Principale Attualità & Cronaca Chiamata per la Pace: Grottaglie risponde

Chiamata per la Pace: Grottaglie risponde

Chiamata per la Pace: Grottaglie risponde

Circa 90 posti letto sono stati messi a disposizioni grazie ala disponibilità di privati cittadini, enti locali ed ecclesiastici

Alla chiamata di pace e solidarietà lanciata dall’amministrazione comunale, Grottaglie ha risposto con grandissima disponibilità e partecipazione.

Quando abbiamo lanciato l’appello alla nostra cittadinanza –  scrive Marianna Annicchiarico, assessora alle politiche sociali del comune – perché si mettesse, gratuitamente e con le proprie possibilità, a disposizione della popolazione ucraina in fuga dalla guerra, lo abbiamo fatto con la certezza che la nostra comunità, come ha sempre fatto, avrebbe risposto. E non ha tradito le aspettative, infatti ad oggi, siamo a circa 90 posti letto, tra abitazioni private, esclusive e condivise, strutture ricettive e alloggi di proprietà ecclesiastica; 28 disponibilità per aiuti medico-sanitari, 17 per supporto psicologico e 13 per mediazione culturale. Ma sono in tanti che ci hanno contattato privatamente per manifestare la propria volontà a collaborare con l’amministrazione, come liberi professionisti o associazioni per fornire gratuitamente supporto legale.

Tutto questo – riconosce – si unisce alla già manifestata disponibilità a collaborare con l’ufficio servizi sociali dei volontari e volontarie del SER, della Croce Rossa italiana – Comitato di Grottaglie, e di ActionAid, che attraverso i loro canali internazionali, sono specializzate nella Restoring Family Links, RFL, vale a dire nel ricongiungimento familiare, per quanti abbiano perso i contatti con i propri familiari a causa della guerra.

Già dai primi giorni del conflitto, – infine – abbiamo contattato gli uffici della Prefettura e della Questura nonché il Commissariato di Polizia, per pianificare l’accoglienza e ufficializzare le nostre disponibilità. Contestualmente, stiamo attivando collaborazioni anche con le scuole del territorio, già sollecitate da una nota del MIUR nell’inserimento scolastico dei minori che arriveranno sul territorio.

L’appello è ad aprire anche le porte a chi scappa da altri conflitti, altre sciagure, a chi cerca una migliore soluzione nella nostra comunità, per sé e per i propri figli.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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