“Che bella e brava persona che è venuta” dice la giovane proprietaria del panificio Oberdan, in questa strada dal 1906, a suo marito, dopo che è passata Tiziana Grassi.
“Si”, rispondo io “una giornalista candidata al Comune, bisogna fidarsi di più di chi fa questo mestiere, che è sempre rivolto alla verità e guarda al futuro dei giovani” Il marito conferma.
Ecco, questa premessa per parlare della passeggiata – intervista fatta con Tiziana Grassi candidata nella lista Taranto Crea a sostegno di Rinaldo Melucci per le prossime elezioni.
Tornando al panificio la sorpresa è trovare giovani, è la quarta generazione a ‘restare’ nel borgo, mentre la famiglia di panificatori ha scelto la città nuova, quella dello sviluppo convulsivo, dei palazzi a 14 piani. La storia del Borgo Umbertino è anche questo abbandono, seguendo il falso mito della modernità.
Il filosofo francese André Gorz (1923-2007) è stato tra i principali animatori della teoria della ecologia politica a partire dai primi anni Sessanta. Lo cito perché, nell’aggredire l’uso smodato dell’auto, il filosofo descrive il declino delle città quando, per la voglia di evadere dal centro storico, si va a vivere nella periferia estrema.
Salvo poi ritornarci per problemi di affezione al mare, alla tradizione dei nonni, per la cultura, il palio, i riti religiosi, il patrono, l’estate e l’inverno, ecc. E nel far questo congestionare il centro, aggredendo la qualità della vita dei residenti che non possono rientrare a casa, girovagando per ore per trovare un parcheggio persino illegale.
Questa digressione prima di parlare di questa passeggiata intervista con Tiziana Grassi.
Hai fatto questa scelta di aiutare Melucci subito dopo la sua caduta, ma avevi già previsto il tuo impegno politico?
Sono molto grata al ‘sindaco’ Melucci perché grazie a lui, alle sue scelte, molti giovani che sono partiti negli anni passati, perché qui non c’erano le condizioni, ora ritornano, e non solo noi ‘adulti ’ritorniamo, ma anche giovani, con grande sollievo per le famiglie. Ecco questo impegno verso i giovani mi porta verso Melucci.
Ho percepito, pur lavorando assai lontano, che questa città stava vivendo la sua rinascita, il suo riscatto. Ho recentemente pubblicato un libro dal titolo emblematico: “Taranto appuntamento con il futuro”.
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Mentre Tiziana parla entriamo nella salumeria da Giulia, che occupa proprio l’angolo tra via Oberdan e via Regina Elena, ecco che anche qui, da due anni, due sorelle giovani hanno rilevato un vecchio locale e ne hanno fatto un gioiello per il borgo.
“Vogliamo parlare di questo vostro impegno per dare un’indicazione ai giovani a ritornare nel borgo, recuperare identità” dico io presentando Tiziana Grassi.
La salumiera condivide il messaggio, è la sua stessa ragione di vita, del resto è la stessa sua presenza nel tessuto urbano del borgo a testimoniarlo.
Tu parli di riscatto, ma questo passa necessariamente da ‘città e industria’, troppo scontato questo binomio?
Per troppo tempo noi tarantini quei fumi li abbiamo avuti dentro di noi. Dobbiamo avere nuovi orizzonti sostenibili, inclusivi, solidali, incoraggianti, perché proprio noi tarantini che abbiamo vissuto questa città che ancora vive le sue ferite, noi più di altri abbiamo il diritto a sperare e le persone propositive come Rinaldo Melucci, permettono quegli orizzonti e quei sogni e quel diritto a sognare il cambiamento, vogliamo sperare che questi sogni diventino realtà.
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Siamo arrivati in questa passeggiata davanti al degrado dell’ex acquedotto pugliese che si apre su Via Oberdan con un cancello arrugginito e fa angolo con Via Crispi. Incontriamo l’ex edicolante, che di quell’angolo è lui stesso storia, che ci parla della petizione di anni fa per lo sfacelo di quella struttura che sta lì da 50 anni.
Su suo consiglio andiamo dentro la struttura da Via Crispi, attraverso Rosa che cura con amore la colonia fenile del Borgo recentemente fatta ‘propria’ dal Comune. Domando a Rosa: “tutto risolto per i gatti?” “Macché il comune spende solo per la sterilizzazione e altre incombenze sanitarie, per cibo e realizzazione cucce devo arrangiarmi e sperare nel volontariato.
E il suo unico reddito è la casa ed una piccola pensione di invalidità del fratello. Non prende il reddito di cittadinanza, che secondo noi dovrebbe avere per l’evidenza dei fatti, non lo prende perché è proprietaria di casa. Paradosso della legge.
Tiziana fa foto, vuole capire, conoscere e raccontare, l’assillo del cronista. Così si scopre che quella struttura ormai cadente è stata creata su una masseria preesistente e qui entriamo di filato nella storia. Ma come si fa a occupare e poi lasciare in questo barbaro modo parte della città?
Parto da questa vicenda che oscilla tra ambiente e welfare per chiedere a Tiziana: “Tu nel tuo ultimo libro hai celebrato i giovani e le eccellenze che vanno dritto nel futuro questo sarà il tuo impegno amministrativo?
Vedi, quel libro è un volume corale, pieno di passione ed entusiasmo di progetti, idee, storie di persone, protagoniste del cambiamento.
Senza di loro non avrei scritto nulla, sono gli stessi tarantini che vogliono cambiare la narrazione per Taranto. La lista cui appartengo si chiama Taranto Crea perché è il cambiamento l’orizzonte cui tendiamo.
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Sulla strada del ritorno ci fermiamo nel Bar 78, già l’anno, iscritto nell’insegna, indica una persona giovane e stiamo entrando infatti in un locale che sta li da pochi anni, un’altra voglia di aprire qui, nel Borgo-Città vecchia, il quartiere clou della città che conserva memoria, che vede sul serio il mare che per un secolo servitù militari hanno impedito e impediscono di vedere al resto della città.
Tiziana ora ha gli occhi ancora più brillanti, la passeggiata le ha fatto bene, l’avevo vista arrivare tutta frettolosa, per il mio difetto di arrivare prima agli appuntamenti, tutta impacciata tra libro e fogli in mano. Poi il libro me lo dà per Cesare Natale e Daniela Lelli, due paramedici in pensione che nella loro casa accolgono gratis malati di Alzheimer e caregiver. Altra tessera del mosaico del cambiamento che parte dai comportamenti.
La passeggiata è finita, potevo chiederle su giornalismo e politica, ma sul libro che apro occasionalmente a pag. 50 lei scrive su giornalismo al servizio della comunità, che parte dalle fonti dirette, dalle persone, come abbiamo fatto in questa passeggiata, con Luisa, Rosa, Giulia, Cinzia.
Il borgo visto con Tiziana Grassi, questo lembo di terra caro agli dèi, dei naviganti del passato e delle crociere di oggi che riempiono la città vecchia.
Allora il pensiero va alla Taranto bella della Magna Grecia che veniva avvistata dal golfo, con i colossi, le statue di Ercole e Giove che accoglievano, con i templi e le agorà, i viaggiatori del mondo.
Questo è il borgo-città vecchia che invitiamo i giovani di oggi e di domani non solo a visitare, ma ad abitare. Tranquilli sarete con il vostro mare, tarantini e quando alla sera i marosi sbatteranno sul molo, quasi ascolterete portata dal vento la voce del tempo. Buon viaggio Tiziana Grassi.