Secondo una statistica di stima, aggiornata al 2021 ed effettuata dal CeSNuR (Centro Studi Nuove Religioni), aderirebbero alle religioni appartenenti all’area esoterica e “dell’antica sapienza” circa 16.800 persone alle quali se ne aggiungerebbero ulteriori 40.000 iscritte alle logge massoniche presenti sul territorio italiano.
In Occidente, tuttavia, risulta essere assai diffuso il pericoloso fenomeno delle psico-sette, il cui termine fu coniato dalla psicologa americana Margaret Thaler Singer divenendo, poi, oggetto di studio da parte di Cecilia Gatto Trocchi, antropologa e direttrice dell’Osservatorio dei fenomeni magico-simbolici.
La psicologa americana designò, nelle sue opere, le tecniche adoperate per il c.d. “lavaggio del cervello” affermando che esse hanno origini antichissime e la loro introduzione potrebbe farsi risalire in Occidente con il volume del 1851, ad opera del giornalista americano E. Hunter, intitolato “Brain-washing in Red China: “The calculated destruction of men’s mind”;
Hunter condusse i suoi studi intervistando coloro i quali migravano dalla Cina comunista a Hong Kong.
Molti studiosi, tuttavia, ritengono che la tecnica di controllo della mente avrebbe avuto origine con il processo denominato “Hse Nao” e adoperato sin dagli anni Cinquanta del XX secolo all’interno dei campi di rieducazione della Cina di Mao Tsetung.
Quello delle psico-sette appare un fenomeno molto attuale: molteplici sono le testimonianze rilasciate da coloro che, in qualità di ex adepti di gruppi settari di matrice religiosa, filosofica, economica e parascientifica, riferiscono di metodi manipolativi adoperati dai leader, o c.d. “santoni”, i quali violano i diritti irrinunzibili di cui la stessa Costituzione della Repubblica italiana è garante.
L’azione di “controllo”, più comunemente chiamata “lavaggio del cervello”, sarebbe esercitata mediante il Behauviour Control ( comportamento ed abitudini ), Information Control (informazioni a disposizione), Thought Control ( riguardante la sfera delle ideologie, credenze ed opinione personale) e Emotion Control (sfera emotiva e sentimentale).
Le psico-sette son state, nel corso del tempo, al centro di fatti di cronaca nera internazionale tra i quali si annovera quello di cui il People’s Temple- movimento laicale di volontariato fondato da James Warren Jones – è stato protagonista per aver indotto, nel novembre 1978, ben 909 persone – di cui 216 bambini – al suicidio.
Un caso assai analogo ha riguardato invece l’Ordine del Tempio del Sole (O.T.S.), attivo in Svizzera e fondato in Francia da Jo Di Mambro e dal medico Luc Jouret: i due fondatori di questa psico-setta svolsero un ruolo decisivo nell’induzione al suicidio di 74 adepti nel periodo intercorrente tra l’ottobre 1994 ed il marzo 1997.
Tra le psico-sette, quella ad avere maggiore risonanza nell’attuale periodo, è proprio Scientology checonterebbe circa quattordici sedi e70.000 aderenti.
La realtà di Scientology, tuttavia, non sarebbe la sola ad operare nel nostro territorio: ad essa si affiancherebbe un numero piuttosto rilevante di gruppi che potrebbero annoverararsi in quelle che sarebbero ritenute sette di matrice “pericolosa”, poiché minanti le libertà ed i diritti della persona fisica, sin dalla fase primaria dell’adesione al gruppo, configurabile con l’indottrinamento esercitato.
Per quanto concerne il culto, la Carta Costituzionale sancisce all’art. 19 Il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma – sia essa individuale od associata – di farne propaganda e ne tutela l’esercizio in privato od in pubblico ponendo il limite della conformità del rito al buon costume; il codice penale, d’altro canto, al Capo I del Titolo IV e, più precisamente, all’art. 404, I e II comma disciplina e punisce i delitti contro le confessioni religiose.
Le fattispecie, oggetto dello studio, comprese in quest’ultima disposizione e che sono punite ai sensi degli artt. 408 e 410 del codice penale farebbero riferimento ad alcuni dei reati compiuti dal “satanismo acido” o dal c.d. “fai da te” che, non raramente, riguardano il vilipendio di luoghi legati al culto cristiano, alle tombe e alle salme conservate nei cimiteri comunali.
Il satanismo non si colloca sotto un’unica corrente e la sua distinzione risulta essenziale per comprenderne il modus operandi dal punto di vista psicologico-comportamentale, criminologico ed investigativo.
Quella del satanismo acido è, infatti, la corrente che suscita maggior timore sociale e che, nella maggior parte dei casi, lede l’incolumità e l’integrità psico-fisica degli aderenti;
essa potrebbe collocarsi anche nel fenomeno sociologico della devianza, connessa all’agire della controcultura giovanile.
L’esempio di Satanismo Acido più famoso dai connotati criminosi che ha interessato l’intera Italia resta indubbiamente quello che ha riguardato, nel Varese, le c.d. “Bestie di Satana”, ritenute dal G.U.P. di Busto Arsizio come “un’aggregazione di personalità deboli, immature, ineducate, sostanzialmente svantaggiate che hanno costruito un maldestro edificio nel quale albergare la loro assoluta povertà morale”.
Focalizzando lo studio nell’area della Penisola, uno dei fenomeni più diffusi e presenti sul territorio è, senz’altro, il Satanismo.
Tra i gruppi operanti in Puglia si annoverano gli Eletti di Satana – presente a Gravina di Puglia dal 1989 e guidati da W.L.M. – e l’Universale Fratellanza della Luce Nera – presenti a Bari, guidata da M.C.; essa conta una circa una decina di aderenti ai quali si aggiungono gruppi numericamente “minori”.
I rituali “fai da te”, tipici dei movimenti acidi, sono stati al centro della cronaca nera italiana e mondiale; non risparmiando neppure la Puglia: nell’ottobre dello scorso anno la Corte di Cassazione si è pronunciata su una questione avvenuta tre anni prima e che è culminata con l’emissione di una condanna alla pena detentiva per i due educatori, protagonisti della macabra vicenda.
A Taviano, città salentina in provincia di Lecce – nell’anno 2015 – si sono registrati maltrattamenti a danno di alcuni minorenni ospiti della struttura “Oberon”.
Il centro di accoglienza, il cui nome richiama – nella mitologia medievale – quello del re delle fate, era, in realtà, qualcosa di diverso da un posto idilliaco, accogliente e “sicuro”, come ci si aspetta da una casa-famiglia, nido di ragazzi che necessitano di essere seguiti nel processo di formazione e socializzazione.
“Punizioni fisiche severissime, l’obbligo di visionare film horror nonché la partecipazione obbligatoria a certi rituali e messe nere in onore di Satana che si svolgevano in una chiesa sconsacrata”: queste son state le dichiarazioni ufficiali, accuratamente dettagliate, rilasciate da una minore ricoverata presso la struttura ed interrogata dal giudice assegnata al caso.
Un ospite della casa-famiglia ha raccontato ai magistrati incaricati di far luce sulla questione, macabri dettagli riguardanti il modus operandi di questa “setta” e delle ferite rituali inflitte sul suo corpo delle vittime e delle quali la testimone portava, al tempo del processo, segni visibili.
Gli stessi inquirenti, durante le ispezioni, hanno trovato del materiale corrispondente a quello descritto dai testimoni ascoltati durante le udienze: mantelli con cappuccio, tre crocifissi in legno e pezzi di vetro, utili per infliggere le ferite durante la celebrazione rituale.
Questo caso porta alla luce una certezza investigativa valida: spesso, l’utilizzo errato della simbologia esoterica o satanica, la mancata conoscenza di questa, l’improvvisazione rituale, lo scopo ed il modus operandi si rivelano preziosi connotati per la comprensione del fenomeno e della sua eziologia.