Il Centenario di E. B. Clucher – Da “Miracolo a Milano” a “Lo chiamavano Trinità” e oltre: lo straordinario percorso di un uomo di cinema
Appuntamento a Fiume Veneto (PN), con il patrocinio del Comune, il prossimo 29 Luglio, dalle ore 20.30, per festeggiare i 100 anni dalla nascita di E. B. Clucher (Clucher era il cognome della nonna materna), al secolo Enzo Barboni.
Dopo Roma e Venezia, le celebrazioni in Luglio – mese della nascita – omaggio al grande regista scomparso arrivano allo spazio EUROOM.
L’appuntamento, curato nei minimi particolari in collaborazione con l’Associazione culturale FIUME CREA e l’ausilio di Pezzutti Group, ha come titolo “Il Centenario di E. B. Clucher – Da “Miracolo a Milano” a “Lo chiamavano Trinità’”e oltre: lo straordinario percorso di un uomo di cinema”.
Gli ospiti incontreranno e “toccheranno” dal vivo una storia di grande Cinema, legata indissolubilmente a successi cinematografici internazionali, a partire dall’intramontabile cult “Lo chiamavano Trinità”, proprio recentemente restaurato.
A raccontare la vicenda di Famiglia sarà il figlio di E. B. Clucher, lo sceneggiatore, regista e scrittore Marco Tullio Barboni, che del padre è stato a lungo collaboratore, prima come aiuto regista e poi come sceneggiatore.
Tra ricordi di vita, fotografie, aneddoti dai set e la presentazione del teaser del docu-film “Ogni giorno trovato. Mio nonno in arte E. B. Clucher” di Ginevra Barboni (figlia di Marco Tullio e nipote di Enzo), l’iniziativa, ad ingresso libero, verrà moderata dalla giornalista della Stampa Estera Lisa Bernardini, di cui è uscito da poco il volume di interviste dal titolo “Tu ce l’hai Peter Pan? Appunti di viaggio in un tempo difficile” (Pegasus Edition), in cui compare anche un interessante colloquio proprio tra Marco Tullio e l’Autrice.
Alla Bernardini il compito di dialogare con Marco Tullio, autore a sua volta del libro “Matusalemme Kid. Alla scoperta di un cuore bambino” (Paguro Edizioni), dedicato proprio al padre Enzo Barboni e a Bud Spencer.
Nell’occasione, questo volume verrà illustrato al pubblico presente per ricordare che, come diceva Enzo Barboni, Il Cinema è il più grande giocattolo del mondo.
Marco Tullio Barboni svelerà inoltre aneddoti nascosti legati ai set del padre e vissuti in prima persona fin da bambino. Racconterà dettagli, particolari, episodi di film famosi che sono sconosciuti al grande pubblico poiché relativi al back stage, e descriverà l’importanza magica di alcuni incroci del caso che hanno portato alla creazione di amatissimi capolavori di Cinema. Non solo Trinità.
Da operatore di cinegiornali, ad assistente operatore, operatore alla macchina, direttore della fotografia e poi regista di successi internazionali (di cui “Lo chiamavano Trinità” è sicuramente la svolta di carriera, creando di fatto la celebre coppia artistica Bud Spencer/Terence Hill, che resta l’inizio di innumerevoli successi raccolti in una vita dedicata al Cinema), di Enzo Barboni saranno sottolineati nell’occasione tutti i meriti artistici, che lo hanno portato a lavorare con firme importanti (come Fred Zinneman, Nicholas Ray, Stanley Kubrick, Robert Wise, Richard Fleischer, William Wyler, Sergio Corbucci, Al Kantor Steno, Michele Lupo…) e ad entrare in contatto con attori come Charlton Heston, Clark Gable, Kirk Douglas, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Toto’, Tomas Milian, Franco Nero, Jean Sorel, Joseph Cotten.
E saranno evidenziate anche le oggettive qualità umane. Enzo Barboni ha infatti creato opportunità di lavoro per generazioni di “artigiani del cinema”, come lui stesso amava definirsi, ed emergerà chiaramente dai racconti una straordinaria gavetta del mestiere, che gli ha poi consentito di esprimere rapporti lavorativi di simpatia ed empatia con chiunque abbia avuto a che fare con lui.