industriale; è ricca di monumenti, di chiese con cupole dorate, di splendidi palazzi d’epoca zarista, con una pianta urbana di notevole interesse paesaggistico.

Il fascino di queste due bellissime città le ho fissate nei versi di due mie poesie composte nel gennaio 2006 durante un mio viaggio di lavoro.

Conservate nell’archivio dei miei ricordi di lavoro, le ho tirate fuori dal cassetto per omaggiare il popolo ucraino, la cui patria è sotto attacco militare russo in queste ore.  Nei versi,  il fascino dei luoghi, dei monumenti e delle emozioni.

Ora, l’attacco sferrato dall’Esercito russo all’Ucraina ha diviso il mondo, perché la politica internazionale è difficile da comprendere.

La geopolitica è un argomento che richiede un continuo aggiornamento attraverso i mass media per poter fare un’analisi attenta. La verità purtroppo non sta da nessuna parte; la si perde  nelle mille versioni tra intrighi, scaramucce tra fazioni opposte, nazionalisti e separatisti filorussi che si contengono due regioni di confine del  “Donbass” situate in territorio ucraino: Donetsk e Lugansk, praticamente invase   nei giorni scorsi dall’Esercito russo.

K I E V

Capitale dell’Ucraina,

terra di Cosacchi

e di bionde amazzoni.

Città d’inverno ingrigita

e dal tiepido sole di primavera

riscaldata.

Città di candide e maestose chiese

e di dorate cupole.

Austera di palazzi, piazze e viali.

Dal suo Divin Patron Michele

con spada e scudo protetta.

Dall’alto del suo piedistallo

la luminosa regina Olga

il popolo della rivoluzione

delle arance guida.

Il gelido e quiete Dnieper

scorre lento e

inchinandosi alla monumentale “Athena” della patria

alle spalle l’arca dell’alleanza

di sovietica rimembranza lascia.

Giovanni Mercadante

KIEV, UCRAINA (RUSSIA

Hotel Predslava, Yl. Torikovo 100, 3. piano –room 10.

Domenica 15 genn. 2006 –ore 19.00

Viaggio di lavoro – Kharkov/Kiev

                          Arca dell’Alleanza – Kiev

Statua della Madre Patria – Kiev 

K H A R K O V 

Città laboriosa,

di viali alberati e

di luminarie natalizie ridondante.

Cibo delizioso,

come le donne e i suoi canti

di folclore memoria delicati.

Il treno

sul binario per Kiev rombando attende,

mentre bionde sorridenti

in divisa blu e ricami gialli

mi accolgono:

“Italianski?”

“Da – Dobriviecer”

“Italiano?”

“Si – Buona sera”.

La mente cattura le ultime immagini:

l’imponente stazione,

la maestosa sala d’aspetto affrescata,

e i giganteschi candelabri spenti

salutano l’ultimo giorno dell’anno

del calendario ortodosso

(13 gennaio 2006).

Il treno lentamente

lascia la città e il buio della notte

inghiotte i miei pensieri:

“Dasvidania, Kharkov”

“Arrivederci, Kharkov;

alla prossima visita”.

      Giovanni Mercadante

KHARKOV, UCRAINA (RUSSIA)

Viaggio di lavoro – 13 gennaio 2006 – ore 23.00

Un musicista di Kiev con la moglie e al centro Giovanni Mercadante

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