By Giovanni Mercadante
Nella Sala dei Templari a Molfetta, dove la struttura trasuda di storia medievale e di Crociati, l’artista murgiano espone le sue opere che spaziano dal sacro al surreale.
18 quadri in esposizione, più 16 tavole a disegno della via Crucis da trasformare in opere artistiche.
S.E. il Vesc. Mons. Domenico Cornacchia della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi nel dimostrare vivo interesse all’artista di allestire la mostra nella splendida cittadina barese, ha assicurato una sua visita nei prossimi giorni
La mostra è stata presentata dal Presidente di Cuber-Art, Umberto Colapinto, a sua volta anch’egli artista, di Acquaviva delle Fonti (Bari).
Accompagnano le opere due pubblicazioni del fratello del pittore, don Vito Incampo, figura molto nota ad Altamura, già parroco della chiesa della Consolazione:
1.La comunità greca di Altamura e la Riforma dei Greci promossa dalla Santa Sede nel XVI secolo;
2.La storia e l’esperienza di una comunità parrocchiale dei nostri tempi: S. Maria di Costantinopoli.
Francesco Incampo, cattolico credente, si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica con opere sacre che svecchiano lo stereotipo di immagini mistiche avvolte in colori scuri, tetri che incupiscono l’osservatore.
Le sue eleganti pennellate sono leggere come i cromatismi dei colori utilizzati, freschi e ariosi. Il suo estro pittorico tende a dare maggiore umanità alle opere con quel calore tipico dell’uomo meridionale.
Il senso della sacralità delle figure è dato dalla loro centralità, dai vestiti abbondanti e morbidi, tralasciando l’aureola. Non un distacco tra l’immagine e l’osservatore, ma una stretta vicinanza per instaurare un rapporto dialogico.
Anche il suo mondo “surreale” trasmette novità, innovazione; il cromatismo si rende ancora più profondo, più ricco di dettagli.
La mostra sarà aperta fino al 22 maggio 2022.