Principale Attualità & Cronaca Violenza Cristianofobia: intervista all’on. Lorenzo Fontana

Cristianofobia: intervista all’on. Lorenzo Fontana

Cristianofobia: intervista all’on. Lorenzo Fontana

di Rita Lazzaro

Il 20 maggio, Saba, 15enne cristiana, è stata vittima di un rapimento a sfondo sessuale in Pakistan da parte di due ultraquarantenni.

Pochi giorni dopo il sequestratore produce il certificato di conversione della ragazza e sostiene che abbia accettato l’Islam volontariamente e si sia sposata con chi l’ha rapita.

Secondo Simon Aleem, un’attivista per i diritti umani, Saba è una delle tante, troppe ragazze prese di mira e rapite.

Vicende rese ancor più agghiaccianti visto il costante dilagare della piaga umana della cristianofobia.

Non per nulla, ad oggi, si parla di oltre 360 milioni di cristiani vittime di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede.

Afghanistan e India sono i paesi in cui la persecuzione cristiana è molto diffusa.

Nei paesi europei, sebbene la situazione sia nettamente migliore che in altre parti del mondo, le forme di cristianofobia sono comunque presenti.

In Francia, ad esempio, dal 2008 gli atti cristianofobi sono quadruplicati; erano 275 in tale anno, nel 2014 erano già 807. Tali atti sono segnalati anche in Albania e in Belgio.

Di tutto questo parleremo con l’onorevole Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega e deputato per la Lega, che da sempre manifesta una particolare sensibilità verso questa strage di innocenti.

Peccato non si possa dire lo stesso di tanti altri politici.

1)Onorevole, perché a suo avviso, c’è così tanto poco interesse verso questo dramma umano che continua a non arrestarsi? Svista o un obiettivo ben preciso?

“In tutto il mondo i cristiani vengono perseguitati in numeri tali mai visti dalle persecuzioni del I secolo. L’Occidente preferisce parlare di islamofobia, implicitamente e ingiustamente incolpando la maggioranza cristiana di esserne responsabile, ma su scala globale è la cristianofobia la maggiore crisi umana: otto credenti su dieci perseguitati per la loro fede sono cristiani. E’ in corso una dialettica in Occidente, promossa da una sinistra globalista, che ambisce a cancellare la nostra storia e le radici cristiane insieme alla fede, visti come ostacoli da abbattere per un futuro fluido e senza certezze. Noi ci opponiamo a questa visione distruttiva e la Lega da anni si batte nel denunciare le persecuzioni dei cristiani nel mondo e a proteggere le nostre identità, a partire da quella cristiana che ha plasmato la nostra storia e il nostro Stato”.

2) Cosa avrebbe dovuto fare l’ Italia e non solo, per combattere questo male?

-“Così come la lotta al terrorismo è stata inserita nelle priorità internazionali dell’Italia e dai vari Stati, anche la lotta alle persecuzioni dei cristiani avrebbe dovuto far parte dell’agenda in egual misura. A partire dalle relazioni bilaterali con i paesi dell’Asia e dell’Africa in cui vengono perseguitati i cristiani, fino alle azioni multilaterali dell’Unione europea e dell’ONU avremmo dovuto imporre la questione come prioritaria e non eludibile. L’anno scorso nelle procedure di evacuazione di persone a rischio dall’Afghanistan, secondo paese al mondo per le persecuzioni di cristiani, l’Amministrazione Biden degli USA non hanno inserito i cristiani nella lista di persone a estremo rischio da far evacuare, condannandoli a persecuzioni certe e a possibile morte e torture. Questo errore terribile da parte di Biden dimostra come un certo mondo politico di sinistra preferisca ignorare i legami cristiani che uniscono varie popolazioni nel mondo a favore di un politically correct che uccide nel silenzio”.

3) A suo avviso, la Chiesa ha le sue colpe?

-” In alcuni casi possono esserci uomini di Chiesa scoraggianti. Ma non è a loro che bisogna rivolgere il pensiero: preferisco pensare ai martiri, a coloro i quali testimoniano in maniera eroica la loro cristianità. Sono questi martiri il vero motore della crescita della nostra religione”.

4) Quali norme dirette a combattere questa carneficina non sono state applicate, non solo a livello nazionale e quali, invece, si dovrebbero redigere, modificare o abrogare?

-“A livello nazionale, la Lega ha fatto istituire un fondo per i Cristiani perseguitati ed è già operativo grazie al contributo di parlamentari della Lega. Inoltre, la Lega si è impegnata nel chiedere l’istituzione di un inviato speciale per la libertà religiosa con una risoluzione che è stata poi votata all’unanimità ma non è ancora avvenuta la nomina. Inoltre l’Italia deve nominare la persecuzione dei cristiani come un crimine contro l’umanità, anche se la maggiore azione deve essere rivolta agli esteri, in particolare negli accordi bilaterali e nelle donazioni. Non si possono continuare a intrattenere rapporti regolari e addirittura effettuare cospicue donazioni italiane e europee a Paesi che non garantiscono la libertà religiosa e che non agiscono nella lotta contro le persecuzioni dei cristiani. Lo Statuto di Roma che ha fondato la Corte Penale Internazionale venti anni fa elenca in maniera chiara le persecuzioni religiose tra i crimini contro l’umanità. L’Italia deve sostenere una maggiore azione della Corte Internazionale al riguardo, nel perseguire i responsabili di questi crimini collettivi e soprattutto deve promuovere la ratificazione e l’approvazione dello Statuto di Roma. A distanza di 20 anni, ancora troppi pochi Stati hanno ratificato e approvato lo Statuto, mentre potenze come USA, Russia, Cina e India non l’hanno mai implementato. Questo ha ricadute immense sui crimini perpetrati contro l’umanità e sui crimini di guerra, ed è una questione di grande attualità”.

5) Visto lo stato delle cose, che epilogo prevede per il fenomeno della cristianofobia?

-“Finché non diventa un trend nella considerazione dei media e una priorità nelle agende delle politiche internazionali, la cristianofobia è destinata a crescere e ad aggravarsi in molte aree del mondo. Le persecuzioni dei cristiani trovano terreno fertile nell’ombra, lontane dai riflettori più concentrati su fenomeni più ridotti ma considerati più utili a giustificare la distruzione dei valori occidentali e sulle loro fondamenta cristiane”.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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