In Germania si sta aprendo la strada all’autogestione del proprio genere sessuale all’interno dei documenti personali. L’idea è che, in futuro, sarà possibile modificare l’indicazione del sesso tramite una semplice autocertificazione, da presentare direttamente agli sportelli del proprio comune di residenza.
Questa iniziativa è stata presentata da due ministri federali, della Giustizia e… della Famiglia!!!: Marco Buschmann (del Partito Democratico Liberale, FDP) e Lisa Paus (del Partito Verde – Bündnis 90/Die Grünen). Attraverso un bizzarro disegno di legge denominato “Autodeterminazione” i cittadini, a detta dei politici, avranno la possibilità di scegliere la propria identità riproduttiva, anche senza dover necessariamente seguire un percorso di transizione sessuale da un genere all’altro.
La Vollbrecht contro un’agenda mediatica di censure e ideologie
Mentre la diatriba su questo nuovo progetto legislativo infiamma il Paese, presso l’Università Humboldt di Berlino (nei cui corridoi riecheggiano ancora i passi di Hegel) si è verificato un vero e proprio caso di censura accademica: una conferenza, dal titolo “Genere non è uguale genere. Sesso, gender e perché in biologia esistono soltanto due sessi”, prevista durante la “Lunga notte delle Scienze” in programma con la biologa Marie Luise Vollbrecht, è stata annullata. L’incontro avrebbe affrontato il tema dei generi e del sesso nella biologia, esponendo opinioni critiche rispetto all’ideologia “fluida” dominante. E questo episodio ha messo soprattutto in luce il tentativo di imporre un unico pensiero su tematiche complesse e variegate, che vanno dal campo medico alla guerra sino, appunto, alla dottrina LGTBQ+.
La biologa Vollbrecht era stata precedentemente coinvolta anche in un altro dibattito pubblico, a seguito di un articolo di cui era stata coautrice, uscito sul quotidiano Die Welt e dal titolo “Come ARD e ZDF indottrinano i nostri bambini“. In questo pezzo la studiosa aveva sollevato perplessità riguardo all’inserimento di riferimenti ideologici di genere in programmi televisivi destinati ai minori. Sempre la Vollbrecht aveva poi accusato le reti nazionali pubbliche tedesche di promuovere quello che aveva definito una “pericolosa agenda“, sollevando polemiche e discussioni intense.
Da un eccesso all’altro, c’è tensione
La proposta di legge, avanzata da Buschmann e Paus, mirerebbe a sostituire la “norma sui transessuali” (Transsexuellengesetz) esistente dal 1980, modernizzando e adeguando la legislazione ai tempi odierni. Secondo Buschmann, l’attuale dicitura legale considererebbe le persone coinvolte come “malate”, rendendo questa visione “ingiustificabile”. Quindi, se la nuova legge venisse approvata, i cittadini tedeschi potrebbero decidere autonomamente come identificarsi, persino se minori di 14 anni (purché con l’approvazione dei genitori).
Questo ennesimo contesto dell’agenda neoliberista, in cui si discute di autodeterminazione di genere e vengono sollevate voci contro la censura delle opinioni critiche, riflette una tensione tra l’evoluzione delle norme sociali e i dibattiti che ne conseguono. La società tedesca sta affrontando in modo diretto questioni di identità e diversità, e il futuro potrebbe portare cambiamenti significativi nelle modalità con cui l’identità sessuale è riconosciuta e trattata nell’ambito giuridico e sociale.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Franz Becchi del 04 luglio 2022), Wikipedia (enciclopedia libera con sito web), Tagesschau, Der Spiegel, Welt, Il Mitte, Hessischer Rundfunk e Tagesschau (canali YouTube).
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania
