Il Ministero della Difesa russo ha diffuso quanto esposto di recente in un meeting dove, attraverso documentazioni cartacee e presentazioni illustrate, aveva evidenziato il legame profondo tra le strutture legate ai laboratori biologici in Ucraina e l’amministrazione democratica statunitense. Inoltre, per la prima volta, è stata menzionata esplicitamente la figura di Hunter Biden (figlio “irrequieto” di Joe Biden), il cui coinvolgimento personale in queste questioni non era comunque una novità.
Questa divulgazione giunge proprio dopo la nota ufficiale del Pentagono rilasciata il 9 giugno scorso, la quale afferma che gli Stati Uniti d’America conoscevano bene ogni sfaccettatura circa la presenza di biolab in Ucraina, ma li ritenevano parte del percorso di smantellamento Nunn-Lugar, concordato durante l’era dell’Unione Sovietica.
Una “bomba a orologeria” col timer invertito
Inizialmente, gli USA avevano presentato queste strutture come un pericolo imminente (“bombe a orologeria”), sottolineando i rischi legati ad un eventuale operato errato degli scienziati russi. Di contro, ciò ha fornito loro l’opportunità perfetta per intervenire e mantenere il controllo dei siti.
Secondo il programma noto come Cooperative Biological Engagement Program (CBEP) – ex Biological Threat Reduction (BTR) -, portato avanti dal Ministero della Difesa statunitense, gli USA avrebbero dovuto assicurarsi della distruzione completa e sicura non solo degli impianti, ma anche degli agenti patogeni presenti al loro interno, al fine di evitare impatti ambientali e sulla salute umana.
Tuttavia, le cose andarono poi diversamente. Tra le slide presentate dalla Russia è emersa l’esistenza di un accordo tra il Ministro della Difesa ucraino, Black and Veatch – ditta statunitense privata, affermata nel settore dell’ingegneria – e il Dipartimento della Difesa statunitense, che sembrava invece nettamente orientato verso l’espansione degli stessi biolaboratori. Questo avrebbe creato le condizioni legali per il loro funzionamento sottobanco e coperto i reali fini dell’armamentario.
1981, Dengue, Febbre suina e infezioni; 2023: le “super zanzare” di Bill
L’amministrazione e la formazione del personale delle strutture in Ucraina da parte del CDC statunitense suggerirebbero una cooperazione triangolare tra il CBEP e il CDC, per sorvegliare e gestire infine la comunità scientifica ucraina. Inoltre, la Black and Veatch – azienda di costruzioni che ha ideato e realizzato alcune strutture per il Pentagono all’interno del Progetto BTR del Dipartimento della Difesa, con ricavi di circa 215 milioni di dollari – pare essere stata coinvolta dal 2008 al 2017 nella diffusione di tularemia ed epatite A, nelle immediate vicinanze dei cantieri.
Il rapporto russo prosegue anche con vecchi documenti che riportano denunce del passato, come quella di Fidel Castro nel 1981 che accusò la CIA di attacchi biologici verso la popolazione del suo Paese. La Russia sembra oggi continuare a sostenere quelle accuse, dimostrando che durante la Guerra Fredda – prettamente tra gli anni ’70 e ’80 – vi furono molteplici infezioni insolite in esseri umani, animali e piante (Dengue nell’uomo, Febbre suina negli animali e malattie su canna da zucchero e tabacco). E questi esempi, almeno, servono a supportare l’idea che gli Stati Uniti d’America potessero aver effettivamente condotto esperimenti biologici contro Cuba in quel periodo.
Un altro aspetto sconcertante del rapporto russo è lo sviluppo di zanzare infettive. La Russia afferma che gli USA hanno finanziato gli impianti ucraini per sperimentare la creazione di “super zanzare”, vettori mobili apparentemente giustificati per combattere infezioni, ma soprattutto ipotetiche armi utilizzabili anche per scopi nefasti (come stimolare o indurre carestie animali e vegetali).
Tante domande aperte e poche risposte storiche
Hunter Biden sembra essere stato coinvolto nel reperimento di finanziamenti per sostenere ogni funzionalità delle strutture, assicurando che vi fosse sempre denaro disponibile alle 2 compagnie trainanti (Black & Veach e a Metabiota) per lavorare con cura sui patogeni. Le accuse russe, a conferma delle quali si citano email provenienti dal laptop dello stesso Biden Jr., puntano in dito anche contro il Partito Democratico statunitense, John Kerry e Biden Sr., che avrebbe sfruttato suo figlio. Inoltre, Bill Gates sarebbe accusato di essere il principale investitore di Metabiota, canalizzando finanziamenti attraverso le sue fondazioni.
Alla fine del briefing, la Russia ha lasciato aperte delle domande (“Perché gli USA, con Victoria Nuland in primis, hanno il terrore che quanto rinvenuto nei biolab finisca in mani russe? Perché, dal 2001, non permettono a nessuno di conoscere le attività svolte dal Dipartimento della Difesa in Ucraina e nascondono al mondo intero la collaborazione attiva da tempo tra i due Paesi? Perché, senza un motivo chiaro e scientificamente valido, sono stati mossi dall’Ucraina microrganismi potenzialmente spendibili come armi biologiche? Perché il Pentagono ha un ruolo in questa storia, dato che non si parla di armi ma di salute pubblica?”), evidenziando la mancanza di risposte nel comunicato stampa ufficiali del 9 giugno.
In attesa di ulteriori sviluppi, si sottolinea che questa vicenda potrebbe ancora riservare sorprese e colpi di scena. Rimane da vedere come lo “Zio Sam” risponderà a queste denunce e quali implicazioni queste eventuali risposte avranno per le relazioni internazionali.
Fonti online:
Visione TV (testata giornalistica nazionale; articolo di Martina Giuntoli del 17 giugno 2022), Wikipedia (enciclopedia libera con sito web), Yandex, The New York Times, Telegram (social network), Rand Corporation, Doddtra, Bill Gates e Black & Veatch (canali YouTube).
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania