Principale Arte, Cultura & Società Giornata contro l’omofobia et similia o nuova caccia alle streghe?

Giornata contro l’omofobia et similia o nuova caccia alle streghe?

Giornata contro l’omofobia et similia o nuova caccia alle streghe?
di Rita Lazzaro
“Diciamoci la verità. Il putiferio di Lega e FdI contro la circolare del ministro Bianchi che invita le scuole a organizzare, in occasione del 17 maggio momenti di riflessione contro la discriminazione ha un solo nome: #omotransobia” (Alessandro Zan).
“La verità caro On. Zan è che tutto ciò che non si allinea alla dittatura Lgbt per voi è omofobia. Si entra nelle scuole con il pretesto del bullismo, per poi spiegare ai ragazzi tutt’altro: che si può scegliere tra infiniti generi” (Jacopo Coghe).
Chi avrà ragione tra il senatore del PD e il Vicepresidente Pro Vita & Famiglia?
Proviamo a rispondere con qualche esempio concreto.
Partiamo dal romanzo choc dell’attivista trans Gretchen Felker-Martin.
Nel romanzo post-apocalittico “Manhunt” appena pubblicato negli Stati Uniti, la scrittrice J.K. Rowling viene uccisa, bruciata viva in casa.
Viene da domandarsi: Ma perchè tutto quest’odio verso una donna?
A quanto pare, la Rowling “osò” affermare e confermare la supremazia del sesso biologico rispetto al gender. Da quello “sgarro” subito dagli intoccabili, Rowling è diventata bersaglio di minacce, intimidazioni, e critiche. Anche la protagonista dei suoi film Emma Watson la definì “strega”. Ed e’ cosi che si arrivò addirittura all’esclusione della creatrice della saga di Harry Potter dalla riunione del cast, accusandola di “transfobia”.
“Ora che centinaia di attivisti trans hanno minacciato di picchiarmi, stuprarmi, uccidermi o farmi esplodere ho capito che questo movimento non mette in pericolo le donne”.
Esempio di tolleranza transgender e momento di riflessione contro le discriminazioni?
Domandiamoci poi se l’ideologia gender così amata dall’On. Zan e compagnia tuteli realmente le donne.
Domanda questa, che forse potrebbe trovare risposta in una riflessione esternata da una donna, una madre e leader di una forza politica: Giorgia Meloni: “L’ uomo oggi può essere tutto. Può essere padre, madre una gamma ampissima che va dal maschile al femminile. E contemporaneamente le parole più censurate dal politicamente corretto sono donna e madre, è l’ identità femminile a essere sotto assedio. Perché? Perché si vuole distruggere la straordinaria forza simbolica della maternità”.
Possiamo ricordare altresì le molestie subite dalle donne da chi si “sente” donna e quindi “è donna”, a detta sempre del sentire gender. “Io, molestata da un trans in prigione”: il racconto choc di un’ex detenuta inglese Amy, molestata sessualmente durante la sua detenzione. Ovviamente sentirsi non equivale a essere.
Lo stesso è successo altre volte in Inghilterra e nel Galles, in cui c’è stato un significativo numero di casi di violenza e di violenza sessuale che hanno coinvolto detenute di sesso femminile violentate da prigionieri trans maschi.
E parlando della voglia di maternità di individui transgender, potremmo ricordare la morte dei madri surrogate come ha fatto Jennifer Lahl, presidente della CBC. Perché se ne parla così poco? Semplice “affari sono affari”. Questa pratica non deve essere scalfita, per evitare infatti che ne risenta il business che è stato calcolato sarà di 27,5 miliardi di dollari entro il 2025. Anche per questo motivo forse è doveroso tacere sui vari rischi che l’utero in affitto comporta.
E la tutela della tutela dei più piccoli? L’ideologia gender difende il diritto all’infanzia? La risposta potrebbe essere data da una vicenda a dir poco agghiacciante, che vede coinvolto un padre e sua figlia: la vicenda di Robert Hoogland, arrestato per avere denunciato ciò che ha devastato la vita di sua figlia in modo irreversibile. L’uomo si è scagliato contro il sistema che ha infatti convinto sua figlia a dover apparire maschio.
Vicenda questa, che fa pensare a quanto successo l’estate scorsa con l’affermazione del deputato PD Alessandro Zan: “Bisogna aiutare i bambini in un percorso di transizione” per cambiare il proprio sesso.”
Quindi il DDL Zan sarebbe a tutela delle minoranze o indottrinamento verso i più deboli?
Vedendo lo stato delle cose, la lotta all’omofobia – giornata inclusa – sembrerebbe più un pretesto per attaccare chi è contro l’ideologia arcobaleno e quindi si rifiuta di condividerla.
Emma Watson forse, non a caso, ha chiamato la Rowling strega.
Dopotutto, erano le donne destinate al rogo perché scomode.
Prima avevamo il Malleus Maleficarum, ora rischiamo di avere il DDL Zan.
Le vittime delle discriminazioni sono sempre le stesse. E la caccia continua.

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