“Oltre il San Cataldo. Valore a chi cura”
“Dare valore a chi cura, e non bastano nuove strutture. Serve valorizzare il personale che l’emergenza sanitaria la vive tutti i giorni sulla propria pelle”. Mimmo Sardelli, responsabile Sanità della Funzione Pubblica CGIL, non ha dubbi: “Il San Cataldo, sarà una risposta, solo quando all’ASL di Taranto si sarà in grado di dare un segnale di discontinuità con la disorganizzazione e le opacità del passato”.
L’esponente sindacale, in conferenza stampa questa mattina insieme al segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso e il segretario generale della Funzione Pubblica tarantina, Lorenzo Caldaralo, presentando la piattaforma rivendicativa dei candidati RSU FP CGIL nel settore della sanità, preferisce però far parlare i protagonisti.
“Siamo stanchi del sostantivo ‘eroe’ – dice Cosimo Laneve, OSS – e siamo stanchi di essere costretti a lavorare ai limiti della sicurezza e in forte carenza di personale, perché la qualità del nostro lavoro corrisponde alla qualità dell’offerta rispetto ai bisogni di salute della cittadinanza”.
In vista del nuovo presidio ospedaliero la sfida più importante riguarda la trasparenza in tutti gli ambiti organizzativi, ma anche la formazione.
“La Funzione Pubblica non a caso in queste ore ha fatto partire una richiesta urgente rivolta al direttore generale dell’ASL di Taranto per conoscere dettagliatamente la condizione di stabilizzazione del personale e dei dirigenti medici con contratti a tempo determinato – spiega Lorenzo Caldaralo, segretario della FP CGIL – un atto di trasparenza che ci augureremmo anche sul fronte delle progressioni di carriera e sul piano delle mobilità“.
Mobilità che sarebbe gestite, secondo il tecnico radiologo Michele Plantamura, ancora con troppi punti d’ombra. “Quei processi andrebbero messi alla luce del sole – spiega – anche ricorrendo ad esempio alla creazione di un portale di informazione on line che indichi le graduatorie, così com’è previsto da regolamento aziendale, partendo dai punteggi dei singoli candidati”.
Trasparenza che ha spinto la stessa sigla della CGIL a chiedere l’applicazione della Legge sulla trasparenza negli atti pubblici. “Un processo di riforma che è la vera risposta di sanità pubblica che tutti auspicheremmo” sottolinea Mimmo Sardelli.
La sfida è nella trasparenza ma anche sul rispetto della dignità di ogni singolo lavoratore. “La formazione aperta a tutti e da realizzare in orari di lavoro” dichiara l’infermiera Stefania Marturano. “E i carichi di lavoro distribuiti equamente sulla base di un fabbisogno che metta nelle condizioni il personale di operare al meglio” sottolinea invece l’infermiera Alessia D’Amico.
“Oggi sentiamo finalmente parlare di sanità pubblica – ha dichiarato il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso – dopo anni di sbilanciamento sproporzionato verso una sanità privata che ha impedito, di fatto, una capacità di reazione forte di fronte all’emergenza pandemica”.
Poi tornando sul tema dell’erigendo San Cataldo. “Noi ci auguriamo che quel nuovo ospedale diventi davvero una infrastruttura adeguata a rispondere alle esigenze sanitarie tarantine e pugliesi – conclude Peluso – ma per farlo, oltre ai muri, alle sale, ai macchinari, servirà personale all’altezza di quella sfida e una rete territoriale che non è fatta solo di nosocomi ma anche di presidi di prossimità che a quei bisogni di salute dovranno rispondere. Ci auguriamo che i fondi del PNRR possano essere utilizzati sulla base di questa nuova impostazione”.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania