Foto anteprima: Altare S. Nicola
By Giovanni Mercadante
Grande sensibilità e apertura mentale dell’Arciv. Mons. Giovanni Ricchiuti della Diocesi di Altamura-Gravina in Puglia, Acquaviva delle Fonti, Spinazzola nei confronti degli immigrati presenti ad Altamura.
Da marzo 2020 sono state messe a disposizione delle comunità straniere, con rito ortodosso, sia la chiesa di San Nicola dei Greci situata nel centralissimo Corso Federico II di Svevia, a poche decine di metri dalla cattedrale; che la chiesa di S. Maggiore ubicata a pochi metri da Porta Bari.
La chiesa di S. Nicola dei Greci, coeva con la cattedrale (1232), fu il luogo sacro per eccellenza dei fedeli di Altamura di rito bizantino fino al XVI secolo. Poi le vicende storiche l’hanno portata alla trasformazione delle funzioni religiose in rito cattolico romano.
Il portale, va subito chiarito, è del 1576; fu costruito sotto la Signoria dei Farnese di Parma e del Prelato Mons. Giulio Moles, come da stemmi posti in alto ai lati del portale.
Un altro stemma degno di nota, purtroppo poco conosciuto ma di grande pregio artistico e storico, è quello del Capitano di ventura (oggi diremmo soldato mercenario) di Andrea del Reno rappresentato da uno scudo con le spade incrociate, sovrastato da un elmo con pennacchio svolazzante tipico del ‘500, al soldo dei Farnese, affrescato alla parete destra dell’altare maggiore, accanto all’immagine sacra della Madonna con bambino su un banco di nubi.
Entrambe le immagini richiedono un delicato restauro per dare lucentezza cromatica alle due opere. Sarebbe auspicabile l’intervento dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti, a cui lanciamo il messaggio attraverso queste colonne.
Sul lato sinistro davanti all’altare maggiore, una lastra tombale sul pavimento ricorda la dedica del piccolo sepolcreto: Gaspar Mondellus – A.D.1660.
In occasione della Pasqua ortodossa, domenica 1. maggio 2022, padre Florin Carlig della comunità romena, presente anche la sua famiglia, ha celebrato la santa messa. Un momento di grande raccoglimento spirituale per i suoi connazionali; lontani dalla loro patria, si sono sentiti uniti e accolti dalla generosa ospitalità degli altamurani.
La messa, a cui ha assistito lo scrivente, è stata molto partecipata. La liturgia, in alcuni passaggi significativi, allo scopo di marcare la solennità del momento che è uguale a quella di rito cattolico, è stata alternata da preghiere in lingua romena e italiana. L’altare è stato allestito con icone bizantine, la bibbia ed altri oggetti sacri che padre Florin dispone per le liturgie.
I fedeli sono rimasti in piedi per tutta la durata della celebrazione della santa messa. La comunione è stata celebrata non con l’ostia, bensì con una goccia di vino presa dal calice con un cucchiaino accompagnata da un granellino di pane.
La funzione religiosa è stata allietata dal canto del giovane 18enne , figlio di padre Florin Carlig, il quale, sistemato in un angolo del presbiterio, ha accompagnato l’intera liturgia. La sua voce, limpida e ben impostata, ha dato calore alla cerimonia (si è diplomato da poco in canto liturgico).
Padre Florin, intervistato dopo la santa messa, mi ha presentato alla sua comunità.
Intervistato, ha tenuto a dichiarare: Desidero ringraziare S.E. l’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti della Diocesi di Altamura e S.E. Vescovo Siluan della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia. Noi celebriamo la santa messa nella parrocchia di San Nicola dei Greci ogni prima domenica del mese già dal 1. marzo 2020; mentre nel corso del mese, ogni sabato nella chiesa di S. Maria Maggiore.
E’ un privilegio che ci onora grazie alla cortese sensibilità di S.E. Mons. G. Ricchiuti. La nostra Pasqua è stata nell’ultima settimana di aprile a cui hanno partecipato intere famiglie, oltre 60 persone. La comunità romena si estende anche nei paesi vicini come Santeramo in Colle, Gravina in Puglia e Matera. I miei connazionali presenti in Altamura, da quanto mi risulta, sono circa 200, oltre ad albanesi, bulgari, ucraini, russi e georgiani che vengono a pregare qui insieme a noi. Qualche preghiera la recito anche nelle predette lingue per farli sentire tutti vicini.
Anche S.E. Mons. G. Ricchiuti, intervistato ha dichiarato da parte sua che gli Ortodossi sono sorelle e fratelli nostri cristiani. E’ stato particolarmente gioioso per me e per la comunità ecclesiale si Altamura concedere al caro amico e fratello prete ortodosso, Florin, che potessero celebrare la Divina Liturgia in S. Maria Maggiore o in San Nicola dei Greci. L’ecumenismo è un bel segno di unità e di con convivialità delle differenze.
Padre Florin risiede con la sua famiglia ad Altamura da circa 20 anni; ha quattro figli (2 maschi e 2 femmine) che parlano molto bene l’italiano; opera nel territorio con una sua piccola impresa edile; per la cronaca, si sta interessando con la sua comunità a spedire in Ucraina, afflitta dal conflitto con la Russia, viveri di prima necessità attraverso un corridoio umanitario concordato tra la Diocesi di Altamura e il Consolato di Romania rappresentato dalla Console dott.ssa Lucretia Tanese con cui ha un ottimo rapporto di amicizia.
Finora è riuscito a spedire tre TIR con la collaborazione della Protezione civile di Altamura, la Diocesi di Altamura ed altri Enti territoriali.