Principale Arte, Cultura & Società Piccole, operose api

Piccole, operose api

Api e alveari, Tacuinum sanitatis casanatensis, XIV sec

Piccole, operose api
di Claudia Babudri

Api dal De natura animalium, Cambrai, 1270 circa

Questa settimana voglio parlarvi di un animaletto operoso, molto apprezzato nel Medioevo. Mi riferisco all’ape, star dei Bestiari medievali. Infatti, nel Bestiario di Ashmole (XII – XIII secolo), si dice: “L’ape ti è stata inviata perché tu possa imitarla; osserva com’è attiva e meritevole”.

Miniatura, dettaglio dalle Ore di caterina di Cleves. Morgan Library. MSS M.917, p. 144–M.945, f. 20r

Su di lei furono vergati nutriti capitoli, veri e propri trattati di apicoltura come il Liber de apibus, opera autonoma, copiata indipendentemente dai manoscritti a cui era collegata. L’alta considerazione verso questo insetto, riconosciuto nelle sue virtù anche da sant’Agostino, è testimoniata dalla sua presenza nell’ Exultet detto “Bari 1” e nel “Bari 2”, celebre per il “Romanzo delle Api”. Piccole e sempre all’opera, sono lodate per i frutti del loro lavoro, miele e cera, materia di cui si compone il cero pasquale, fonte di luce, simbolo della rinascita di Cristo. L’ottima considerazione verso le api è eredità antica: anche Virgilio, nel Libro IV delle Georgiche, ne lodava il modus vivendi.“Nella foresta, gli ultimi giorni d’estate, quando il sole comincia a declinare, è bello stendersi sotto un tiglio e addormentarsi al ronzio delle api. È la musica più dolce che si possa sentire, una musica che ti porterà nel regno degli dei, tra i profumi più piacevoli della natura.

Api operose dal dal Salterio di Luttrell, 1325 -1335

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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