Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Bari, Cesare Cremonini e il sensazionale soldout allo Stadio della Vittoria

Bari, Cesare Cremonini e il sensazionale soldout allo Stadio della Vittoria

Ci sono poche certezze nella nostra vita e una di queste è che Cesare Cremonini spacca. È innegabile e il suo successo era stato già scritto nel 1999 quando con i Lunanpop fece breccia nei cuori degli italiani. Da quel momento in poi non solo è diventato il performer più pop e tra i più amati del nostro Paese, ma è riuscito a conquistare gli Stadi e una carriera così ricca di intramontabili hit da garantirgli di anno in anno un futuro straordinario nella musica.

Il perché è ovvio se siete nati e cresciuti con le sue canzoni nel walkman, se ogni appuntamento da lui fissato non ve lo siete lasciati scappare e soprattutto se dopo due ore e mezza di un live intriso di vita realizzate di aver preso parte a uno dei momenti più speciali della vostra esistenza. Esagerato? No, è semplicemente l’effetto Cremonini e a dimostrare ciò che dico c’è stato – in Puglia, così come in tutte le altre parti d’Italia da cui sia passato – un clamoroso soldout dello Stadio della Vittoria di Bari, lo scorso 25 giugno.

Cesare aveva lasciato il capoluogo pugliese nell’autunno del 2018 con l’auspicio di rivederlo nel 2020, ma purtroppo come tutti sappiamo la pandemia non l’ha permesso e questo, tra i numerosissimi disastri comportati, ha determinato anche una sempre più incalzante e trepida attesa da parte dei suoi fans per il CREMONINI STADI 2022.

Che ci avrebbe incantati, fatti divertire, versare qualche lacrimuccia, ma comunque cantare e ballare fino allo sfinimento, lo sapevamo. D’altronde ci ha sempre viziati con la sua potente e calda voce, con la sua presenza scenica straripante di sex appeal e carisma e con la sua penna che racconta le verità della nostra generazione. Quello che non ci aspettavamo, però, era di essere presi per mano, iniziando da La ragazza del futuro, e di essere accompagnati in un viaggio narrativo di ricordi.

«Che bello rivedersi dopo tanto tempo. Eravamo felicissimi di tornare da voi per la nostra primissima volta in uno stadio in Puglia. – ha esclamato sin da subito – Dopo tutto quello che è successo e che sta accadendo intorno a noi, ciò che stasera vogliamo è regalarvi un nuovo bel ricordo».  

Così destreggiandosi su un palco immenso, una passerella mobile ruotante a 360° sul pubblico, effetti pirotecnici, coriandoli, immagini tridimensionali, luci laser e stelle filanti e cambiando giacche una più luminosa dell’altra, Cesare è riuscito nel suo intento. Ci ha trasportati con il suo pop d’autore, energico ed intimo, tra i classiconi del suo repertorio come Qualcosa di grande (per la prima volta live), 50 special, Il Comico, PadreMadre e Marmellata #25, i suoi successi più recenti, La nuova stella di Broadway, Buon viaggio, Logico e Greygoose e alcuni brani tratti dall’ultimo album, Colibrì, Chimica, Delfini e Chiamala felicità

Il pericolo della serata-karaoke, in cui spesso incorrono cantanti del suo calibro e fama, non è un vero pericolo per Cremonini. «Quanto mi è mancato cantare insieme a voi», ha, infatti, dichiarato elegantissimo in abito rosso dopo averci emozionato al pianoforte con un trittico da brividi: MoonWalk, Vieni a vedere perché e Le sei e ventisei.

Il variegato pubblico non l’ha abbandonato neanche un minuto, alzando striscioni, sventolando palloncini colorati, intonando cori d’incitazione e completando i testi delle canzoni in perfetta armonia. Questa connessione di voci e cuori ha reso l’atmosfera magica ed indimenticabile.

Nessun ospite presente fisicamente, è vero, ma abbiamo avuto molto di più: non solo l’intervento di Jovanotti, che è apparso sullo schermo cantando le sue strofe in Mondo, ma anche e soprattutto il momento attesissimo del duetto virtuale con un immenso Lucio Dalla degli anni ’70 sulle note della sua splendida Stella di mare, duetto che ha spazzato via i dieci anni trascorsi dalla scomparsa del celebre cantautore bolognese, facendocelo sentire ancora tra noi.

Il live ha ripreso il suo ritmo dance con Lost in the weekend, infiammando poi letteralmente il pianoforte su Ciao, brano che – a detta dello stesso Cesare – segna il suo cambiamento e la netta rottura con il passato.

Si è avviato alla conclusione con la volontà precisa di lasciarci uscire dallo stadio con il cuore in mille pezzi ma sazio di amore e per far questo ha sfoderato uno dopo l’altro due assi nella manica, ormai inseriti nell’elenco delle migliori canzoni italiane del nostro secolo, Poetica e Nessuno vuole essere Robin.

Immancabile la traversata della transenna dinnanzi al suo pubblico durante Al telefono, pezzo scelto forse anche per il gioco di parole che ha creato, vista la quantità di telefonini alzati per riprendere il momento e strappare un selfie a Cremonini. A godersi, invece, lo scenario dall’alto la band che ha accompagnato il performer per due ore e mezza senza sosta: Andrea Morelli alla chitarra elettrica, Bruno Farinelli (tastiere e programmazione), Roberta Granà e Gianluigi Fazio (cori), Alessandro De Crescenzo (direttore musicale/chitarra elettrica), Davide Rossi (violino elettrico), Gary Novak (batteria) e l’eterno amico “Ballo”, Nicola Balestri al basso.

«Vi lascio con una delle prime canzoni che ho scritto nella mia vita e con cui concludo sempre i concerti, augurandovi che ogni giorno sia per tutti Un giorno migliore», nel tripudio di applausi e di occhi lucidi.

[Foto in copertina di kimmika]

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