Foto di copertina: Francesco Incampo
by Giovanni Mercadante
Nella chiesa di S. Francesco da Paola ad Altamura, in Corso Federico II di Svevia, esposizione di una collettiva di artisti di arti figurative:
Mario Dibenedetto, Giusy Macrì, Rosa Lagonigro, Francesco Balzano, Umberto Colapinto (Cuber) e Francesco Incampo, presidente dell’Associazione APA-Colibrì.
La mostra sarà aperta dal 12 al 24 luglio 2022.
Le opere, che fanno omaggio alla “pittura d’estate” come mostra la brochure del loro sodalizio, sono un caleidoscopio di cromatismi, dal giallo ocra più acceso di Francesco Incampo che si concentra su immagini che richiamano cavalli e cupole di moschee arabe, gondole e maschere veneziane, si passa a quelle accanto di Mario Dibenedetto, in arte anche col pseudonimo Madì. Questo esalta la vicina Città dei Sassi proiettandola nel mondo presepiale per la sua conformazione fisica, così com’è realmente, senza alcuna sintesi o alterazione illusiva; la propone nella sua originalità metafisica con scorci dei quartieri di S. Maria Idris e Sasso Caveoso. Molte sue opere hanno omaggiato il centro storico e i claustri di Altamura.
Giusy Macrì di Moliterno (Potenza) si concentra invece sulla battigia del mar Jonio intervallata da boschi di alberi ad alto fusto che danno refrigerio alla calura della Basilicata; barche parcheggiate sull’arenile e distese di papaveri rossi dell’entroterra lucano presentano un gradevole paesaggio in sospeso tra il bucolico e la realtà.
Francesco Balzano rende omaggio al luogo sacro che lo ospita con alcuni dipinti che rimandano lo spettatore alla passione di Cristo: lavanda dei piedi e crocifissione. Colori e scene sono di intenso realismo.
Sulla scena artistica una “new entry”: Rosa Lagonigro, anch’ella altamurana che si è fatta subito notare per la sua pennellata decisa e determinata. Non ha un background artistico; studi universitari alla facoltà di Giurisprudenza presso la Sapienza di Roma, interrotti quasi sul finire del percorso accademico. Gestisce col fratello Nunzio il B&B vicino alla cattedrale.
Il lockdown causato dal covid-19 ha scatenato in lei il desiderio di cimentarsi con la pittura; sono riaffiorati i ricordi dell’adolescenza, allorquando a scuola e soprattutto durante gli studi liceali dimostrava talento con i suoi disegni. Insomma, in breve tempo ha dimostrato con le sue opere di possedere tecnica e di proporre un suo linguaggio artistico fresco, fluido, con colori decisamente significativi: es. Madonna col bambino in chiave moderna; straniere che nascondono la loro bellezza mentre con occhi di stupore ammirano le loro coetanee europee in tutta loro bellezza (venduto).
Infine la carrellata si conclude con le opere di Umberto Colapinto, in arte Cuber, nato a Gioia del Colle/1948, vive ed opera ad Acquaviva delle Fonti. Artista affermato, è fondatore e presidente del centro culturale “Cuber-Art”. Da anni partecipa ad importanti rassegne nazionali ed internazionali e le sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private. Le sue opere spaziano dall’astrattismo, come dimostra il suo opuscolo, a paesaggi rurali della Murgia barese con cromatismi che rispecchiano la sua terra d’origine.
A margine della collettiva esposizione di libri di due autori locali:
-“La comunità greca di Altamura e la riforma dei greci promossa dalla Santa sede nel XVI secolo”/Ecumenica Editrice/Bari/2015, di don Vito Incampo, fratello del pittore Francesco, già parroco della Consolazione e archivista della Cattedrale;
– “La Prelatura Nullius nella storia di Altamura del 1900 con i suoi 65 preti nella gloria del cielo”/Grafica & Stampa/Altamura/2021, di Vincenzo Basile, studioso, giornalista e scrittore di argomenti ecclesiastici, autore di numerose pubblicazioni.