“Di fronte alla bellezza, la tristezza perde”
di Evelyn Zappimbulso
Ritorna ad affascinare con il suo bagaglio di esperienza e professionalità il prof. Paolo Crepet, ieri sera ospite allo Yachting di San Vito.
Una serata frizzante e piacevole. Serpenteggiava silenzio e ascolto ieri tra la numerosa e matura platea.
“L’amicizia è come una pianta grassa: non devi darle troppa acqua”, soffia nel microfono lo psichiatra padovano che solletica all’accettazione del dolore, sale della vita vissuta con coraggio.
“Il dolore forgia i miti. La vita è dolore è fatica. Non ho mai conosciuto qualcuno che non ha avuto dolore e che poi sia diventato un mito”. Queste le riflessioni di Crepet che, ad una domanda provocatoria di una ascoltatrice, che gli ha chiesto come mai ci sia tanta “sfiga” dietro i suoi ben oltre 40 testi pubblicati, risponde invitando alla meraviglia della anormalità, del disagio e della diversità. Perché la vita deve essere un terremoto, la calma piatta di chi ha fatto tutto per bene, senza traumi e separazioni porta noia.
“Nessun navigante vuole la bonaccia.” E nonostante ciò: “Il futuro è quello che vogliamo, mai ciò che vogliono gli altri per noi.”
Insomma, se non fosse che i suoi sermoni non corrispondano alla sua impalcatura di figlio, uomo, marito e medico, al netto dei dolori che tutti gli esseri viventi attraversano, gli si crederebbe davvero. Sicuramente “di fronte alla bellezza, la tristezza perde”, ma devi avere gli occhi per vederla e apprezzarla e soprattutto devi averne occasioni concrete.
La vita vera è altro e la vera bellezza è assaporare l’alba di un giorno nuovo credendo che i frutti manuterranno nonostante l’arsura dell’umanità.
Caro Paolo, aggiungerei che tu non hai detto di “no al padre per seguire un sogno”. Chi l’ha fatto davvero è un eroe, soprattutto perché non ha palcoscenici su cui sventolare vittorie di applausi di perfetti conosciuti.
E non è una bestemmia.
Evelyn Zappimbulso Vice Direttore Corrierepl.it
Redazione Corriere di Puglia e Lucania