Domenica 28 agosto, a Cassano delle Murge, durante l’evento organizzato da La Fabbrica CreatTiva e patrocinato da Asso-Consum e Regione Puglia, alla presenza dell’editore de IQdB Stefano Donno, si svolgerà la presentazione del saggio “Dagli antichi altari al culto di Satana”.
Un vero e proprio manuale di criminologia quello pubblicato dalla cassanese – esperta in criminologia clinica con riferimento alle realtà di matrice settaria, satanista ed esoterica, nonché di culti iniziatici – Antonia Depalma e dal sociologo e criminologo molisano, Vincenzo de Lisio.
Apprezzato sia dagli “addetti ai lavori” ma anche dai cultori e curiosi della materia, “Dagli antichi altari al culto di Satana” ha riscontrato molti pareri positivi: primo tra tutti è il feedback positivo del Presidente della Camera Penale di Larino (CB), Roberto D’Aloiso che presenzierà all’evento organizzato a Cassano nell’ultima domenica di agosto.
Roberto d’Aloiso, avvocato, docente accademico di diritto penale e presidente del tribunale penale di Larino, ha recensito l’uscita su Ordine Dei Giornalisti (ODG) Informa, evidenziando come la complessa fenomenologia dei culti settari, ed in particolar modo di quello ascrivibile al satanismo, sia estremamente attuale e protagonista di scenari sempre più ricorrenti che arricchiscono il panorama della cronaca nera internazionale; il Presidente e docente Roberto D’Aloiso ha messo in luce, nella sua attenta recensione, come l’opera di Antonia Depalma e Vincenzo De Lisio si ponga in posizione di naturale sviluppo di intuizioni in passato evidenziate dai cultori delle scienze empiriche, ma ora, giunte – grazie all’attività di profonda analisi – ad un tasso di maturazione di grado elevato realizzato mediante l’approfondimento con il rigoroso e metodico intento scientifico aggiungendo testualmente quando segue: “L’opera va a scandagliare le più antiche pratiche di religioni remote basate su desideri umani atavici ed enigmatici e lo fa offrendo una larga prospettiva di lettura atta a comprendere ogni sfumatura del fenomeno”
L’opera editata lo scorso febbraio da IQdB del dott. Stefano Donno si pone come fine quello di analizzare i culti più arcaici per giungere ad una spiegazione efficace ed esaustiva circa la diffusione del fenomeno nelle varie forme che lo connotano e nell’aspetto riguardante il suo relativismo geografico e temporale poiché, negli ultimi anni, gli studi archeologici hanno portato alla luce informazioni che hanno dato conferma di quanto già affermato da Spencer il quale, sulla scia delle teorie evoluzionistiche di Darwin, sostenne che la “nuova” società si origina dalle ceneri delle “vecchie” società.
Il libro, inoltre, accende i riflettori su un ambito di grande fascino ma denso di lati oscuri e quanto mai attuali: un’ accurata distinzione – in merito al satanismo – è attuata, al fine di una più fruibile comprensione, tra la mera spiritualità appartenente ad alcuni gruppi dello scenario nazionale e la pratica di quei culti che, invece, agiscono in modo contrario all’ordine pubblico ed al buon costume, le cui azioni – non raramente – sfociano in fatti giuridicamente e criminologicamente rilevanti.
“La simbologia rappresenta il cuore pulsante del manuale, rappresentando l’elemento più squisitamente affascinante”, così come ha affermato il criminologo leccese Mirco Turco il quale ha paragonato l’opera ad un viaggio simil-dantesco in cui viene elaborata un’efficace distinzione tra le sette religiose e le pseudosette, analizzando – così – le varie azioni e sfumature di manipolazione mentale o di “lavaggio del cervello”, riportate costantemente all’attenzione da fatti che interessano la cronaca nera.
“Dagli antichi altari al culto di Satana”, nel suo excursus storico al quale sono dedicati i primi capitoli, analizza – altresì – i più importanti documenti, conservati negli archivi più prestigiosi, per ricalcare l’antica analogia tra stregoneria e satanismo.
Due penne super partes che dedicano un capitolo all’analisi dei cold cases rimasti negli archivi di cronaca internazionale sin dal XVII secolo. Anche alla musica vien dedicato uno spazio rilevante: partendo dalla nascita e dalla diffusione del genere musicale definito “Metal”.
“Dagli antichi altari al culto di Satana”, nel capitolo “Lords of Chaos, correlazione tra musica e satanismo: tesi e antitesi” pone l’attenzione, in particolar modo, ma non esclusivamente, sul fenomeno scandinavo del “Black Metal Inner Circle”, ribattezzato dal gergo giornalistico “Black Metal Mafia”, il quale gode di un’analisi minuziosa ed efficace che vien svolta attraversando gli scenari musicali degli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso, per giungere alla postuma scissione dei generi musicali e portando alla luce, sotto un’altra visione e con l’analisi della fattispecie concreta ribattezzata “I tre di West Memphis”, il pregiudizio scaturito dalla stessa correlazione tra il satanismo e la musica metal mostrando come questa abbia, nel 1993,cambiato per sempre la vita di tre adolescenti accusati dell’omicidio di tre bambini; un verdetto quello emesso in Arkansas, che è rimasto negli archivi come il caso “manipolato dal pregiudizio comune”.
Dagli scenari musicali, si passa a quelli hollywoodiani, con A. LaVey – fondatore della Chiesa di Satana attualmente guidata da Peter Howard Gilmore;
A. LaVay apparirebbe, infatti, dietro le quinte del film “Rosmary Baby, Nastro rosso a New York”.
Considerazione meritevole riceve il film di Roman Polanski – caro al coautore e criminologo de Lisio – il quale viene analizzato come emblema della società americana degli anni ’50 e ’60 che vive con ingenuità il sogno dell’ambizione materiale; l’analisi accurata che tesse i suo filo partendo da questo caso della cinematografia, porta alla luce la critica situazione attuale che vede come protagonisti e carnefici le sette, esercitanti uno stretto controllo sulla psiche degli adepti.
L’analisi in questione abbraccia anche i fatti coevi alle riprese del film che coinvolsero colei che sarebbe dovuta essere la protagonista della pellicola cinematografica, nonché moglie del registra R. Polanski, Sharon Tate dietro al cui omicidio, avvenuto il 9 agosto 1969, si nasconde uno dei killer più efferati e popolari della storia: Charles Manson.
Un manuale completo quello di Antonia Depalma e Vincenzo De Lisio che non tralascia la comunicazione visiva ed uditiva, ponendosi domande sui fenomeni come la pareidolia.
Dagli antichi altari al culto di Satana risulta apprezzato per la completezza utile all’analisi delle correnti che caratterizzano il mondo dell’iniziatico e dell’occulto che, nella sua complessità, ha dato talvolta origine a forme definibili “sociologicamente devianti”.
Durante l’evento di domenica 28 agosto, che si terrà nella piazza centrale del borgo, assieme all’editore Stefano Donno, al presidente Roberto D’Aloiso, all’avv. Fabio Campese ed altri esperti in materia, l’autrice parlerà del suo libro e degli studi condotti in materia a scopo di profiling e prevenzione dai quei culti definibili “distruttivi” e “abusanti”