Foto di copertina
by Giovanni Mercadante
Grazie alla disponibilità e sensibilità dei proprietari attuali, sabato scorso 21 maggio 2022, è stato aperto il portone del suggestivo palazzo Melodia-De Mari. L’evento è stato favorito per celebrare la festa dei fiori della Murgia voluto dal Club Federiciano di Altamura, di cui è Presidente la prof.ssa Bianca Tragni, giornalista e scrittrice.
Il Palazzo è situato in Corso Umberto I, n. 23 ad Altamura.
Fu edificato nel 1855 ad opera dell’Arch. Casimiro Pansini su commissione di Andrea Melodia (n. 7 aprile 1816, m. 23.1.1885), figlio del Barone Vincenzo Melodia (1765-1832).
Andrea sposò la nobildonna Maria Giuseppa De Mari, figlia di Silvestro.
La loro unione purtroppo non procreò alcuna discendenza. Uno spaccato del loro vissuto è testimoniato da due targhe marmoree che si conservano nella cappella di famiglia del cimitero monumentale di Altamura, accompagnate dallo stemma di matrimonio Melodia-De Mari.
L’ampio e profondo atrio, con pavimentazione in chianche della Murgia, ha ospitato un folto pubblico che ha apprezzato questa singolare iniziativa delle signore Difonzo, donne di cultura, imparentate con la giornalista Bianca Tragni.
L’imponente scalinata che conduce al piano superiore è abbellita da due leoni accovacciati posti a guardia, quasi ad emulare i leoni del portale della cattedrale di Altamura. Per l’occasione, la lunga scalinata è stata allestita con una affascinante scenografia rendendo l’ambiente molto signorile.
Lo scrivente si è già occupato di questo gioiello architettonico nel suo libro in corso di stampa dedicato ai palazzi nobiliari e alle masserie.
La presentazione è stata introdotta dalla prof.ssa Maria Antonietta Difonzo, socia del Club Federiciano, la quale nel fare gli onori di casa, ha salutato i protagonisti della serata: la giornalista e scrittrice Bianca Tragni autrice del libro “Cigli fioriti di Murgia; il M° Giancarlo Direnzo che ha accompagnato con la sua musica le voci di Angela Lomurno, soprano; Maurizio Tonini, tenore; e lo stilista Enrico Stella con accanto due sue splendide creazioni femminili su manichini con chiaro riferimento alla festa dei fiori. Presente per l’occasione la sindaca avv. Rosa Melodia e l’Assessora alla Cultura avv. Margherita Fiore.
Una serata originale, speciale. Location trasformata in un coinvolgente spazio di cultura con un omaggio ai colori, ai profumi, alla magnificenza dei fiori, ai simboli di rinascita della vita, insomma un mondo di rara bellezza.
L’evento è stato suddiviso in tre segmenti: fiori nella letteratura, nella musica e nella moda.
I fiori nella letteratura sono il filo conduttore nel libro “Cigli fioriti di Murgia” della scrittrice B. Tragni, a cura di Adda Editori; autrice di fama riconosciuta; vanta 15 premi in Italia; medaglia d’oro come benemerita della cultura e dell’arte assegnata dal Presidente della Repubblica.
Il libro, è stato fatto osservare, ha un taglio naturalistico, con un piglio quasi scientifico e rigoroso. Inoltre, la fluidità della scrittura e del lessico della scrittrice, qualità ben note al pubblico, rendono la lettura piacevole e scorrevole.
Il contenuto risulta di grande interesse; colpisce la prospettiva delle strade della Murgia con i colori cangianti delle stagioni.
I fiori, nella loro variegata natura e di rara bellezza, sono descritti con un accattivante linguaggio. Nonostante l’asprezza del territorio murgiano, quelle fragili piante sono da conoscere, tutelare e valorizzare.
Il territorio, su cui fioriscono, è dal 2004 sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Il libro, nel suo insieme, può essere definito un compagno e strumento di viaggio per i tanti camminatori ed escursionisti; l’aspetto botanico stimola l’approfondimento etimologico di ogni fiore, da cui derivano leggende, simbolismi e credenze legate a queste fioriture. Il papavero, per esempio, sconosciuto ai soldati britannici quando giunsero durante la 1. Guerra mondiale sulle coste belghe, è diventato simbolo di dolore e amore.
L’attenta ed eclettica scrittrice, accompagna il lettore sulle tracce delle strade antiche, delle ciclovie e del museo dell’Appia antica.
La sua penna descrive impareggiabili paesaggi, castelli, jazzi, greggi al pascolo, tutti protagonisti del territorio, a cui non mancano citazioni su siti archeologici, orme dei dinosauri, uomo arcaico. Un mondo straordinario fatto di contemplazioni.
La ferula, pianta selvatica simbolo della Murgia primaverile con una vita breve di circa 40 giorni tra fioritura, maturazione e morte, è descritta con approfondite note storiche fino a richiamare il termine linguistico anglosassone “stock of exchange”, della borsa valori.
Il libro, ha dichiarato l’autrice, è scritto per amore dei fiori, per amore del territorio, per la cultura in generale. Ha anche un fine antropologico. L’attore Marcello Vitale, voce narrante, ha declamato alcuni versi della scrittrice, nella cui lirica fa riferimento all’Iris, parola greca da cui deriva la parola arcobaleno, a sua volta indicato come “giaggiolo” dalle numerose varietà di colori bianco, giallo chiaro, arancio, violetto. Molte piante sono utilizzate in erboristeria e come erbe medicamentose.
Il giovane Enrico Stella, altamurano doc, affermato stilista di moda, ha presentato due sue creazioni, un omaggio al mondo dei fiori, vere opere d’arte, frutto del suo genio creativo.
I due cantanti lirici hanno allietato la serata con degli intermezzi musicali, proponendo brani di grande suggestione.
Angela Lomurno, soprano ha cantato:
-Fior di giaggiolo; – e Lola da La Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni;
-Casta diva, aria dalla Norma di Vincenzo Bellini;
mentre Maurizio Toni, tenore, ha proposto:
-Come le rose, di Gaetano Lama
-Non ti scordar di me, di De Curtis
e in duetto “Ij ti vurria vasà” di Leonardo Di Capua e “A vucchella” di Francesco Paolo Tosti