Principale Attualità & Cronaca Palazzo degli Uffizi di Taranto. Il rifacimento rallenta

Palazzo degli Uffizi di Taranto. Il rifacimento rallenta

Palazzo degli Uffizi di Taranto. Il rifacimento rallenta

Il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla controversia per l’appalto sulla riqualificazione dell’ex sede del Liceo Archita. Secondo i giudici la progettazione va alla seconda classificata.

Palazzo degli Uffici, mai sentenza fu più attesa. A quasi otto mesi dall’udienza (25 novembre), l’altro ieri pomeriggio, il Consiglio di Stato ha confermato quanto già nella primavera dell’anno scorso aveva deciso il Tar: la società «Trentino progetti», prima classificata al bando per assegnare tutti e tre i livelli di progettazione per la riqualificazione dello storico immobile del Borgo di Taranto, è stata esclusa dalla gara da (quasi) 2 milioni di euro. Il motivo? Non ci sarebbe stata un’esatta determinazione, in termini di requisiti, rispetto ad una sua partecipazione ad un bando del Comune di Rovereto. Al suo posto, così come già deciso dal Tar, un pool di professionisti capeggiato dalla società di ingegneria e architettura «Akkad» di Bari.

E ora? Che fare? Le prossime tappe, dal punto di vista amministrativo, dovrebbero essere queste: entro agosto, la direzione Lavori pubblici dovrebbe predisporre il provvedimento (in gergo, si tratta di una determina) con cui viene perfezionata l’aggiudicazione in favore del raggruppamento di professionisti che, dopo le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, è passato dal secondo al primo posto della graduatoria stilata al termine delle procedure di gara definite dalla commissione giudicatrice delle offerte. Poi, dovranno trascorrere almeno ulteriori 35 giorni, per la sottoscrizione del contratto tra il Comune di Taranto e il gruppo guidato dall’Akkad. E da quel momento in poi, i progettisti (a questo punto) vincitori del bando dovranno elaborare tutti i e tre i livelli di progettazione (preliminare, definitivo ed esecutivo) che poi sarà al centro del bando di gara da indire per gli interventi di riqualificazione dello storico immobile che domina piazza della Vittoria e caratterizza il Borgo umbertino. A questo punto, salvo ulteriori imprevisti, la progettazione (articolata in due differenti step) potrebbe essere ultimata entro la primavera del prossimo anno e, di conseguenza, il bando per l’esecuzione dei lavori potrebbe essere pubblicato entro la prossima estate. Se così fosse, verso la fine del 2023 potrebbe essere assegnato l’appalto e i primi interventi (almeno quelli sulle facciate) potrebbero iniziare nel primo trimestre del 2024. Immaginare tempi più brevi, a questo punto, sembra molto difficile. Forse impossibile.

Ma per quale motivo i magistrati amministrativi (secondo grado) hanno confermato l’esclusione, già decisa dal Tar, della prima classificata («Trentino progetti») e così hanno, di fatto, acceso il semaforo verde al raggruppamento guidato dall’Akkad? «Gli appelli – si riporta dal teso della sentenza – sono infondati e meritano di essere respinti». Il Consiglio di Stato ricorda che lo stesso Comune di Taranto, in fase di disciplinare di gara, aveva richiesto «a pena di esclusione, che i partecipanti al bando avessero realizzato servizi per lavori del valore pari almeno a 16,6 milioni di euro» e servizi definiti di punta di circa 5 milioni. Requisiti che la società trentina pensava di aver rispettato con l’aggiudicazione di un bando, di qualche anno fa, indetto dal Comune di Rovereto. Ma, in estrema sintesi, secondo i giudici che hanno accolto il ricorso di Akkad, il valore di quella gara avrebbe dovuto essere ripartito non solo alla «Trentino progetto» ma anche ai componenti del raggruppamento aggiudicatario di quell’appalto.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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