Esplosione di musica e di luci in cattedrale per il Concerto di Pasqua
“Sono romano e amo profondamente Taranto dal periodo del servizio militare alla Saram. Sono innamorato dei suoi scorci, del mare, della città vecchia, tanto che ogni volta che torno mi si illumina il cuore. Il mio augurio è che tutti i suoi abitanti possano aprire il cuore e mettere a disposizione il proprio contributo di amore per una vera esplosione di bene verso questa città, che merita davvero tanto”.
Così ha detto, visibilmente commosso, il dott. Gianluca Bilancioni, direttore del personale di Teleperformance, alla consegna del Premio Mysterium Festival, assegnato all’unanimità dal Comitato scientifico della rassegna, al termine del Concerto di Pasqua in cattedrale.
«Questo prestigioso riconoscimento – ha continuato Bilancioni – mi responsabilizza ancora di più nel percorso svolto insieme con il personale di Teleperformance per cercare di creare un insieme di persone sempre più intersecate fra loro, quasi a creare un unico soggetto impegnato ad aiutare chi ha bisogno”.
Essenziali per la scelta del premiato, «le visioni, dalle quali sono nate azioni mirate a porre l’individuo al centro della sfera di interessi collettiva; l’attenzione rivolta al mondo delle diversità, delle minoranze, al contrasto della violenza contro le donne; l’illuminata professionalità, in grado di determinare un cambiamento epocale nella politica aziendale e del territorio, creando posti di lavoro e nuove fonti di economia». «Radicale – si legge ancora nella motivazione – anche l’impegno profuso verso il sociale in tempi di crisi da diffusione della pandemia, con gli interventi solidali nei confronti della Caritas, con borse di studio per l’assunzione di medici o dedicate a ragazzi stranieri meritevoli di aiuto e al sostegno di alcune associazioni di volontariato per assistere i bambini in cura nei reparti pediatrici di terapia oncologica in Ucraina».
Protagonista dell’evento finale della rassegna del Mysterium Festival è stata la splendida esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven da parte dell’Orchestra della Magna Grecia diretta dal pescarese maestro Pasquale Veleno, con L.A. Chorus e Coro dell’Accademia (maestri del coro lo stesso Veleno e Carmen Fornaro), con il soprano Claudia Urru, il mezzosoprano Sara Allegretta, il tenore Riccardo Della Sciucca, il baritono Guido Dazzini; maestro sostituto, Mariantonietta Saccomanni.
Ritenuta il capolavoro di Beethoven, la Nona è una delle opere più note ed eseguite del repertorio del grande musicista. Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo mentre nel 2001 lo spartito e il testo sono stati dichiarati dall’Unesco Memoria del mondo attribuita alla Germania. Tale composizione viene infine indicata quale simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini e le donne. Perciò la scelta da parte degli organizzatori del Mysterium di inserire tale sinfonia nel Concerto di Pasqua è apparsa molto indicata in un periodo in cui la pace è messa in serio pericolo dalle note vicende in Ucraina e che potrebbero divampare in un disastroso conflitto mondiale.
Come al solito, i tarantini hanno partecipato numerosi all’evento, riempiendo ogni angolo della pur ampia cattedrale. Il ricordo è andato nove anni addietro al commento finale piacevolmente sorpreso dell’allora parroco della cattedrale don Marco Morrone, che non avrebbe mai immaginato tale massiccia affluenza di pubblico, dopo le notti delle processioni. Un lungo e caloroso applauso finale è stato riservato ai musicisti, alcuni dei quali (va evidenziato) hanno vissuto una sorta di marcialonga musicale nei Riti della Settimana, a partire dal Giovedì Santo. Molto bella la scenografia della cattedrale, in cui l’illuminazione violacea di parti del colonnato, ricordo del lutto per la Passione e Morte, con composizioni di rami di ulivo, si succede all’esplosione di luci sul presbiterio, dove prendono posto l’orchestra e la folta formazione corale.
«Trentotto eventi in ventiquattro luoghi diversi in un anno particolare, in cui celebriamo fra l’altro i cinquant’anni dell’adozione da parte della Comunità europea dell’Inno alla gioia di Beethoven, un inno anche di fratellanza e di pace; volevamo dare un segnale così forte, con la presenza di duecento artisti su un palcoscenico mai allestito fino ad ora in cattedrale e offerto gratuitamente alla città »: Così il direttore artistico Piero Romano, ha introdotto l’ultimo evento del Mysterium Festival, “in un percorso straordinario – ha continuato – fatto di musica, installazioni, di valorizzazione di luoghi. Sono fiero di un gruppo che ha lavorato in maniera incessante, coordinando l’impegno di cinquecento coristi, duecentocinquanta musicisti per trentotto eventi in ventiquattro luoghi diversi, numeri di una rassegna che ha riabbracciato la città nel periodo della Quaresima concludendo il suo percorso nel luogo in cui il Mysterium è nato».
«Il Mysterium si è concluso con uno spettacolo di musica, bellezza – ha detto l’arcivescovo mons. Filippo Santoro – con l’“Inno alla gioia”, un invito alla pace: siamo fratelli in quanto riconosciamo un unico Padre; il Signore nel giorno di Pasqua ci prende per mano per non lasciarci un solo istante nei momenti di difficoltà; con il cuore pieno di sofferenza a causa della guerra in Ucraina, ci sostiene dandoci speranza perché si possa cambiare con un contributo di serenità e fratellanza ponendo massima attenzione ai veri bisogni della gente».
«Da oltre duecentocinquanta anni la nostra città, oltre ad essere testimonianza di fede, – ha dichiarato Emanuele Ferro, parroco della Cattedrale – è diventata nel tempo anche grande attrattore di turismo religioso al centro delle celebrazioni di Passione, Pasqua e Resurrezione. Il profumo di fede e tradizione è sempre vivo. Taranto mette insieme aspetti della cultura, del turismo e dello spettacolo che coincidono con la sacralità di questi giorni».
Il Mysterium Festival è stata promosso dall’Arcidiocesi insieme con Orchestra della Magna Grecia, L.A. Chorus, Comune di Taranto, Regione Puglia, Ministero della Cultura e Le Corti di Taras, con la collaborazione di Fondazione Puglia, Programma Sviluppo, Bcc San Marzano di San Giuseppe, Comes, Chemipul, Fondazione Taranto e la Magna Grecia.
Foto Aurelio Castellaneta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania