by Giovanni Mercadante
La giornalista e scrittrice Bianca Tragni continua a stupire il pubblico con il suo ciclo di conferenze sul mito di Napoleone.
Dopo la storia del Palazzo del Quirinale e del regno della Westfalia di Girolamo Bonaparte, questa volta ha presentato il Collezionismo napoleonico. Se ne è discusso sabato scorso 9 luglio 2022 nell’antico Palazzo Santoro-Passarelli in Corso Federico II di Svevia n. 105, adibito a B&B dalla famiglia Rella.
Lo scenografico androne che richiama lo stile dei palazzi napoletani del ‘700, dove tra l’altro sono presenti un antico torchio in legno e negli appartamenti l’arma araldica dei Santoro (un pellicano che si squarcia il petto per alimentare i suoi pulcini), ha ospitato un folto pubblico che è rimasto incollato alle sedie dall’affascinante “narratio” del dott. Domenico Lentini che cura un museo della memoria napoleonica a Firenze.
L’excursus storico dell’illustre relatore su Napoleone Bonaparte, oltre a toccare argomenti storici già noti, ha abilmente tessuto la narrazione con aneddoti sconosciuti che hanno ulteriormente arricchito la mitica figura dell’ imperatore dei francesi.
La sua conoscenza su oggetti utilizzati da Napoleone è spaziata dagli oggetti più banali a quelli più significativi. In primis ha illustrato il famoso cappello bicorno, bordato di un gallone d’oro con un gancio da coccarda dorato foderato di seta, perché era allergico al cuoio; lo indossava per distinguersi dai generali e dai marescialli al suo seguito. Tutti i cappelli di Napoleone erano confezionati dal cappelliere Poupard.
Amava le tabacchiere e faceva largo uso di tabacchi profumati. Delle curiosità più interessanti D. Lentini ne ha segnalato una in particolare. Tra le attrezzature da campo figurava una carrozza speciale che fungeva da camper dotato di tutti i confort. Furono gli ebanisti francesi ad inventare la casa mobile, al cui interno trovava spazio una biblioteca con una nutrita serie di volumetti “mignon” di letteratura e matematica. Napoleone amava la lettura.
Inoltre, quando Napoleone si autoproclamò imperatore di Francia il 2 dicembre 1804 nella Cattedrale di Notre Dame di Parigi, la corona, essendo composta da 44 foglie di alloro in oro, risultò così pesante che non poteva essere indossata per l’intera cerimonia, per cui furono rimosse 6 foglie per renderla più leggera.
Dopo la disfatta di Waterloo, Napoleone cadde in disgrazia. Venne esiliato nell’isola di Sant’Elena. La storia lo ritiene avvelenato lentamente con gocce di arsenico distillate nel cibo. La ricostruzione fu fatta dallo scienziato svedese Sten Forshufvud, che riuscì a raccogliere tutte le ciocche di capelli che Napoleone si tagliava e regalava ai suoi ospiti in visita alla sua dimora.
La storia di Marengo, cavallo preferito da Napoleone, è ricca di episodi. Fu adottato durante la campagna d’Egitto e portato in Francia.; aveva appena 6 anni. Gli fu affibbiato detto nome durante quella famosa battaglia. Visse 38 anni. Catturato a Waterloo dagli inglesi, alla sua morte uno zoccolo fu trasformato in tabacchiera ed esposta nella sede del reggimento dei granatieri inglesi.
Concludendo, l’illustre relatore dott. Domenico Lentini, su invito di Bianca Tragni, presidente del Club Federiciano, ha messo a disposizione una copiosa collezione di oggetti preziosi che saranno espositi nelle vetrine della gioielleria dei F.lli Adorante in Corso Federico II di Svevia, di fronte al palazzo Santoro-Passarelli oggi Rella, dal 9 al 19 luglio 2022.