«Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, e Morolo sono state violentate… A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n’erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I marocchini di solito aggrediscono le donne in due – uno ha un rapporto normale, mentre l’altro la sodomizza.»
Eventi narrati dallo scrittore Norman Lewis, all’epoca ufficiale britannico sul fronte di Montecassino.
E’ difficile quantificare il numero delle marocchinate ossia gli episodi di violenza sessuale e violenza fisica di massa, ai danni di migliaia di individui di tutte le età (ma soprattutto di donne) effettuati dai goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia (Corps expéditionnaire français en Italie – CEF) durante la campagna d’Italia della seconda guerra mondiale.
Secondo calcoli equilibrati si parla di circa 60mila stupri.
Ma quanto abbiamo imparato dagli orrori del nostro passato?
Facciamo parlare i dati:
In Italia, il 42% delle violenze sessuali avviene per mano straniera e non lo dice il razzista di turno ma i dati Istat che, infatti, hanno certificato come quasi la metà dei reati contro le donne vengono da cittadini di origine straniera, soprattutto extracomunitaria.
A sottolinearlo è un articolo di Gianluca Veneziani su Libero.
A tal proposito, è a dir poco assordante il silenzio di una certa politica e paradossalmente la stessa che, giornalmente, difende a spada tratta le donne: dalle quote rosa al ddl zan, dalla vocale sessista alla lotta al patriarcato, per poi star zitta e muta su crimini efferati che lacerano la donna nel corpo e nell’anima.
Condotta che non dovrebbe sorprendere più di tanto, essendo la stessa politica che considera «sceneggiata propagandistica di stampo razzista» gli eventi diretti a ricordare questo scempio di civiltà.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjk892Y6r74AhUFiv0HHWHgCmQQFnoECAgQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.secoloditalia.it%2F2021%2F05%2Flultimo-scempio-della-sinistra-per-il-deputato-pd-il-ricordo-della-marocchinate-e-una-sceneggiata-razzista%2F&usg=AOvVaw2unErpLbp-dtDLlTxAa5rE
oppure “un incontro inutilmente provocatorio”
A poco più di un mese dalla giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, che ricorre ogni 18 maggio, parleremo di questa carneficina di innocenti nonché pagina amara della nostra storia, col senatore Massimo Ruspandini (FdI), che ha sempre mostrato toccante sensibilità e ammirevole impegno sociale e politico nel mantenere vivo il ricordo delle nostre vittime.
Senatore, lei riferendosi alle marocchinate, ha dichiarato che: “Dobbiamo investire sulla memoria affinché la verità emerga, la storia delle marocchinate, gli stupri e le violenze subite dalla popolazione italiana, soprattutto del Lazio, durante la seconda guerra mondiale, è una storia ancora troppo sconosciuta e portata avanti da uno sparuto gruppo di persone, quali siamo, e che necessita di un approfondimento maggiore da parte delle istituzioni”.
Sulla base di questa sua affermazione , secondo lei, se ci fosse stata più memoria e meno slogan, i dati allucinanti su riportati si sarebbero potuti evitare?
“Credo che in tal senso una memoria consapevole avrebbe, non dico risolto, ma quantomeno aiutato. Avrebbe sensibilizzato diverse generazioni e chi lo sa se si fosse riusciti ad evitare qualcosa. Siamo ancora all’anno zero ed è anche per questo che bisogna intervenire istituzionalmente quanto prima.
Dobbiamo entrare nell’ottica che oggi tra politici e amministratori ci sono una folta truppa di sacerdoti del pensiero unico. Questi hanno nel tempo, da diversi anni ormai, predicato l’accoglienza a tutti i costi, senza limiti e regole. E li abbiamo visti tacciare di razzismo chiunque chiedesse di ricevere una immigrazione regolare.
Sono coloro che predicano accoglienza, rispetto, tolleranza, umanità, ma poi li vediamo contraddirsi nel momento in cui si trovano ad affrontare con inaudita violenza chi non la pensa come loro. È l’ipocrisia che li contraddistingue”.
Rita Lazzaro.