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In Ucraina è andato perduto un terzo delle aree coltivabili e il 50% del raccolto

L’elaborazione delle immagini satellitari documenta la crisi agricola del Paese sottoposto a bombardamenti e saccheggi.

di Alessio Nisi

© Maxar – Un campo coltivato devastato dai bombardamenti

AGI – Rispetto al 2021, a causa della guerra, in Ucraina sono andate perdute un terzo delle aree coltivabili, con la conseguenza che quest’anno la produzione di mais scenderà del 54% e quella di girasoli del 40%. Non solo. Nuove immagini mostrano che i russi continuerebbero a prelevare grano dall’Ucraina.

Sono alcune delle evidenze riscontrate da Maxar, società statunitense di satelliti e analisi di rilevamento dallo spazio. La compagnia si definisce “partner operativo indispensabile del governo degli Stati Uniti, fornendo immagini satellitari e intelligence, oltre a veicoli spaziali e robotica per l’esplorazione dello spazio, la ricerca e la sicurezza nazionale”.

In questo particolare caso, Maxar ha elaborato i dati provenienti dalle immagini di MODIS (strumento di rilevazione a bordo dei satelliti Terra e Aqua) della NASA, analizzando il Normalized Difference Vegetation Index, indice che rileva il livello di vigore delle colture di una determinata zona.

In Ucraina, si legge nell’analisi di Maxar, di solito si piantano mais e girasoli tra aprile e maggio per la raccolta a settembre e ottobre. Ci sono molti fattori che hanno interrotto la stagione della semina di quest’anno, gli agricoltori che hanno lasciato i campi per difendere il loro paese, quelli che non hanno potuto piantare a causa dei combattimenti nell’area e la disponibilità di semi. Secondo un esperto di Maxar a causa dell’invasione russa che ha bloccato di fatto la semina primaverile in Ucraina “gli agricoltori potrebbero avere fino al 50% di raccolto in meno rispetto al 2021”.

In fatto di superficie coltivata, gli agricoltori hanno coperto il 30% di zone in meno rispetto al 2021, “una differenza di oltre 5.800.000 ettari”. Le regioni, con la maggiore differenza di superficie coltivata tra il 2021 e il 2022 sono risultate Chernihiv (-68,8%), Zhytomyr (-67,2%), Rivne (-64,1%), Poltava (-63%) e Sumy (-62,2%). “La maggior parte di queste zone si trova nell’Ucraina settentrionale lungo i confini della Russia e della Bielorussia, dove le forze russe hanno iniziato l’invasione”.

Secondo l’elaborazione di Maxar, in Ucraina quest’anno si prevede una produzione di 19,3 milioni di tonnellate di mais e 10,6 milioni di tonnellate di girasoli, “un calo del 54% per il mais e del 40% per i girasoli rispetto al 2021”.

Alla fine di maggio le immagini satellitari di Maxar avevano rilevato due navi russe attraccate accanto a quelli che sembravano essere silos di grano, con il prodotto che veniva riversato da un nastro in una stiva aperta. Il sospetto era che i russi prelevassero il grano ucraino per portarlo altrove. Ebbene, un altra immagine, datata 12 giugno, sembrerebbe confermare questa ipotesi.

Le simulazioni della FAO sulle conseguenze della crisi ucraina sull’approvvigionamento alimentare parlano di quasi 200 milioni di persone in emergenza nel biennio 2022/2023. Non solo. L’Indice FAO del prezzo dei cereali, che monitora i prezzi internazionali del grano, ha mostrato che maggio 2022 ha segnato il quarto mese consecutivo di aumento (+29% rispetto a maggio 2021).

 

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