Caro gasolio, protesta dei mitilicoltori
Una nuova, vibrante protesta della marineria tarantina per il caro gasolio che sta danneggiando l’intero comparto. Dopo un primo sit-in sulla banchina di via Garibaldi, in Città Vecchia, organizzato da Agci Agrital e Legacoop agroalimentare-Dipartimento Pesca, i pescatori si sono recati davanti ai cancelli della raffineria Eni ritardando temporaneamente l’ingresso dei mezzi. Oltre ai rappresentanti sindacali, presente anche l’eurodeputata tarantina del Greens, Rosa D’Amato.
«La pesca italiana – ha sottolineato
Emilio Palumbo di Agci Agrital Taranto e Cosimo Bisignano di Legacoop Agroalimentare Taranto-Dipartimento Pesca, hanno rimarcato come la pesca italiana sia oramai al collasso, visto che da gennaio i ricavi non coprono più i costi delle attività. Questa nuova protesta è indirizzata soprattutto al governo dal quale si attendono risposte immediate e concrete, che possano attenuare il peso che grava sulle spalle del comparto, visto che i provvedimenti a suo tempo promessi non sono mai arrivati. Risposte si attendono anche sulle proposte che le associazioni di pesca hanno già da tempo presentato, come ad esempio il tetto massimo al carburante pesca a 70 centesimi, escludendo i crediti d’imposta.
Di questo passo il rischio è che da qui ad un anno l’intero comparto possa alzare bandiera bianca e chiudere i battenti. Ma è chiaro che nessuno vuole anche solo lontanamente prendere in considerazione tale ipotesi.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania