Riceviamo e pubblichiamo – “La guerra giustifica tutto”: è il refrain che inizia a circolare per giustificare scelte scellerate come quella di aumentare la capacità produttiva di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) o di stanziare somme per una decarbonizzazione che non avrà mai luogo.
Quello che ci propina Draghi nel DL energia è l’ennesimo sacrificio per la comunità tarantina!
Con la legislazione di emergenza, dunque, si stabilisce maggiore produzione di acciaio ma nulla si dice in merito alla salute dei cittadini, non una parola sulla necessità di una Valutazione del danno sanitario preventivo o sulla possibilità di chiusura dell’area a caldo. Lo stato di guerra non può aggravare una situazione sanitaria come quella di Taranto già compromessa tanto da essere definita nell’ultimo rapporto ONU “zona di sacrificio (…)tra le più inquinate del mondo”
Seguendo il ragionamento di Draghi, la guerra, dunque, può giustificare un arretramento del Paese. Noi invece giustifichiamo né la guerra né l’incremento di produzione di acciaio.
Chiediamo al governo di avere il coraggio di abbandonare le fonti fossili tipiche di un’economia vetusta e di guardare al bene del territorio ionico puntando alle rinnovabili capaci di garantire un futuro sicuro e di pace.