La famiglia
di Sara Cafforio (5^A classico Liceo Moscati di Grottaglie)
La carta costituzionale, al fine di favorire il pieno sviluppo della persona umana, tende a garantire i principali diritti e rapporti etico-sociali, tra cui si annoverano i rapporti familiari. Tali rapporti e le formazioni sociali di cui si compongono e rappresentano un fondamentale raccordo tra lo Stato ed il singolo cittadino, rappresentando un elemento imprescindibile della vita democratica del Paese. Anche se la famiglia per lo Stato è una entità fondamentale, Perché ancora non è considerata così? Perché lo Stato non riconosce, ancora, un nucleo famigliare aventi, due mamme o due papà? Perché lo stato non ha riconosciuto come legge necessaria il DDL ZAN? COSA è IL DDL ZAN? Quest’ultimo è un disegno di legge, fondato da Alessandro Zan e presentato in Senato nel 2020. L’articolo 1 del DDL punta a definire i concetti di identità di genere, orientamento sessuale, sesso e genere. Questa legge ha passato la “tagliata” o ghigliottina, che non è altro che un meccanismo previsto dal regolamento del Senato all’articolo 96 che recita:
“prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, un senatore per ciascuno gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame. La votazione della proposta ha la precedenza su quella degli ordini del giorno”.
La proposta di non passare all’esame degli articoli, in questo caso è stata avanzata dai Fratelli d’Italia e Lega ed è stata giudicata ammissibile dalla presidente Casellati. Il percorso del DDL termina così. Tutto questo per dire, che tutti noi dobbiamo contribuire a far sì che questa legge venga approvata, non solo il Senato, anche perché questo, è uno degli obbiettivi da raggiungere dell’agenda 2030 “parità di genere”. Forza Italia, forza mondo, ce la possiamo fare!
Redazione Corriere di Puglia e Lucania