Con il termine “Stalking”, in ambito criminologico, si indicano una serie di comportamenti posti in essere da una persona (stalker) che mirano a perseguitare la vittima, provocando in essa uno stato di ansia e paura.
L’etimologia del nome deriverebbe dall’inglese “to stalk” che, letteralmente, trovererebbe la sua traduzione in “fare la posta” e, dunque, “appostarsi”-
L’azione identificabile come “stalking” è entrata nella disciplina penale con il decreto legge n. 11/2009 (convertito dalla l. n. 38/2009) che ha introdotto all’ art. 612-bis c.p., il reato di “atti persecutori“, il quale punisce chi “con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.
L’atteggiamento persecutorio, disciplinato dalla legge inserita nel Capo III del Titolo XII c.p.e talvolta identificato con il nome “sindrome del molestatore assillante”, è configurabile – nell’aspetto pratico – come uno schema di comportamento volontario, ripetuto e/o promulgato nel tempo e cagionante danno psicologico o fisico alla vittima.
La discipilina occupata nello studio di tale fenomeno ha individuato alcune tipologie di stalking nelle quali si annoverano il cyber stalking, lo stalking occupazionale, lo stalking F/M e lo stalking F-F/M-M.
Questo atteggiamento punibile ai sensi del codice penale colpisce gli uomini in percentuale assai ridotta rispetto alle donne ma, qual’ora venga posto in essere arreca i medesimi danni.
In materia di profiling lo stalker potrebbe configurare come il “rifiutato”, ovvero colui che è alla ricerca disperata di un ultimo contatto con la vittima, ed è, generalemente, il più aggressivo;
il “predatore”, ovvero colui che prende di mira la vittima per catturarla ed esercitare violenza allo scopo di infliggere danno a quest’ultima ed il “sadico/voyeristico” il quale è gratificato nel controllare la vittima ed coadiuva alla violenza psicologica quella fisica.
In genere scrive più lettere, invia più regali, molesta più a lungo. Inadeguato: corteggiatore senza chance, con scarse abilità sociali e intellettive, alla disperata ricerca di partners. Rancoroso: incattivito dalla convinzione di aver subito un torto (spesso soffre di disturbo paranoide di personalità), in genere a basso rischio di violenza.
Si stima che il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni 151 mila) abbia subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita. Se si considerano le donne che hanno subito più volte gli atti persecutori queste sono il 15,3%, mentre quelle che hanno subito lo stalking nelle sue forme più gravi sono il 9,9%.
Nell’arco della propria vita, lo stalking subito da parte di altre persone è invece del 10,3%, per un totale di circa 2 milioni 229mila donne. Complessivamente dunque sono circa 3 milioni 466 mila le donne che hanno subìto stalking da parte di un qualsiasi autore, pari al 16,1% delle donne.
Nel corso dei 12 mesi prima dell’intervista (nel 2014), le vittime di stalking da parte di ex partner sono 147mila, 1,5% delle donne. Di queste, circa 81mila si sono lasciate con il partner proprio negli ultimi 12 mesi. Sono 478mila (2,2%) quelle che dichiarano di averlo subìto da altre persone.
Nei casi di autore diverso da un ex-partner le donne hanno subito stalking da conoscenti (nel 4,2% dei casi), sconosciuti (3,8%), amici o compagni di scuola (1,3%), colleghi o datori di lavoro (1,1%), dai parenti e dai partner con cui la donna aveva al momento dell’intervista una relazione (entrambi nello 0,2% dei casi). Gli autori di stalking sono maschi nell’85,9% dei casi a fronte di un 14,1% di femmine.
Purtroppo nel 78% dei casi, sullo stalking si registra una cifra oscura data dalla rinuncia alla denuncia del fenomeno da parte delle vittime le quali non ricorrono all’aiuto di autorità competenti tra le quali si annoverano, ad esempio, lo sportello antiviolenza od i servizi sociali.
Verte proprio su questo tema l’ultimo capolavoro librario del criminologo Antonio Russo, intitolato “Stalking Sconfiggerlo si può”, edito da IQdB Edizioni di Stefano Donno.
Dalle pagine di questo saggio sta avendo vita un film ad esso ispirato che, ancor’prima dell’inizio delle riprese sta registrando un grandissimo ed ineguagliabile successo.
Il film sta riscuotendo consensi di carattere nazionale ed internazionale, smuovendo così le coscienze su un problema sociale tanto attuale quanto grave che, in talune fattispecie, sfocia in casi di omicidio.
Le statistiche aggiornate alla data odierna, infatti, ci rivelano che dall’inizio del 2022 le vittime di femminicidio sono ben trentacinque: dato allarmante che dovrebbe condurre ad una riflessione sulla gravità di questo fenomeno che dovrebbe essere oggetto di campagne di sensibilizzazioni più efficienti, come quella intrapresa dallo scrittore A.Russo.
Il programma televisivo “Amore Criminale”, coadiuvato da altre trasmissioni affronta la questione stalking allo scopo preventivo.
Il tema sarà portato sui grandi schermi dal dal direttore artistico e produttore cinematografico Antonio Cirillo, coadiuvato direttamente dall’ autore del libro dal quale il film è tratto, nonché dall’ Editore del Stefano Donno, con la regia di Massimiliano Tedeschi la fotografia a cura di Fernando Vecchini.
Le riprese del Film cominceranno dal 30 Luglio 2022 nella Città della Disfida, Barletta (BAT).
Il Film sarà presentato in tutti i Festival del Cinema nazionali ed internazionali.
Un Augurio particolare va a tutti i protagonisti del Film ed a tutti gli sponsor coinvolti che rendono possibile questo progetto destinato alla prevenzine, denuncia del fenomeno e sensibilizzazione.