Nel novembre 2019, Stefano Bronzini, rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, consegnò la pergamena di laurea al primo studente rifugiato. Da allora, hanno completato il ciclo di studi altri otto corsisti.
Il riscatto tramite lo studio, importante per “contribuire allo sviluppo di un mondo libero e inclusivo” secondo Bronzini, è arrivato anche per Komeil, primo studente rifugiato afghano di 27 anni. Si è laureato in Lingue e Culture per il Turismo e la Mediazione Internazionale con una tesi di laurea in Lingua e traduzione portoghese dal titolo “L’Arte della Diversità: tradurre le culture lusofonè”. In futuro, aspira a diventare ambasciatore.
Nel 2018 , lo studente si era rivolto al Centro di servizio di Ateneo per l’apprendimento permanente (CAP) dell’Università Aldo Moro di Bari per ottenere non solo la comparabilità del suo diploma superiore ma anche una borsa di studio finanziata dal ministero dell’Interno e dalla Conferenza Italiana dei Rettori, rientrando a pieno titolo nei servizi di inclusione accademica e scambio interculturale dell’Università di Bari.