Export: il progetto ICE a Taranto
“Gli scenari dell’export per le nostre imprese nel post-pandemia”. Da questo tema, oggi più che mai complesso anche alla luce dei venti di guerra, si è sviluppato il dibattito organizzato da Confindustria Taranto che ha visto quale principale relatore Carlo Maria Ferro, Presidente di ICE – Agenzia per la internazionalizzazione delle imprese. Salvatore Toma, Presidente di Confindustria Taranto e Gianfranco Chiarelli, Commissario Camera di Commercio di Taranto, hanno introdotto i lavori, svoltisi nella Sala Monfredi della Cittadella delle Imprese. Hanno fatto seguito gli interventi di Sergio Prete, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio, e di Carlo Maria Ferro, Presidente ICE.
I dati forniti da Ferro partono da cifre più che incoraggianti: fra il 2020 e il 2021 l’export italiano nel mondo ha raggiunto i 516 miliardi di euro, una cifra pari al 7,5 per cento più, rispetto al 2019, che è un indicatore sensibile perché periodo pre-pandemico. Oggi la situazione, pur alla luce del buon risultato, impone realismo, e soprattutto nuove sfide, che vanno dalla transizione digitale e sostenibile, ai costi e capacità della logistica, ai prezzi delle materie prime.
Temi sui quali Ice pone grande attenzione, guardando a Taranto anche in termini di ripresa di quanto già avviato: a breve riprenderà infatti, assieme alla Cdc, il progetto dell’Ice export Taranto. Un progetto di formazione che è durato tre anni e che dopo lo stop per il Covid riprende da dove era rimasto. “Dobbiamo riprendere in mano le linee dell’internazionalizzazione, interrotte bruscamente da questi anni difficili – ha concluso il Presidente Toma – e la presenza di Ice qui a Taranto, da noi fortemente voluta, diventa indispensabile per trasferire alle nostre imprese tutte le iniziative di accompagnamento e supporto all’export”.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania