Principale Attualità & Cronaca Taranto spende molto poco in infrastrutture stradali

Taranto spende molto poco in infrastrutture stradali

Taranto spende molto poco in infrastrutture stradali

Ben al di sotto della media nazionale e ultima in Puglia.

Strade, parcheggi, ma anche percorsi pedonali e ciclabili, rappresentano parte fondamentale del sistema infrastrutturale e della viabilità in un determinato territorio. Per la sicurezza e l’agibilità delle strade sono necessari continui interventi di manutenzione, che sono svolti dai comuni nei tratti stradali a loro competenti.

La gestione delle infrastrutture stradali è importante per garantire una mobilità sicura. A seconda della tipologia dei collegamenti svolti, le strade vengono divise sul piano amministrativo in diversi livelli di competenza. In particolare, le strade comunali sono quelle che collegano le frazioni presenti nel comune o mettono in comunicazione il capoluogo con sedi di servizi di interesse collettivo come ad esempio aeroporti o stazioni ferroviarie.

Scopriamo quanto spendono i comuni alla voce di bilancio dedicata alla viabilità e alle infrastrutture stradali. Sono comprese tutte le uscite legate al funzionamento e alla manutenzione di strade urbane, percorsi ciclopedonali e parcheggi. Sono considerate inoltre le spese per la riqualificazione stradale e la concessione dei permessi per le zone a traffico limitato.

Infine, sono inclusi gli interventi sull’illuminazione stradale, sui semafori e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. La voce riguarda esclusivamente le infrastrutture stradali, sono quindi escluse quelle relative ad altre vie di trasporto (come ad esempio le ferrovie) e non si considerano le uscite legate al trasporto pubblico.

In media i comuni italiani riportano uscite pari a 183,49 euro per abitante per la voce considerata. Le regioni in cui mediamente le amministrazioni spendono di più sono quelle della Valle d’Aosta (726,22 euro pro capite), di Bolzano (477,52) e di Trento (429,23). Al contrario, le spese sono minori per i comuni laziali (89,86 euro pro capite), pugliesi (78,98) e siciliani (61,17).

E Taranto? Ben al di sotto della media nazionale con 32,19 euro di spesa per abitante, ultima in Puglia (Brindisi al 1°posto con 95,80 euro per abitante).

Confrontando, invece, i dati del capoluogo di provincia con le città ed i paesi dell’area jonica il risultato resta sempre inferiore alle attese. Taranto è superata da ben 19 paesi della sua provincia, con Avetrana più virtuoso con 271,44 euro pro capite seguita da Torricella (124,77) e Statte (122,37).

Un dato, questo, di cui i futuri amministratori di Taranto devono tener conto vista l’annunciata pioggia di fondi che, grazie al Piano Nazonale di Ripresa e Resilienza, arriveranno in riva allo Jonio.

*I dati mostrano la spesa per cassa per viabilità e infrastrutture stradali. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Napoli, Palermo, Catania e Messina perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2020.

FONTE: open polis bilanci – consuntivi 2020 (ultimo aggiornamento: giovedì 17 Marzo 2022)

Rielaborazione testi e grafici: Giovanni Saracino e Marco Panico

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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