Dopo tante settimane di dominio anticiclonico è in arrivo un surplus di precipitazioni specie al Centro Nord con le Alpi pronte a fare il pieno di neve come non si vedeva ormai da tempo.
AGI – In alcune aree della Penisola, soprattutto al Nord, non piove da oltre tre mesi, ma la grave siccità che ha colpito l’Italia in questo (ennesimo) inverno anomalo sta per finire: le grandi piogge potrebbero riaffiacciarsi la prossima settimana, tra martedì e mercoledì.
Secondo il portale IlMeteo.it, le proiezioni indicano un cambio di scenario a livello emisferico con la possibilità che si apra la “Porta dell’Atlantico” a metà settimana.
Ma cosa significa? Nel gergo meteorologico questo termine sta a significare che non ci saranno più ostacoli per le perturbazioni in discesa dall’oceano affinché possano arrivare sul nostro Paese, portando di conseguenza fasi meteo decisamente piovose per molte regioni italiane.
Dopo tante settimane di dominio anticiclonico sull’Italia, la conseguenza più diretta sarebbe quella di avere un surplus di precipitazioni specie al Centro Nord con le Alpi pronte a fare il pieno di neve come non si vedeva ormai da tanto tempo; tanta pioggia potrebbe cadere proprio nella giornata di mercoledì 30 sulla Liguria, con i settori di centro-levante che potrebbero vedere gli accumuli di pioggia più elevati.
Per tutta la stagione invernale, ricordano gli esperti di IlMeteo.it, buona parte delle nostre regioni non ha visto precipitazioni degne di nota tanto che, come riporta Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), “in Lombardia, in Piemonte e sul resto del Nord Ovest negli ultimi trent’anni un inverno cosi’ mite e secco non si era mai verificato”.
I dati elaborati dal bollettino mensile del Drought Observatory del CNR mostrano infatti una situazione di deficit pluviometrico molto intensa su gran parte dell’Italia. Emilia Romagna, Marche, Toscana e tutto il Nordovest le zone piu’ in sofferenza, con valori estremi di siccità.
Non se la passa comunque tanto meglio il resto dell’Italia dove molte regioni stanno già sperimentando una moderata di carenza d’acqua.
Una situazione del genere potrebbe mettere a rischio non solo le coltivazioni, bisognose di acqua per crescere nel risveglio vegetativo anticipato da un inverno mite, ma anche l’approvvigionamento idrico per industrie e usi comuni.
La mancanza di acqua inoltre influisce direttamente sulla produzione di energia nelle centrali idroelettriche.
Alcune sono ferme, altre hanno limitato la produzione al 10 per cento rispetto alla potenza totale.
Molti altri operatori che sono riusciti a mantenere almeno in parte la produzione temono che gli effetti della siccità saranno ancora più evidenti nei mesi estivi.