La Regione Puglia con Determina n. 440 del 28.4.2022, ha aggiudicato i lavori di progettazione per il recupero di Palazzo Frisini, ubicato in Taranto tra Via Mazzini, Via Minniti e Via Leonida, già brefotrofio e poi sede di scuole arriva ad essere destinata a residenza universitaria.
Tutto questo nell’ambito del progetto “Puglia Regione Universitaria”, l’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Puglia (Adisu Puglia), impegnata a promuovere la rifunzionalizzazione di alcuni edifici storici pugliesi
Il secondo grado infatti, confermando la graduatoria del primo grado, ha assegnato, al concorrente RTP, della Rete Professioni Tecniche e scientifiche, primo classificato, le fasi successive della progettazione definitiva, esecutiva e della direzione dei lavori.
Sarà dunque il Costituendo RTP Corvino+Multari – ARETHUSA srl con i tecnici: arch. Rocco Cerino, arch. Cosima Lorusso, archeologo Severino Dell’Aglio, arch. Vittoria Cerino, il geologo Mario Alfino e la TECNIKOS SRL, ad occuparsi del completamento dello sviluppo degli elaborati concorsuali, raggiungendo il livello del Progetto di Fattibilità tecnica ed economica dell’intervento in questione alle condizioni previste dal Disciplinare di gara.
L’edificio storico di Palazzo Frisini è stato individuato, quale residenza universitaria, dalla Regione Puglia con l’apporto dell’Agenzia regionale ASSET a garanzia della qualità della progettazione.
Il progetto prevede: la realizzazione di circa 90 posti alloggio a disposizione degli studenti che sceglieranno di studiare a Taranto, la creazione di una biblioteca, una sala conferenze, spazi di coworking, una palestra, una sala teatro, una sala musica, una caffetteria, fruibili non solo dalla comunità studentesca ma anche dai cittadini.
Se tutto andrà per il verso giusto, facendo gli scongiuri, memori dei tanti cantieri aperti come il palazzo Archita, il ritorno del Palazzo Frisini al servizio della città va salutato positivamente.
Anche perché è sempre più universitaria la città e le famiglie possono affrancarsi delle spese di laureandi lontani, talvolta lontanissimi da casa.