Principale Arte, Cultura & Società Mussolini: un cognome o un errore politico?

Mussolini: un cognome o un errore politico?

Mussolini: un cognome o un errore politico?

di Rita Lazzaro

Nell’Italia in cui si lotta per l’uguaglianza a oltranza, vedi la Corte Costituzionale che ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce “automaticamente” il cognome del padre, e l’inclusività come priorità assoluta – con la riproposizione del già bocciato ddl Zan, portare un cognome per taluni è invece un peso, anzi un marchio. Al punto da suggerire al presidente di una forza politica di evitare di candidare chi lo porta. Come sostiene il politologo Alessandro Campi, non è tanto per il cognome in sé, quanto piuttosto per “l’incapacità a farci seriamente i conti sul piano storico e politico”. Esternazione questa che ovviamente si ricollega al nostro passato e al mai chiuso, dopo quasi 80 anni, famigerato ventennio.
“Non si può essere nostalgici per qualcosa che non si è vissuto” sono parole estrapolate da un articolo pubblicato recentemente da uno degli esponenti del “clan dei Mussolini”, come sono stati definiti dal sopracitato politologo. Che dire… avrebbe potuto usare  il più elegante sostantivo “famiglia”, ma visti i tempi, sarebbe passato per patriarcale. In effetti si sa, il politicamente corretto prima di tutto.
Tuttavia usando il termine “clan”, sembra tacitamente ammettere che i Mussolini discendano da un antenato eponimo, per lo più a carattere mitico (cit. Enciclopedia Treccani). Tuttavia, in senso estensivo, questo stesso termine assume ben altro significato: “Gruppo di persone strette da comuni interessi, non sempre chiari, né lodevoli”. Professore, quale delle due? Lapsus o sincera convinzione?
Chiamato direttamente in causa, Caio Mussolini non tarderà a replicare al politologo l’invito fatto a Giorgia Meloni per quanto concerne la scelta dei suoi candidati, evidenziando che “i conti con il mio cognome li ho fatti. E anche quelli con la vita. Essendo lei un politologo, pare evidente che sia male informato se azzarda parallelismi senza fondamento, dato che il mio percorso politico è stato costituito da una candidatura di servizio, raccogliendo quasi 22mila preferenza dal nulla, dopo aver girato tutto l’immenso collegio meridionale.” Al professore naturalmente non interessano il trascorso professionale e i titoli di Caio Mussolini. Molti altri li hanno. A quanto pare, per il prof Campi basta il cognome storico per concionare contro di lui.
Ma se il politologo tiene così tanto al candore del “clan” di chi dovrebbe scendere in campo, non sarebbe più utile e interessante, considerata la sua professione, focalizzarsi su dei cognomi contemporanei? Me ne sovvengono alcuni: Cancellieri, precisamente Annamaria che ha lasciato il ministero dell’Interni in seguito a una telefonata in cui prometteva a una cara amica, di cognome Ligresti, l’interessamento verso la figlia appena arrestata. Col piccolo dettaglio che Ligresti era la datrice di lavoro in Fondiaria Sai di Piergiorgio Peluso, a sua volta figlio della ministra. Potremmo ricordare la famiglia Mastella, con Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, filosofo e politico.
Ogni tanto qualcuno ne scrive
https://www.ilfattoquotidiano.it/…/elezioni…/4199078/ vedi se metterlo o no…
Possiamo citare Renzo Bossi? Che ha contribuito alla decadenza del padre con la presentazione di rimborsi spese per bibite, gomme da masticare, sigarette, patatine e una macchinetta per individuare gli autovelox? Secondo il Professore potrebbe candidarsi nuovamente? Tutto a posto per Matteo con le vicissitudini del babbo e mamma Renzi? Accusati di emissione di fatture false, reato per il quale in primo grado erano stati condannati, il 7 ottobre del 2019, a un anno e nove mesi, insieme all’imprenditore Luigi Dagostino, condannato a due anni. E come non parlare di un’altra famiglia, che immagino il Professore ricordi ancora: Fini. E precisamente Gianfranco, che lasciò la consorte Daniela per via di certe beghe combinate nella sanità laziale, per poi fidanzarsi con Elisabetta Tulliani, il cui fratello Giancarlo sognava una casa a Montecarlo. Al punto da coinvolgere Fini nello scandalo scoppiato nell’agosto 2010, quando si scoprì che il partito dell’allora presidente della Camera nel 2008 aveva venduto un appartamento di 45 metri quadrati a Montecarlo – lasciato in eredità da una contessa ad Alleanza Nazionale – a una società offshore dell’isola Santa Lucia. Appartamento poi magicamente affittato con regolare contratto proprio all’imprenditore immobiliare Giancarlo, fratello minore di Elisabetta, la compagna di Fini. La famiglia…
O forse per lei vale il principio secondo cui: “certe famiglie, sono più uguali di altre? Visto che, ai membri del clan Mussolini non dovrebbe essere permesso candidarsi, nonostante il loro curriculum vitae nonché trascorso ben lontani e diversi dagli esponenti dei clan sopracitati.
A quanto pare competenze e merito sembrerebbero non contare più, e candidare chi ha due lauree, parla tre lingue, ha un trascorso da ufficiale in Marina, ha lavorato in Italia e all’estero rivestendo ruoli dirigenziali di prestigio, diventa un “errore politico”. Mi viene da pensare che forse ne avremmo bisogno di molti di più di questi “errori politici” nel nostro parlamento.
E in merito al passato? In Italia è palese la necessità di fare i conti col passato. Ma non è mancanza esclusiva di una parte “l’incapacità a far seriamente i conti col fascismo sul piano storico e politico”. È di tutti.
Se da una classe dirigente di Ministri del livello di C.A. Biggini, Gentile, Bottai, Tassinari, Crollalanza negli ultimi anni siamo arrivati ad avere Azzolina, Toninelli, Speranza e Di Maio, la necessità di riflettere e avere il coraggio di storicizzare il fascismo non la si deve chiedere solo alla destra. E si dovrebbe partire sapendo che “non si può essere nostalgici per qualcosa che non si è vissuto”.
Ecco Professor Campi, magari si potrebbe partire da qui, non tediando chi porta dopo quasi 80 anni la morte del Duce il cognome Mussolini.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Corriere Nazionale

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