Giovedì è atteso un provvedimento, ancora non è chiaro se un’ordinanza del ministro Speranza o un decreto. Dal primo maggio salterà praticamente ovunque l’obbligo di green pass.
AGI – Dal primo maggio cadrà l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso, ma con alcune significative eccezioni. E’ ancora in corso la discussione nel Governo, e domani è atteso un provvedimento (ancora non è chiaro se un’ordinanza del ministro Speranza o un decreto) che inserisca appunto alcuni paletti rispetto allo stop all’obbligo di mascherina previsto dal decreto di fine marzo. A quanto apprende l’AGI, l’orientamento sarebbe quello di mantenere l’obbligo nei mezzi di trasporto pubblico, sia a breve che a lunga percorrenza (dagli autobus agli aerei insomma), ma anche nei luoghi della cultura e dello sport al chiuso (cinema, teatri, palazzetti).
Quanto al lavoro, si va verso una distinzione tra pubblico e privato, con il primo che vedrebbe ancora l’obbligo, mentre nel privato starà al datore di lavoro decidere, in base alle condizioni (considerando le differenze sul rischio contagio, ad esempio, tra una catena di montaggio o un open space e una stanza d’ufficio con solo due persone), e ovviamente al contatto con il pubblico. Quanto alla scuola, è già stabilito che la mascherina dovrà essere indossata fino alla fine dell’anno scolastico, ossia ancora per poche settimane. Per il resto, le mascherine potranno rimanere in tasca nei negozi, nei ristoranti anche al chiuso, negli stadi: l’obbligo verrà comunque sostituito da una forte raccomandazione a proteggersi in caso di assembramenti.
In discussione anche il vincolo della Ffp2, la mascherina più performante: sul tavolo l’ipotesi di lasciare libertà di scelta di indossare la “semplice” chirurgica, ma non è escluso che rimanga invece l’indicazione, laddove rimarrà obbligo di mascherina, di indossare la Ffp2.
In ogni caso, come anticipato questa mattina dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, si andrà verso un’estate senza restrizioni: l’idea è quella di prorogare l’obbligo di mascherina nei settori elencati per un altro mese, sempre osservando, come ribadito più volte dal ministro Speranza, l’andamento della curva epidemica che non sembra ancora accennare all’atteso calo primaverile, e che anzi si è assestata su un plateau a quote piuttosto alte, sebbene grazie ai vaccini l’impatto sugli ospedali e soprattutto sulle terapie intensive sia molto contenuto.
Dal primo maggio comunque, e questo è già ufficiale, salterà praticamente ovunque l’obbligo di green pass: non sarà più richiesto per aerei, navi, treni, pullman a lunga percorrenza e autobus a noleggio, ma anche per entrare al lavoro, nei locali, in albergo, al cinema e teatro, nei ristoranti anche al chiuso, in discoteca. Saltano tutte le restrizioni, compreso il divieto di buffet, di consumazione al tavolo, di distanziamento in spiaggia. Niente pass nemmeno per cerimonie, matrimoni, concorsi pubblici, universitari ecc. Uniche eccezioni per chi vuole andare a trovare un degente in un reparto ospedaliero o in una residenza sanitaria assistita.
L’obbligo vaccinale rimane fino al 31 dicembre per il personale medico, paramedico e amministrativo che lavori all’interno di strutture ospedaliere, mediche, cliniche pubbliche e private, residenze sanitarie assistite. Nonché per il personale scolastico fino al 15 giugno, anche se i docenti non vaccinati possono comunque andare al lavoro, sebbene senza ruoli che li mettano a contatto con gli studenti.