di Claudia Babudri
Spesso, nella storia, guerre, carestie e epidemie hanno indotto alcune persone ad affidarsi a maghi, guaritori o stregoni nella speranza di poter ottenere fortuna, salute e futuro migliore. Queste persone, dai presunti poteri, non sono mai state ben viste dalla Chiesa in quanto ritenute mendaci e ingannevoli. Nei documenti giuridici risalenti al Medioevo , infatti, riti e pratiche di questo tipo, ancor prima della loro associazione al culto del demonio, erano definite truffe e punite come tali.
La Chiesa condannava questi impostori a spada tratta: praticavano riti inesistenti nella medicina naturale, non contemplati nell’ortodossia cristiana. Tra queste pratiche dal gusto pagano , definite superstiziose , si annoverano anche credenze relative a presunte capacità soprannaturali come quella di poter controllare i fenomeni atmosferici e scatenare tempeste.
Agobardo, arcivescovo di Lione (816 – 840) , nel testo Sulla folle opinione popolare circa la grandine e il tuono registra le sue preoccupazioni in merito a queste credenze. Erano diffuse in maniera trasversale tra i suoi concittadini. Senza far distinzione tra ricchi e poveri, colti o analfabeti, il prelato affermava che, “come nel caso degl’ignoranti“, molti tra costoro credevano nei tempestarii, uomini malvagi dai poteri straordinari, capaci di creare fulmini e tuoni.
Sui suoi concittadini, Agobardo non si risparmia. “Ne abbiamo visti e ascoltati tanti ,così rimbecilliti dalla loro follia, così fuorviati dalla loro stupidità, da credere e sostenere che c’è una regione, da loro chiamata Magonia, , di dove vengono attraverso le nubi dei vascelli; questi vascelli portano in quei paesi i frutti che la grandine fa cadere e andare a male , e i nocchieri aerei fanno dei doni ai tempestarii in cambio di tali frutti. ” Dunque, l’arcivescovo, indignato, procede “Sono accecati dalla follia, nella convinzione che la cosa sia possibile.”
Tempestarii, magones o maones sono i termini con cui ci si riferiva agli stregoni cattivi, capaci di sollevare l’aria. A questi malvagi si contrapponevano delle forze positive, i defensores , protettori dei villaggi. Il saggio di Agobardo è interessante per vari motivi: ci permette di conoscere la struttura della società carolingia, il suo pensiero e le sue credenze popolari. Inoltre è caratterizzato da un meticoloso ragionamento basato sulle Sacre Scritture finalizzato a screditare questi fenomeni mendaci, spesso basati su racconti indiretti o sul sentito dire, imbastiti solo come scusa per non pagare la decima alla Chiesa.