Il ministro Cingolani: “L’Italia si trova ad affrontare “una doppia sfida: accelerare sulla transizione energetica e garantire allo stesso tempo la sicurezza nazionale”. L’ad di Eni: “Ci sono movimenti speculativi che il mercato da solo non riesce a curare, il mercato è libero, ovviamente c’è spazio per l’offerta, per la domanda e anche per la speculazione”
AGI – L’Italia si trova a dover affrontare “una doppia sfida: accelerare sulla transizione energetica e garantire allo stesso tempo la sicurezza nazionale”, ora che con “la guerra in Ucraina” lo scenario è cambiato. A sottolinearlo è il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo al ‘World Energy Transitions Outlook 2022’.
Per l’ad di Eni, Claudio Descalzi, “è importante che il tema del tetto del gas sia entrato nell’agenda europea“. Nell’incontrare i giornalisti a margine dell’evento romano, Descalzi ha spiegato che “il tetto del gas politicamente è lontano però direi che l’insistenza ripetuta e argomentata del primo ministro Draghi e del ministro Cingolani ha fatto entrare per la prima volta nell’agenda europea un’analisi e uno studio e quindi è già un passo importante. Non sono tutti d’accordo però siamo una comunità e prima o poi dovremo trovare il senso della comunità”, ha sottolineato Descalzi.
“Con il conflitto” tra Russia e Ucraina “il problema della sicurezza energetica è emerso. La transizione è un vero piano di sicurezza energetica. Ci porta a diversificare i paesi di provenienza da cui prendiamo il gas ma anche a diversificare i vettori e tutte le tecnologie”, ha osservato.
“È un piano per ridurre la temperatura del pianeta, salvare il mondo, ridurre le emissioni ma allo stesso tempo è un piano di sicurezza. Per ridurre le emissioni c’è il consenso politico, ci vogliono le tecnologie, le competenze e il pragmatismo per capire che nella storia dell’umanità le fonti energetiche sono state additive. Non si può risolvere tutto con un’unica tecnologia”, ha evidenziato.
“Abbiamo dei prezzi che non sono giustificati in funzione del volume di gas che esiste“, ha poi aggiunto l’ad dell’Eni.
“Ci sono movimenti speculativi che il mercato da solo non riesce a curare, il mercato è libero, ovviamente c’è spazio per l’offerta e per la domanda e anche per la speculazione – ha osservato l’ad di Eni -. Il prezzo del gas è il prezzo marginale che determina il prezzo dell’elettricità. Quindi siccome i prezzi sono 4-5-6 volte superiori rispetto a prima e i produttori russi e norvegesi hanno ricavi importantissimi, un cap permetterebbe di avere energia elettrica meno cara, di calmierare immediatamente il prezzo del gas riuscendo a riempire gli stoccaggi per essere in sicurezza questo inverno”.
Secondo Descalzi “quando si parla di tetto si pensa di fare una distorsione del mercato ma il mercato è già distorto. Abbiamo un mercato che sta creando una distorsione dei prezzi. Possiamo pensare di ridurre i consumi del gas? è un sistema che va a gas quindi ci sono, a livello di sicurezza nazionale, delle priorita’, come gli ospedali. Penso che invece di attendere e giocare di rimessa dovremmo essere proattivi e non trovarci a cercare soluzioni che scartino qualcuno”, ha concluso.