Zes jonica, entro l’anno via ai lavori?
Entro fine mese sarà operativo lo sportello unico che consentirà alle aziende di presentare pratiche e progetti all’interno della Zes jonica, che conta circa 2.500 ettari di cui 1.060 nel perimetro della Basilicata. La previsione è quella di giungere entro fine anno a procedure accelerate che consentano la partenza dei lavori. Lo ha detto questo pomeriggio il Commissario straordinario Floriana Gallucci in una conferenza stampa tenutasi presso la sede della Regione Basilicata.
“Siamo tra i primi – ha detto – ad avere pronti i progetti di fattibilità tecnico economica e questo è un vantaggio. Le Zes devono essere viste come lo strumento di politica industriale finalizzato allo sviluppo di nuove filiere produttive e al rafforzamento competitivo delle diverse specializzazioni già presenti nei nostri territori, a partire dal Made in Italy. Il sistema produttivo che si delinea in Basilicata in realtà si pone un obiettivo molto ambizioso, quello di essere, cioè, un green hub attraverso un progetto unitario che mira alla transizione ecologica grazie ai cinque settori di eccellenza della regione: la Bio economy, l’energia, l’aerospazio, l’automotive e l’industria creativa e culturale. La Zes Jonica è strategica. La ripresa del Sud è presupposto dello sviluppo dell’intero territorio nazionale. I finanziamenti ci sono, bisogna solo coglierne le opportunità”.
All’interno della Zes alla Basilicata, finora, sono stati assegnati 50 milioni di euro che finanzieranno opere infrastrutturali di urbanizzazione primaria e secondaria e servizi tecnologici: 20 milioni di euro per l’area industriale di Tito e 30 milioni per le aree di Jesce e La Martella. “Il ministro Carfagna – ha detto ancora il Commissario – qualche giorno fa ha anticipato la possibilità di ulteriori stanziamenti, 250 milioni di euro destinati ai contratti di sviluppo sulle Zes”. Si tratta di ulteriori incentivi per le imprese, ai quali si devono l’estensione del credito di imposta per chi realizza opere murarie, la previsione della possibilità di redistribuire ettari nelle zone Zes e, a livello regionale, l’abbattimento dell’Irap fino a 200 mila euro sempre per chi investe nelle zone Zes.
Ad illustrare i progetti di fattibilità il presidente di Api-Bas, Luigi Vergari, e l’amministratore del Consorzio Asi di Matera, Rocco Fuina, che hanno evidenziato l’importanza strategica del completamento del sistema intermodale per l’attrattività della Zes, in cui assumono centralità la Pista Mattei a Pisticci Scalo e la realizzazione di un eliporto a Tito.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania