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Taranto, D’Amato (Greens) Esposto in procura su inquinamento: accertare omissioni e responsabilità P.A.

Rosa D’Amato ha presentato l’esposto questa mattina, a Taranto, negli uffici della Polizia Giudiziaria, presso la Procura della Repubblica, in via Lago di Bolsena.

L’europarlamentare del gruppo Greens/Efa chiede di verificare eventuali comportamenti omissivi ai sensi dell’art.328 del codice penale, eventuali reati di omissione di ufficio oppure comportamenti afferibili ad un danno erariale ai sensi dell’art.1, legge n. 20 del 14 gennaio 1994 da parte della Pubblica Amministrazione.

Oppure da soggetti privati, nelle loro dichiarazioni.

Si tratta di capire se chi preposto dalla legge ad individuare i responsabili della contaminazione di alcuni siti di Taranto abbia proceduto a farlo. In caso contrario, saremmo di fronte ad una grave omissione che i cittadini starebbero pagando due volte: in termini ambientali e in termini di risorse pubbliche.

Lo Stato italiano, infatti, ai sensi dell’art.250 del D.Lgs. 152/06, prevede che qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente agli adempimenti disposti, quindi non provvedano né il proprietario del sito né altri soggetti interessati – o anche nel caso non siano al momento individuabili – le procedure e gli interventi di cui all’art. 242 vanno realizzati d’ufficio dalla Pubblica Amministrazione che ne anticipa le somme che poi saranno comunque a carico del soggetto responsabile.

La Regione Puglia, con deliberazione di Giunta del 25 giugno 2020, aggiornata nel dicembre 2021, ha inoltre redatto un elenco dei cosiddetti siti orfani. Tra gli altri, si possono notare quattro siti del quartiere Tamburi e il cimitero San Brunone.

Per contaminazione Pcb, anche Mar Piccolo merita approfondimenti.

Chi preposto ha individuato formalmente i responsabili di queste contaminazioni? Li ha chiamati a risponderne secondo quanto prevede la legge?

“Chiediamo oggi che la Procura lo verifichi”, ha spiegato Rosa D’Amato ai giornalisti presenti stamani in via Lago di Bolsena.

“Senza puntare il dito verso alcuno – precisa e conclude Rosa D’Amato – semplicemente chiediamo di approfondire e verificare se i soggetti responsabili delle contaminazioni siano stati effettivamente individuati da chi deve farlo.

E quindi chiamati a risponderne e ad intervenire a tutela dell’ambiente, della salute e delle casse pubbliche”

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