Sulla stampa internazionale manca un fatto che si imponga su tutti gli altri, e i giornali offrono oggi un ventaglio di scelte basate sulla loro sensibilità.
di Carmelo Rapisarda
AGI – Molto diversificate le prime pagine internazionali: manca un fatto che si imponga su tutti gli altri, e i giornali offrono oggi un ventaglio di scelte basate sulla loro sensibilità. Così il Washington Post punta sulla siccità in Europa e la racconta dalle risaie del Piemonte, in crisi per la mancanza d’acqua, mentre il New York Times si concentra sull’aborto, e ancora il Wall Street Journal sulla relazione clandestina tra Elon Musk e la moglie del cofondatore di Google, o il Times sulle code agli imbarchi di Dover.
Washington Post
Il miglior riso d’Italia è in pericolo: con questo titolo in prima pagina e una grande fotografia di risaie riarse, il Washington Post presenta un reportage da Vespolate, in provincia di Novara, scelto come luogo simbolo della siccità e dei danni che produce all’agricoltura. “Nella soffocante estate europea, pochi luoghi sono stati colpiti più direttamente del nord Italia, dove l’estrema siccità ha prosciugato un grande fiume, innescato uno stato di emergenza e messo in grave difficoltà le famose pianure agricole del paese. La siccità sta facendo preoccupare anche gli italiani per le cose che davano per scontate: non solo le verdi risaie tipiche di questa regione, ma anche i cibi che ne derivano. Soprattutto risotti”. La produzione di riso quest’anno sarà del 30% in meno, scrive il giornale, che approfondisce il tema del risotto, spiegando che la varietà più pregiata è il Carnaroii, mentre con l’Arborio il piatto riesce peggio perché i chicchi si legano l’uno all’altro, e che di Carnaroli ce ne sarà sempre meno. Tra gli altri temi, un approfondimento sul Claremont Institute, un centro studi della destra radicale americana che ha fornito la base teorica per l’ideologia dell’”America first ed è stato in auge negli anni della presidenza Trump, ma adesso è chiamato in causa nell’inchiesta parlamentare sull’assalto dei trumpiani al Campidoglio, soprattutto per il ruolo di uno dei suoi dirigenti, John Eastman.
New York Times
Elezioni statali e aborto sono I temi che si intrecciano in uno dei titoli di rilievo sulla prima pagina del New York Times. Si vota la prossima settimana nel Kansas e si tratta, sottolinea il Nyt, del primo test elettorale dopo la svolta restrittiva della Corte suprema in materia di interruzione della gravidanza, con la sconfessione della sua storica Roe vs. Wade che avea riconosciuto alla donna il diritto di abortire. Sarà l’occasione, scrive il giornale, per capire come la pensano gli americani. Perché se i votanti del Kansas dessero un ampio consenso ai repubblicani, è scontato che questi approverebbero subito leggi statali per proibire del tutto o limitare fortemente l’aborto. Altro titolo in evidenza è per l’asta di concessioni petrolifere che si terrà in Congo a fine mese. Il Paese, che punta ad attrarre investimenti stranieri, aprirà alle perforazioni zone limitrofe al parco nazionale Virunga, santuario dei gorilla di montagna, mettendo così a rischio la specie.
Wall Street Journal
Gli investitori sono rimasti per lo più indifferenti alle trimestrali delle grandi aziende che hanno registrato un calo degli utili: è questo segnale del mercato che il Wall Street Journal evidenzia in prima pagina, sottolineando che dopo un inizio anno “punitivo”, alla Borsa di New York l’indice S&P 500 è salito di quasi il 5% a luglio, con un balzo del 2,5% della scorsa settimana, e “anche alcune società che hanno pubblicato risultati trimestrali nettamente inferiori hanno visto le loro azioni salire”. Non si può parlare certo di un’inversione della trend ribassista che ha sull’indice S&P 500 ha prodotto un crollo del 17%, e per tutto il resto dell’anno i listini rimarranno volatili, spiega il Wsj, secondo cui il calo dei profitti era atteso e gli investitori lo avevano già metabolizzato prima che uscissero le trimestrali. Il quotidiano mette in risalto anche una sua notizia esclusiva, a metà tra gossip e finanza: Elon Musk ha avuto nello scorso autunno una relazione con la moglie del cofondatore di Google, Sergey Brin, che per questo ha chiesto il divorzio. Tra gli altri titoli, le difficoltà delle indagini sui crimini di guerra in Ucraina e un’indagine di mercato da cui risulta che a causa dell’aumento dei prezzi determinato dall’inflazione i consumatori americani si orientano su birre e sigarette di marche meno affermate e molto meno costose.
Financial Times
La Cina sta programmando di selezionare le società cinesi quotate negli Usa in base alla sensibilità dei dati in loro possesso nel tentativo di impedire alle autorità di regolamentazione statunitensi di espellere dai listini centinaia di società: questo il titolo forte sulla prima pagina del Financial Times. Pechino pensa a un sistema a tre livelli: società con dati non sensibili, con dati sensibili e con dati segreti. Ciò servirebbe a calibrare l’accesso degli organismi americani di vigilanza ai libri contabili e ad altri documenti delle società quotate. Spazio anche al progetto di fusione tra la francese Eutelsat e la britannica One Web, e in particolare all’assetto della governance, che prevede l’ingresso dei governi di Francia e Gran Bretagna nel cda.
The Times
Il caos agli imbarchi della Manica è il tema su cui punta la prima pagina del Times, che racconta l’odissea di migliaia di britannici in coda per ora a Dover, ma anche a Folkeston, per salire sui traghetti per la Francia. Colpa dei controlli che a seguito della Brexit la polizia di frontiera francese esegue nei porti britannici, e che sono rallentati dall’enorme affluenza di vacanzieri cui i pochi agenti in servizio non riescono a far fronte. Il caos, prevedono le autorità portuali, durerà per tutta l’estate. E mentre Londra e Parigi si rimpallano polemicamente le responsabilità, gli amministratori del Kent sollecitano il governo a trattare con la Francia per risolvere la situazione. Resta in primo piano anche il duello tra Rishi Sunak e Liz Truss per la leadership Tory: l’ex cancelliere dello Scacchiere e la ministra degli Esteri continuano ad attaccarsi reciprocamente con durezza, e in vista del loro confronto televisivo sulla Bbc si sono concentrati soprattutto su immigrazione, economia e rapporti con la Cina. Il quotidiano segnala infine una ricerca da cui risulta che metà delle donne britanniche non fanno alcuna attività fisica.
Le Monde
L’aumento dei prezzi sta producendo “un’onda d’urto globale”, titola in apertura Le Monde, che come sempre, non essendo in edicola lunedì, per l’edizione domenicale si sgancia dalla stretta attualità e offre ai lettori un approfondimento. L’inflazione, nata dal Covid e aggravata dalla guerra in Ucraina, “causa tensioni sociali e instabilità politica in tutto il mondo”, scrive il giornale. Dalla Costa d’Avorio all’Irlanda, dal Laos a Panama e all’Australia “nessuno sembra essere risparmiato”, ed è esemplare il caso dello Sri Lanka, dove il rincaro dell’80% dei generi alimentari di prima necessità ha portato alla rivolta che ha deposto il presidente. Il rimedio, cioè l’inasprimento della politica monetaria, causerà un rallentamento della crescita, che a sua volta determinerà ricadute sociali, scrive il giornale. Tra gli altri titoli, l’attacco delle milizie jihadiste contro la principale base militare del Paese, che si trova a soli 15 chilometri dalla capitale e dove vive il capo della giunta che ha preso il potere qualche mese fa con un golpe, il colonnello Assimi Goita.
Le Figaro
I devastanti incendi della Gironda sono in apertura su Le Figaro, che titola sul rientro a casa delle migliaia di abitanti costretti a fuggire dalle fiamme: trovano uno scenario di desolazione, e devono ricominciare da capo. Il primo problema da affrontare per loro sarà “il rompicapo degli indennizzi” governativi. Il giornale mette in primo piano anche il Tour del France, che si è concluso ieri con la vittoria del danese Vingegaard, e alla corsa dedica un editoriale in cui torna a porre la questione del doping: i ciclisti hanno percorso, sotto la canicola, 3.500 chilometri in 21 tappe a una media di 42 km/h, scrive il giornale e sottolinea che “questo non è ragionevole”. Come fanno, si chiede Le Figaro, ad andare così forte, e per di più in condizioni meteorologiche che rendono la fatica meno sopportabile?
El Pais
L’“Operazione Catalogna”, il dossier del 2012 con accuse di corruzione – in gran parte false – contro i dirigenti catalani torna in apertura su El Pais, con una nuova punta delle registrazioni trovate in casa dell’ex commissario di polizia Manuel Villarejo, uomo chiave della vicenda. Il quotidiano spagnolo, che ha visionato le trascrizioni in esclusiva assieme a un sito d’informazione, riferisce di un incontro tra Villarejo e l’allora capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Francisco Martinez, in cui il poliziotto lo avverte di aver depositato presso un notaio “le prove che in questa manovra ci siete tutti dentro”. A Martinez che gli chiede perché, Villarejo risponde: “Nel caso che mi arrestino, o che mi succeda qualcosa”. Pochi giorni prima il commissario aveva fatto avere al quotidiano El Mundo il dossier calunnioso, ed era scoppiato lo scandalo. Un servizio da Mosca riferisce della dura repressione delle voci critiche sulla guerra in ucraina: prigione fino a 7 anni. Focus anche sulla denatalità in Spagna, dove a causa del calo delle nascite nella scuola primaria si registrano 147.000 iscrizioni in meno.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Il problema degli approvvigionamenti energetici determinato dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia continua a preoccupare molto la Germania e rimane in apertura sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che si chiede: “E se la crisi del gas avesse una sorella chiamata crisi dell’elettricità in autunno?”. Il tema è quello della chiusura delle centrali nucleari, sulla quale il governo Scholz rimane fermo, mentre per la Cdu occorre riaprirle, e il leader cristiano democratico Merz scommette: “Vedremo che a fine anno la vita delle centrali nucleari sarà allungata”. In evidenza anche le esportazioni di grano ucraino, su cui Mosca e Kiev hanno raggiunto un accordo, messo però in discussione dai bombardamenti russi del porto di Odessa. “Di Putin non ci si può fidare”, commenta la Faz in un editoriale, e avverte: “L’accordo sull’apertura dei porti ucraini alle esportazioni di grano avrà una possibilità solo se qualsiasi provocazione da parte di Mosca susciterà immediatamente una reazione chiara”.
China Daily
Il lancio, ieri, del nuovo modulo della stazione spaziale cinese è in risalto sul China Daily. E’ il laboratorio spaziale Wentian (“ricerca dei cieli”), decollato dalla base di Wenchang con tre astronauti a bordo: si tratta della più grande astronave finora messa in orbita dalla Cina, e verrà agganciata alla stazione Tiangong. Il nuovo passo di Pechino nell’esplorazione dello spazio, scrive il giornale, “avrà ovviamente scosso gli Stati Uniti, perché non possono accettare i progressi che altri Paesi hanno fatto nella ricerca spaziale a causa della loro mentalità egemonica e del loro distorto senso di superiorità”, scrive il giornale, che ricorda le dichiarazioni fatte pochi giorni fa dall’amministratore della Nasa Bill Nelson: “Dobbiamo essere molto preoccupati che la Cina stia sbarcando sulla luna”. Il quotidiano richiama il trattato internazionale del 167 sullo spazio, in cui sancisce che la sua esplorazione è libera, e commenta: “Quindi, è ridicolo che un alto funzionario statunitense stia cercando di diffamare la Cina, soprattutto perché la Cina si è sempre conformata a tutti i principi delle Nazioni Unite e ha rispettato le sue convenzioni. La Cina non ha mai pensato di conquistare la luna o di monopolizzare lo spazio”, assicura il China Daily, ma “anche nello spazio promuoverà convintamente la pace e la cooperazione internazionale”.
Quotidiano Del Popolo
“Gli Usa impediscono una corretta concorrenza politicizzando le questioni economiche”: così afferma il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, che dà spazio al tema della minoranza etnica uiguri della regione dello Xinjiang, e critica la legge appena entrata in vigore negli Usa che vieta l’importazione di merci provenienti dallo Xinjiang a meno che il produttore non dimostri di non aver sfruttato il lavoro forzato degli uiguri. “Protezionismo travestito da diritti umani”, secondo il giornale, convinto che il vero obiettivo di Washington sia di eliminare un concorrente fastidioso soprattutto nei settori del tessile, visto che lo Xinjiang è un grande esportatore di cotone, e del fotovoltaico, perché lo Xinjiang è leader nel polysilicone, materiale necessario per i pannelli fotovoltaici. Come controcanto, in un altro articolo, il quotidiano enfatizza che in Cina vivono 56 minoranze etniche e che “la loro unità e il forte senso di comunità della nazione cinese” sarà il propellente della crescita di un Paese multietnico fondato sul principio “unità nella diversità”.