A proposito di antenne
di Evelyn Zappimbulso
A proposito di installazioni di antenne di telefonia mobile, vorrei alzare antenne di tutt’altro tipo su quel di San Vito.
E’ lì da 1848, imponente sentinella dei naviganti, altura di riferimento per i residenti, punto indicativo per orientare chi di San Vito non è. Quel faro bianco, monumento storico e simbolo di luce, è innanzitutto San Vito, lingua di terra mediterranea che svirgola all’insù sul mare. “Abito vicino al faro” era ed è la frase per chi abita nella zona residenziale più bella di Taranto. E in un attimo ci si orienta. Con l’orgoglio di chi ha o ha avuto il privilegio di viverlo da vicino un faro.
San Vito e Taranto, penisole della penisola più grande Italia, vivono “di mare” e di luce. Ma potrebbero vivere ancora meglio e di più “di mare” e di luce. Ci sarebbero tante cose da dire, da valorizzare. Ma iniziamo dal faro di San Vito. Proprio quella torre bianca cilindrica, emergente da un fabbricato intonacato a due piani coperto a terrazza che si erge glorioso sulle acque azzurre del golfo di Taranto, non potrebbe diventare tappa di visite turistiche? Senza tralasciare la sua valenza come strumento tecnico operativo e intercettando la cura di valore che saprebbe darne la Marina Militare, una salita sul Faro di San Vito, con vista mozzafiato su tutta la penisola, non potrebbe diventare attrazione per chi fa una capatina qui giù in Puglia? Il tutto regolamentato e in sicurezza, ovviamente.
Il prossimo fine settimana si terrà una manifestazione contro l’installazione di una nuova antenna per la telefonia mobile a pochi passi dalle abitazioni, proprio nel cuore del quartiere San Vito. L’adunata si terrà davanti alla chiesa di San Vito. Non ha il sapore questo ulteriore, poco preannunciato, intervento di un attentato a cielo aperto al paesaggio e allo sviluppo turistico di questo nostro territorio? Aggiungerei una doppia campagna di raccolte firme: una per rendere il faro di San Vito meta turistica ed una per evitare nunc et in perpetuum altre installazioni che, se da un lato hanno il pregio di rendere comoda e veloce la vita di ognuno, hanno, sull’altro piatto della bilancia il peso di scelte che portano nella direzione opposta alla bellezza di un luogo. Un atto d’amore verso il proprio territorio richiede una scelta.
Siamo nel pieno di una campagna elettorale colorata e pullulante di candidati. Sarebbe interessante chieder loro cosa ne pensano. Ancor più intrigante sarebbe chieder loro di apporre due firme di peso, da cittadini, da amanti di Taranto, da responsabili futuri di scelte che poi pioveranno silenziosamente sulle teste di ognuno.
A tutti coloro che amministreranno questa nostra stimolante città di mare e di cui si dichiarano follemente innamorati, a coloro che opereranno per la pianificazione e la tutela delle risorse territoriali, dello sviluppo rurale e del rilancio dei territori interni, della promozione dei beni culturali e dell’educazione del paesaggio, Shakespeare ha qualcosa da dirvi “Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai…”
Redazione Corriere di Puglia e Lucania