Un cammeo per una storia d’amore e di giovinezza il romanzo “Era bella
Teresa” di Pierfranco Bruni
Adriana Mastrangelo
Nella collana “Sentieri”, in una veste sobria e raffinato, viene pubblicato dalla Nemapress edizioni, il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni. Un titolo semplice ma emblematico che ha l’immensità dell’estetica: “Era bella teresa”. Breve, singolare, poetico in una dimensione che è tutta intrisa dei simboli e del linguaggio bruniano.
Una storia d’amore? Certo, ma anche una storia di giovinezza e dei luoghi: da Roma alla Calabria. Era bella Teresa! Teresa era bella. La pagina vuota mi chiede di essere riempita.
Davanti agli occhi della mente si affollano im- magini, colori, suoni, movimenti di corpi che si intrecciano, si sciolgono e che hanno urgenza di comporsi in una storia in un racconto, nella descrizione di una età della vita. “Ci sono storie navigate in questo mare in meriggi d’albe che i tuoi occhi hanno conosciuto per una virtù d’amore mai dimenticata”. Queste sono le sensazioni che si provano, scorrendo le prime pagine di Era bella Teresa, romanzo di Pierfranco Bruni che ci proietta, con la sua caratteristica scrittura diretta, concisa ed incisiva, in un mondo di sensazioni, dove la trama del racconto trova i suoi spazi, ma solo per fare da supporto all’evolversi degli stati d’animoe alla storia dello scrittore.
Da un lontano passato riemerge, come un lento adagio, quasi una cantilena: Era bella Teresa. Forse un nome di donna che gli ricorda un amore giovanile o
piuttosto, un riferimento all’incontro folgorante dell’Autore che, lasciato il paese d’origine, in Calabria, si trova catapultato in una città che lo affascina, lo travolge e che gli apre orizzonti di vita completamente nuovi e sconosciuti. Teresa è un nome che gli risuona dentro e lo
collega continuamente alla città che lo ha accolto; un nome che Egli inconsapevolmente identifica con la giovinezza, con l’età dello stupore puro, con l’entusiasmo verso ogni novità e con i primi amori che si credono indissolubili.
Roma, la città eterna è capace di tutto questo. Il Tempo passa inesorabile e coniuga la vita come vuole e, spesso in modo indipendente dalla nostra volontà, dai nostri sogni e progetti. Arriva l’età dei ripensamenti, dei bilanci, delle sottili e profonde inquietudini. La giovinezza si dilegua, i ricordi prendono il sopravvento sui nostri sogni e stendono ombre sempre più lunghe sulle nostre anime.
“Il tempo ci cattura tra le sue pieghe e le sue rughe e ci solca il cammino”. Tra passato e futuro la nostra vita passa e del Presente cosa ne facciamo?
“Ho bisogno di una isola per non dimenticarmi e ricominciare”. La splendida copertina porta uno squarcio de “La Signora della Pietà (La Donna alla Finestra)” di Dante Gabriele Rossetti in un giallo senape elegante. Tutto al punto giusto. Un bel libro e ben curato editorialmente. Un cammeo.
Adriana Mastrangelo