Principale Arte, Cultura & Società La difesa dei fragili: intervista a Maurizio Marrone

La difesa dei fragili: intervista a Maurizio Marrone

La difesa dei fragili: intervista a Maurizio Marrone
di Rita Lazzaro
Domenica 8 Maggio è la festa della mamma, ma quanto è garantita e quindi tutelata questa figura umana e genitoriale nella nostra società e soprattutto dalle istituzioni?
Facciamo parlare i fatti, precisamente i dati.
I dati Istat del 2021 confermano il “rischio d’estinzione” per l’infanzia in Italia. Situazione decisamente preoccupante, che di conseguenza dovrebbe portare all’attuazione di urgenti politiche e investimenti per i giovani nonché la genitorialità.
In Italia, l’infanzia è “a rischio di estinzione” e i dati pubblicati nel dicembre del 2021 in un rapporto Istat lo confermano.
Dati allarmanti, che erano stati messi in evidenza anche da Save the Children, che infatti – poco prima di un mese dall’uscita dei dati Istat – aveva ricordato che in 15 anni, in Italia, la popolazione di bambine, bambini e adolescenti è diminuita di circa 600 mila minori e oggi, meno di un cittadino su 6 non ha compiuto i 18 anni.
Sulla base dei dati Istat, nei primi nove mesi del 2021, le nascite sono già 12 mila e 500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2020, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo l’anno precedente.
Situazione allarmante dovuta anche alla pandemia. Infatti, nel solo mese di gennaio 2021, ci sono stati quasi 5.000 nati in meno, ossia -13,6%, dando luogo al maggiore calo mai avuto in precedenza.
Il numero medio di figli delle donne di cittadinanza italiana nel 2020 è stato pari a 1,17 e nel 2020 l’età media al parto in Italia è aumentata di oltre due anni, raggiungendo i 32,2 anni; cresce notevolmente anche l’età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,4 anni nel 2020.
Sulla base di una situazione a dir poco disastrata del fenomeno nascita, con una denatalità ormai galoppante, non può che far onore alla Regione Piemonte il progetto “Vita Nascente”, il cui promotore è l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone.
Un’ iniziativa realizzata a favore delle madri in attesa, che versano in difficoltà.
A tal proposito, non resta che rivolgerci al principale autore di questo progetto di vita.
1) Garantire una vera libertà di scelta per le donne, questo è l’obiettivo che lei, assessore Marrone intende conseguire con “Vita Nascente “. Come e quanto, questo progetto potrà contribuire nel suo conseguimento?
Per il fondo Vita Nascente abbiamo predisposto un fondo da 400mila euro che sosterrà progetti di tutela materno infantile. L’obiettivo è consentire a chi dovesse sentirsi sostanzialmente obbligata all’aborto per motivi economici, di poter compiere una vera scelta, quindi anche una scelta per la vita.
2) Secondo il suo punto di vista giuridico e politico, perché l’Italia ha raggiunto dei dati così allarmanti concernenti la denatalita’?
La denatalità in Italia ha sicuramente raggiunto livelli allarmanti, dovuti però a cause economico/sociali complesse che non pensiamo di poter risolvere con questo fondo. Vita nascente non è un fondo per contrastare la denatalità, bensì per sostenere donne in situazioni di fragilità sociale.
3) L’art 31 Cost. riconosce e tutela a chiare lettere la maternità, l’infanzia, la gioventù’ e per di più l’art 37 Cost garantisce la figura della donna lavoratrice con tanto di “Condizioni di lavoro che devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione “
Due disposizioni, che rendono un po’ tanto stonate le accuse che sono state mosse al suo progetto e per di più , con parole pesanti come “fascista” visto che, “Vita Nascente” è in funzione della tutela della maternità’, proprio come previsto dalla Costituzione ANTIfascista .
Sulla base di questa situazione a dir poco paradossale, cosa risponde a chi le muove queste critiche ?
In Regione Piemonte abbiamo deciso di dare finalmente applicazione ad una misura prevista dalla legge nazionale 194, ma fino ad ora mai applicata in Piemonte. Purtroppo troppo spesso chi cita la 194, prima ancora che la Costituzione, lo fa usandola come una bandiera “di parte” ma senza averla letta nella sua completezza. Non si può ignorare a piacimento parti del testo in base alla propria visione ideologica.
4) Lei ha mostrato notevole impegno anche nell’ affrontare un’altra piaga che affligge il Paese e che ahimè continua a non arrestarsi, ossia l’orrore dei bambini ingiustamente strappati alle famiglie. Quali sono le falle giuridiche e gli errori istituzionali che hanno fatto sì, che questa vergogna sociale anziché arrestarsi – l’ onorevole Meloni ha parlato del 70-80% di minori ingiustamente allontanato alle famiglie nella regione Piemonte – si estendesse invece a macchia d’olio?
La Commissione d’indagine di cui sono stato promotore ad inizio legislatura, incentrata proprio sull’affido dei minori, ha evidenziato dei dati su cui occorre riflettere. In Piemonte attualmente appena il 20% degli allontanamenti di minori dipende da problemi psichici e/o dipendenza da droghe, mentre quasi il 60% dipende da criteri “fumosi” quali modelli educativi ritenuti inadeguati dai servizi sociali. Poi vi sono altre problematiche riscontrate, come la mancanza di controlli e l’autoreferenzialità. È quindi sotto gli occhi di tutti la necessità di una legge regionale che fissi paletti e regole certe all’azione dei servizi socio assistenziali.
5) Si è parlato di maternità, infanzia ma ahimè un’altra problematica, che affligge il contesto familiare con effetti devastanti soprattutto sui figli, è il fenomeno – anch’esso dilagante – dei papà separati. Anche in questa piaga umana e sociale, lei ha mostrato sensibilità e impegno. Il tutto con una serie di iniziative e proposte al punto che, si è parlato di “Rivoluzione normativa” a sostegno di genitori separati e divorziati. E in questo caso, è inevitabile chiederle in cosa consiste questa “Rivoluzione normativa”, se ha già dato i suoi frutti e se è solo l’inizio di altre.
-Separati non vuol dire esclusi dalla vita dei propri figli o penalizzati sulle case popolari. In Piemonte, con un intervento di Semplificazione normativa, abbiamo voluto intervenire sulle comunicazioni congiunte ad entrambi i genitori da parte della Regione per tutte le questioni riguardanti i figli minori. Inoltre nel caso un genitore abbia dovuto lasciare il tetto coniugale, verrà previsto un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie per l’edilizia sociale per aiutare i genitori single obbligati al versamento dell’assegno di mantenimento dei figli.
6) Si è parlato di tutela dell’infanzia per quanto concerne i bambini strappati, ma la stessa può essere lesa in vario modo, come costringere minori a prostituirsi, all’accattonaggio o a diventare genitori a soli 13 anni. Questi sono solo alcuni degli episodi – uno di questi per di più recente – in cui, si è infatti vista una ragazzina di 13 anni costretta a prostituirsi dai suoi stessi genitori. Orrori che si sono verificati in un contesto dove degrado e abbandono – principalmente da parte delle Istituzioni – sono all’ ordine del giorno. Si sta precisamente parlando dei campi Rom . Altra problematica che lei stesso ha affrontato e tuttora affronta. Come successo ad esempio, in occasione del rogo di rifiuti, all’interno del campo nomadi abusivo di lungo Stura Lazio a Torino.
Secondo lei, perché queste realtà continuano a non cambiare anzi, degenerando di giorno in giorno? Quali sono le sue iniziative, i suoi provvedimenti, i suoi progetti, per porre rimedio a questo degrado umano e sociale?
Credo che per i nomadi debbano valere le stesse regole che valgono per tutti gli altri cittadini. In Piemonte abbiamo colto l’opportunità della revisione della legge regionale sul turismo itinerante per trovare una soluzione al problema dei mini insediamenti abusivi di nomadi che sta affliggendo Torino, in particolare dopo che il superamento dei campi di strada Germagnano e corso Tazzoli ha sparso camper e roulotte di rom abusivi tra i giardini, parchi giochi e cascine tanto della periferia nord che di quella sud del capoluogo. Prima la polizia municipale poteva solo staccare una multa pecuniaria, che rimaneva ovviamente sulla carta, ma adesso grazie al nostro emendamento i Sindaci del Piemonte possono procedere al sequestro amministrativo di camper e roulotte abusivi. Per quanto riguarda gli insediamenti di “baracche” servono sgomberi e riqualificazione, purtroppo però è necessario che su questo comuni e prefetture siano risoluti.
7) Il 2 aprile è stata la giornata mondiale sull’autismo. Tematica delicata e spesso non affrontata col giusto peso che merita, proprio come accade con un tema di vitale importanza, ossia quello della disabilità’. A tal proposito, tra i suoi progetti, si è parlato di stanziare “4 milioni ai comuni per aree gioco, laboratori di inserimento lavorativo e attrezzature per incentivare l’attività sportiva”. Come si articola questo progetto e soprattutto, quali risultati si cerca di conseguire con la sua attuazione?
La vera inclusione deve passare obbligatoriamente dagli interventi sui territori, coinvolgendo le grandi realtà urbane, così come i piccoli centri, per garantire servizi adeguati a tutti i piemontesi. Il provvedimento, studiato insieme ad ANCI Piemonte, ANPCI Piemonte e con il Coordinamento regionale degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, prevede in particolare: 2 milioni di euro acquistare supporti digitali, arredi e dotazioni strumentali al fine di migliorare il servizio offerto attualmente dai laboratori. 1,8 milioni per fornitura e posa di singole attrezzature sportive e di ausili per la pratica degli sport sia a livello agonistico che non agonistico; la fornitura di ausili (es. carrozzine, seggiolini, ecc.) tali da favorire l’avvicinamento allo sport da parte delle persone con disabilità; l’acquisto o noleggio di mezzi attrezzati per il trasporto delle persone con disabilità e della specifica attrezzatura sportiva.
Ed infine 470 mila euro per il superamento delle barriere architettoniche ai fini dell’accessibilità e messa in sicurezza dell’area giochi, ai sensi della normativa vigente; la fornitura e posa di singoli elementi (mancorrenti, segnaletica, ecc.) necessari a garantire la fruibilità dell’area da parte di bambini con disabilità; la fornitura e posa di giochi fruibili da bambini con disabilità.
8) Un’ intervista incentrata sulla tutela dei diritti e proposte affinché ciò avvenga.
Per questo giusto concluderla, chiedendole quali sono le sue aspettative su temi così nobili e paradossalmente non affrontati con la serietà e quindi con la costanza dovute?
– Oggi la parte più fragile della nostra società – i disoccupati, i disabili, i giovani delle periferie disagiate, gli anziani – rischia di pagare il conto più salato della crisi energetica e quindi economico sociale. Sarà massimo il mio impegno affinché nessuno sia lasciato indietro.
“Non lasciare nessuno indietro”, obiettivo questo, che dovrebbe essere la parola d’ordine di uno stato sedicente sociale e di diritto e chissà, forse forse, una volta applicata, non sarà più un obiettivo da conseguire ma solo un risultato da mantenere.

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